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"La deputata Dalila Nesci, che è la stessa deputata che il 19 gennaio 2016 ha presentato un emendamento per cancellare i 50 milioni destinati al finanziamento del secondo anno di contrattualizzazione degli LSU-LPU della Calabria, ha perso l'ennesima occasione per tacere.

 

Resta da chiedersi cosa abbia fatto in questi cinque anni, se ha davvero svolto la funzione di parlamentare o si è limitata a frequentare la Casaleggio associati, dove sono molto bravi ad insegnare come si producono le fake news ma evidentemente non come si legge correttamente un testo normativo".

Lo afferma Enza Bruno Bossio del Pd.

"Certi di renderle un servizio affinché possa evitare figuracce in futuro glielo rileggiamo noi, testualmente: "L'intenzione del legislatore appare chiara: nell'ottica di realizzare il superamento del precariato e garantire la prosecuzione dei rapporti di lavoro, la legge ripropone per l'anno 2018 la prosecuzione dei rapporti.

Non può intendersi che la misura sia applicabile solo nel caso in cui i contratti non abbiano superato i 36 mesi.

Si presume che il legislatore sia consapevole che la misura stessa è rinnovata, con il citato comma 224, per il quarto anno e che la durata ordinaria massima del contratto a tempo determinato sia, nella circostanza, derogabile in quanto i rapporti sono stati costituiti fin dal 2015 non per esigenze temporanee o eccezionali, come previsto dall'articolo 36 del d.lgs. 165/2001 per i contratti di lavoro a tempo determinato ordinari, ma per realizzare l'avvio di procedure di assunzione a tempo indeterminato" (Parere Dipartimento FP, p. 4).

Detto ciò è del tutto evidente che la stabilizzazione non potrà avvenire ad opera del singolo ente utilizzatore ma, come ha annunciato il Presidente Mario Oliverio e come è stato concordato con gli stessi enti utilizzatori in sede di rinnovo dei contratti, attraverso un piano di stabilizzazione regionale.
La Nesci, pertanto, o è distratta o non capisce o cerca di menar il can per l'aia.

Si tranquillizzi, pertanto; questo percorso è stato cominciato ben tre anni fa, quando come deputati PD eravamo stati appena eletti ed ha trovato la possibilità di realizzarsi grazie all'impegno corale dei diversi livelli istituzionali calabresi, a cominciare dalla Regione fino al sindaco del comune più piccolo della Calabria.

Tutto ciò i lavoratori lo sanno bene, così come conoscono bene chi, in questi anni ha detto loro sempre la verità e ha lavorato per farli uscire dalla condizione di precariato senza diritti.

E la Nesci non è certamente tra questi".

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Cari sindaci,

il workshop organizzato dalla Protezione Civile della Regione Calabria il 5 febbraio prossimo presso la Fondazione Terina (ex-agroalimentare) di Lamezia Terme è una full immersion, una intera giornata di lavoro (dalle 9.30 alle 20),

durante la quale sarà presentata a voi tutti 405 sindaci (e segretari e tecnici comunali) della Calabria, ai 5 prefetti e alle associazioni di volontariato di protezione civile, la nuova direttiva allerta meteo basata sui codici di colore adottata finora da 7 regioni italiane, tra cui la Calabria. È prevista la presenza di oltre 1.000 persone. Gran parte della giornata prevederà un corso intensivo di protezione civile per voi tutti che siete primi responsabili di protezione civile sui vostri territori comunali; le lezioni saranno tenute da autorevoli relatori del Cima Research Foundation di Genova.

In una regione come la Calabria, notoriamente tra le più esposte al modo alle calamità naturali, la protezione civile regionale, pur non avendo alcun obbligo formale, ha sentito la responsabilità morale di manifestarvi vicinanza e solidarietà perché, con l'entrata in vigore della nuova direttiva, avrete grandi responsabilità civili e penali.

