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«Adesso la deputata del Pd Enza Bruno Bossio e i suoi megafoni chiedano scusa ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, nonché agli amministratori locali, cui hanno mentito vendendo la favoletta della risoluzione del precariato per l’intera categoria e della proroga universale dei contratti».

Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, a seguito della circolare con cui la Funzione pubblica ha chiarito la vicenda della proroga dei contratti per gli Lsu-Lpu, che aveva messo in allarme sindaci e segretari comunali della Calabria.

Poi prosegue la parlamentare 5stelle «Al netto della spregiudicata caccia al voto da parte della Bruno Bossio, la Funzione pubblica ha spiegato che sono prorogabili soltanto i rapporti di lavoro con i soggetti, che abbiano superato i 36 mesi lavorativi, interessati alle procedure di stabilizzazione».

«La Funzione pubblica ha specificato che gli enti territoriali con vuoti in organico per determinate qualifiche procedono all’assunzione a tempo indeterminato dei soggetti collocati in un apposito elenco regionale, ancora da stilare.

Tali assunzioni da parte degli enti territoriali sono però subordinate alla compatibilità con il loro fabbisogno e soggette ai pesanti vincoli finanziari di legge».

«In merito alle risorse stanziate, la Funzione pubblica ha confermato che i 50 milioni dello Stato servono soltanto alla compartecipazione agli oneri derivanti dai contratti a tempo determinato dei lavoratori, per perseguire l’obiettivo, non ancora raggiunto nei tre anni precedenti, dell’avvio di percorsi assunzionali a tempo indeterminato».

«Infine – conclude Nesci – la Funzione pubblica ha esplicitato il ritorno al bacino regionale degli Lsu-Lpu per quei lavoratori che gli enti territoriali non possano assumere.

Morale della favola, tanti resteranno fuori dalle stabilizzazioni e saranno appesi alle scelte ignote della Regione a causa di questo pasticcio di Bruno Bossio e sodali, che, carte alla mano, si è rivelato un inganno elettorale, proprio come avevamo denunciato.

Ora la Regione ha il dovere di dare risposte rapide agli esclusi dalle stabilizzazioni, per i cui diritti ci batteremo con determinazione»

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bandiera bluRusso: Tra gli investimenti più importanti mai realizzati. Ora ambiamo a Bandiera Blu

CROSIA (Cs) - Venerdì, 23 Febbraio 2018 – Dalla Regione Calabria 3 milioni di euro per la depurazione. Serviranno a potenziare l’intero impianto comunale di collettamento e le vasche di purificazione delle acque che passeranno dall’attuale portata di 15mila abitanti ad un più elevato ed efficiente servizio per 25mila abitanti. Si va, così, verso la definitiva risoluzione di uno dei problemi più importanti che negli ultimi decenni hanno interessato la comunità traentina. Russo: Si tratta di uno degli investimenti più importanti mai realizzati nel nostro Comune.

L’importante finanziamento è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale per far fronte alla crisi della depurazione regionale e le somme saranno presto trasferite ai comuni per l’attuazione dei lavori.

È un finanziamento – ricorda il Sindaco – che rincorriamo da tempo e che siamo riusciti ad intercettare grazie alla capacità di programmazione, già ampiamente dimostrata da questa Amministrazione comunale, e alla lungimiranza del Governo regionale che finalmente, dopo anni di commissariamento del settore Ambiente, è riuscita a percepire le esigenze dei territori e ad intervenire. Con questo nuovo progetto riusciremo a riqualificare l’intero impianto fognario presente nei centri urbani di Crosia e Mirto e anche nelle aree periferiche dove da sempre registriamo grandi criticità, soprattutto nei periodi estivi. Sia chiaro però – precisa il Primo cittadino – che se è reale e palese una criticità nel sistema di depurazione delle acque è pur vero che questo Governo cittadino negli ultimi tre anni ha lavorato in modo instancabile affinché non si verificassero sciagure ambientali come invece sono accadute in altre realtà, anche limitrofe. E questo grazie al lavoro instancabile dell’assessore all’Ambiente Serafino Forciniti e del consigliere comunale delegato ai Lavori Pubblici, Saverio Capristo, che continuerà a seguire l’iter di realizzazione dell’importante progetto finanziato. Soprattutto nella stagione estiva – aggiunge ancora - abbiamo monitorato ogni ora le condizioni del depuratore comunale e dei pozzi neri, riuscendo ad evitare sversamenti anomali di liquami. Proprio attraverso questa attività costante e virtuosa ormai da tempo il nostro mare e le nostre spiagge sono costantemente pulite. Ora con il nuovo finanziamento – conclude Russo – ci adegueremo alle normative europee e finalmente potremo ambire in modo concreto all’ottenimento della Bandiera Blu.