Durante la giornata vi sarà spiegato, in modo estremamente divulgativo, quali azione dovete intraprendere per ogni colore delle allerta: chiudere i sottopassi, fare spostare le persone che abitano in prossimità di aree alluvionabili nei piani alti degli edifici, chiudere i ponti che possono essere sormontati dall'acqua dei fiumi e le strade che possono essere interessate da frane e valanghe, ecc. Inoltre sarà spiegato come organizzare le squadre preposte alla gestione delle emergenze.
Contestualmente vi sarà consegnato un libro-vademecum e un poster (editi da Rubbettino), molto colorati, divulgativi e di facilissima consultazione, che spiegherà in modo elementare la nuova direttiva allerta meteo: il "chi fa cosa, come e quando" prima, durante e subito dopo l'arrivo di condizioni meteo avverse previste dai bollettini di allerta meteo.

Si tratterà anche il tema del fondamentale ruolo del volontariato: al workshop prenderanno parte anche tutti i presidenti delle associazioni di volontariato di protezione civile della Calabria che dovranno supportare voi Sindaci durante le emergenze.

Sarà inoltre divulgata la App della Protezione Civile Regionale "Easyalert" – scaricabile gratuitamente da Android e IOS - per segnalare e avere informazioni sulle emergenze in corso, e per ricevere i messaggi di allertamento.

L' iniziativa, organizzata con Anci Calabria, prevede un’ampia sezione in cui verrà data la voce a voi per sentire le vostre ragioni.

Con l'occasione sarà firmato un protocollo tra la Protezione Civile nazionale e regionale e i 5 prefetti, che semplificherà i sistemi di comunicazione delle allerta in passato troppo ridondanti e che vi confondevano le idee con raffiche di messaggi.

Infine saranno presentati i piani d’emergenza comunale che, con il nuovo corso della Protezione Civile regionale, non solo sono balzati dal 53 al 91%, ma – primi in Italia insieme alla Regione Lombardia - sono stati completamente informatizzati e reso disponibili, visualizzabili ed aggiornabili dai comuni direttamente sul sito internet www.protezionecivilecalabria.it.

Con questa iniziativa ho voluto imprimere alle autorità competenti in materia di protezione civile - in primis a voi sindaci - un deciso cambio di cultura: dal fatalismo tipicamente calabrese a un’attenta e diffusa programmazione dell’emergenza.

È dalla data del mio insediamento (18 novembre 2015) che ho pensato, come obiettivo prioritario, di supportarvi in modo concreto nello svolgimento delle vostre gravosissime attività che implicano altrettante responsabilità, lavorando sodo per concludere tutti gli obiettivi di cui parleremo il 5 febbraio.
Per questo motivo vi prego vivamente di partecipare a questo evento (sin dall’inizio dei lavori previsto per le 9.45) che per me rappresenta il momento più importante da quando sono diventato direttore della Protezione Civile della Regione Calabria. Considerati i temi specifici del workshop, è indispensabile insieme alla vostra presenza, anche quella dei responsabili delle protezioni civili comunali, degli uffici tecnici (o loro delegati) e dei segretari comunali.

Carlo Tansi direttore della Protezione Civile della Regione Calabria.

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Tutti i giornali, anche i più seri come “Il Corriere della Calabria” deve sintetizzare l’articolo in un titolo.

Un titolo che talvolta può essere come lo specchietto delle allodole

 

 

Oggi c’era questo «Stop al precariato, puntiamo a creare nuovo lavoro », e sotto il volto di Mario Oliverio

Subito la domanda.

Che avrà voluto dire che licenzierà i precari che sono stati assunti durante il suo governo evitando di illuderli, anche se alla regione si è sempre saputo che nessuno mai è stato mandato via ( poi se sia stato sempre così non lo sappiamo con certezza)?

O forse che non assumerà più per tutto il periodo del suo governo regionale evitando, così, di creare nuovi precari da stabilizzare successivamente?

No!

Oliverio un mese prima delle elezioni dice : «Il problema del lavoro è la questione centrale della nostra terra. Una questione che ci vede impegnati incessantemente per individuare strumenti, percorsi e soluzioni finalizzate ad alleviare lo stato di sofferenza in cui vivono migliaia di calabresi e le loro famiglie».

Perché parla di migliaia e non di decine, se non centinaia di migliaia di calabresi?

Ah! L’articolista traduce il pensiero oliveriano e chiarisce che si tratta dei lavoratori ex percettori di indennità di mobilità in deroga.

Ed ecco l’altra parte del suo dire: «Nel corso dell’ultimo Tavolo operativo che ho presieduto nei giorni scorsi presso la Cittadella regionale abbiamo definito, di concerto con le parti sociali e facendo seguito ad un precedente accordo dello scorso 7 dicembre 2016, l'individuazione di un nuovo bando di 12 mesi rivolto agli enti pubblici e ai privati per i tirocinanti calabresi (per quei lavoratori inquadrati nell'accordo del 7 dicembre 2016) da emanare nei prossimi giorni».

Praticamente un altro anno di calvario per questi calabresi.

Poi per fortuna una cosa ottima : «A questa misura abbiamo deciso di affiancare un altro bando che prevede un “bonus” annuo di cinque-seimila euro (la cifra precisa la definiremo in base alle risorse a nostra disposizione), come incentivo alle imprese che assumono per tre anni e che, alla fine dei tre anni, si impegnano a stabilizzare i lavoratori. In queste ore si sta lavorando alla stesura del bando che, entro pochissimi giorni, sarà pubblicato».

Questa si che è una cosa buon per la quale Oliverio merita i nostri apprezzamenti

Lui lo sa che i comuni non sono in grado di stabilizzare i “tirocinanti” calabresi prchè la gran parte è sulla strada del fallimento( dissesto)

A parte il fatto che chiamare “ tirocinanti” gente di grande esperienza attitudinale e professionale ed in età avanzata solleva un amaro sorriso.

In più, ha aggiunto il governatore, «anche per quanto riguarda la definizione della Banca Dati regionale abbiamo lavorato in questi mesi per ricostruire tutte le situazioni di intervento che riguardano i percettori di mobilità dal 2009 ad oggi.

Abbiamo affrontato il problema dei 4600 lavoratori che fanno parte del bacino degli Lsu-Lpu per i quali abbiamo avviato la contrattazione il 1° gennaio 2015, fuoriuscendo da una impostazione che era quella del bacino, attraverso una integrazione dell’intervento dello Stato che ammonta a 50 milioni di euro con 39 milioni di euro del bilancio regionale per consentire la contrattazione a 26 ore settimanali e ciò ha consentito a questi lavoratori di maturare il diritto alla stabilizzazione.

Il 31 dicembre 2017, infatti, gran parte di essi hanno maturato 36 mesi di lavoro dipendente che consente loro di acquisire il diritto alla stabilizzazione ed altri la stanno maturando in queste settimane».

BENE! Bellissima notizia.

Oliverio, in sostanza, assumerà 4600 perone e le farà lavorare a spese della regione presso tutti i comuni calabresi

E poi una ulteriore bellissima notizia che riguarda anche il comune di Amantea

Fa sapere Oliverio «ieri l’altro abbiamo avuto l’ok anche da parte della Direzione Generale del Ministero dell’Interno relativamente ai comuni che sono in dissesto finanziario a contrattualizzare».

Un politichese incomprensibile, invero.

Che significa che possono fare contratti per far lavorare i “tirocinanti” pagati con i fondi regionali?

«Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità, la Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrà assumere un DPCM per regolare ulteriormente le procedure di stabilizzazione. Non appena il DPCM sarà emanato proporremo al Consiglio regionale di approvare una legge per incentivare la stabilizzazione e, nello stesso tempo, per consentire la mobilità nelle procedure di stabilizzazione. Predisporremo, quindi, uno strumento che dovrà aiutarci ad accompagnare un percorso che è iniziato nel gennaio del 2015 e che noi intendiamo portare a conclusione».
Per Oliverio «il nostro unico obiettivo - conclude Oliverio - è quello di creare lavoro vero e di individuare, nella realizzazione di tale obiettivo, un percorso che consenta alle istituzioni, così come è doveroso, di farsi carico delle gravi situazioni di sofferenza sociale e di completa assenza di reddito da parte di cittadini e delle loro famiglie.  Abbiamo la chiara consapevolezza che tutto questo non basta e che occorrerà fare molto di più ma, nelle condizioni date, stiamo profondendo ogni sforzo e tutte le nostre energie, con grande determinazione e profonda convinzione, per affrontare e alleviare, per quanto è nelle nostre possibilità, le condizioni di grave sofferenza in cui vivono migliaia di nostri corregionali. In questa direzione proseguiremo il nostro impegno senta tentennamenti e incertezze»

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