L’intervento finanziato dalla Regione Calabria per circa 3 milioni di euro prevede il potenziamento dell’impianto di depurazioni di località Pantano fino a 25mila abitanti effettivi. Contestualmente, saranno realizzate le opere fognarie di collettamento ed efficientamento delle stazioni di sollevamento del centro urbano di Mirto e di contrada Fiumarella. Lo scorso martedì 20 febbraio il Sindaco ha firmato in Regione lo schema del cronoprogramma per l’iter dei lavori.  ©CMPAGENCY

 

 

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busta-verdeNon è ancora chiara la questione di legittimità dei vari autovelox ultimamente istallati sulla SS.18, in particolare a Belvedere Marittimo e a Diamante. Cosi come in altri comuni della litoranea tirrenica. Non vi è dubbio che i comuni proprietari delle macchinette che rilevano la velocità abbiamo fatto i dovuti adempimenti previsti dalla legge, per inviare a centinaia di cittadini che percorrono la strada, non certamente per andare a divertirsi, notifiche di multe per eccesso di velocità di due tre km/H. Sicuramente la motivazione che pone gli enti locali ad investire su questi dispositivi, anziché sulla sicurezza della strada, è dovuto, principalmente, alla carenza di fondi dei bilanci, ma anche, a mio avviso, ad una mancanza di visione politica amministrativa di prospettiva legata al miglioramento viario. In questo settore, cosi come in altri, incombe lo spettro di un futuro di incertezze, considerando che basta una piccola pioggia e le strade dove vengono messi gli autovelox non sono per niente sicure ed in alcune zone della nostra costa, addirittura, franano. Sulla questione infatti ritengo doveroso interrogare L’ANAS, che dovrebbe essere la vera proprietaria del tratto stradale SS 18, poi il Prefetto, insieme al Ministero dei Trasporti e poi i Comuni proprietari di Autovelox e auto civette poste a ciglio strada, queste ultime illegittime in base al decreto Minniti, e raccogliere tutte le testimonianze, per esporle alla Procura della Repubblica di Paola. Al di là della questione legale, ritengo moralmente vergognoso da parte di chi attua questi strumenti, mortificare ancora di più i cittadini con multe, magari, fatte da autovelox tarati senza tolleranza chilometrica di 5/10 km/h in tratti stradali dove ogni 10 metri cambia il limite di velocità. La litoranea tirrenica è una panacea di segnaletica strambatala e di incongruenze e questi sistemi non fanno altro che aumentare la sfiducia dei cittadini verso Istituzioni che dovrebbero garantire,   oltre che la legge, un minimo di giustizia sociale. Con la scusa di incentivare la sicurezza stradale, in realtà non si attuano misure infrastrutturali atte a garantire la sicurezza stessa della strada e gli esempi degli obbrobri autorizzati dall’ANAS sono evidenti sulla costa, ad iniziare dallo svincolo del Santuario di Paola alle rotatorie di Grisolia. Per questo motivo, prima che lo faccia la giustizia, invito i Sindaci dei vari comuni a ritirare questi autovelox fasulli dalla strada, diversamente saremo promotori di una iniziativa che tuteli i cittadini da questa farsa legalizzata, attuata al solo e unico scopo di lapidare l’economia della nostre famiglie e della comunità tirrenica.

Scalea lì 22/02/2018

IDM Scalea

Antonio Pappaterra

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