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Come potrebbe fare la Calabria senza Magorno?

Non ci credete?

Ed invece basta leggere il suo elogio a Marco Minniti per la “neutralizzazione” di Anis Amri

 

"Ringraziamo le forze dell'ordine per il coraggio e l'abnegazione che, ancora una volta, hanno dimostrato questa notte nello scontro a fuoco, avvenuto a Sesto in provincia di Milano, culminato nell'uccisione dell'attentatore della strage di Berlino".

 

Magorno, ma che dici?

Ringrazi le forze dell’ordine che hanno ottenuto questo risultato grazie al presidio del territori e non spendi una parola per la Tenenza dei carabinieri ad Amantea o per il mantenimento della teneza della Guardia di Finanza che sta per esserci tolta?

"I nostri apparati di sicurezza - aggiunge il segretario - rappresentano senza dubbio una punta di eccellenza del sistema Paese, ancor di più in questo momento di fragilità e di paura degli equilibri internazionali".

 

Magorno, ma che dici?

L’operazione di Sesto San Giovanni si deve al presidio del territorio, al senso del dovere di due poliziotti, al loro coraggio, e tu per loro non spendi una parola? L’intelligence non ha offerto certamente una grande immagine di se stessa.

"La presenza del nostro ministro dell'Interno, Marco Minniti, in questo quadro è assoluta garanzia di competenza, dedizione alle istituzioni e qualità dei sistemi di intelligence e sicurezza".

 

Magorno, ma che dici?

O meglio che ti serve da Minniti che gli tessi sperticati elogi?

Lascialo lavorare per capire, per dare risposte alle mille domande che si pongono( perché Anis Amri era venuto in Italia, perché era a sesto San Giovanni, eccetera) e soprattutto spiegaci perchè “ è stato fatto fuori” Alfano?

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Il Gip di Paola ha deciso in merito alla convalida dei fermi per i 25 indagati dell’operazione Murales condotta dai carabinieri di Scalea su ordinanza della procura della Repubblica di Paola.

 

 

Restano in carcere in 7, Giuseppe Mandaliti, Mario Cianni, Lorenzo Pastorelli, Carlo Ricca, Ivan Vilardi, Ciro Impieri e Rosario Alessandro Impieri.

Vanno ai domiciliari cinque delle sei donne arrestate (Annalisa Esposito, Rossella Lombardi, Stefania Gazzaneo, Gabriella Greco, Ramona Piemontese).

Ma anche altri 5 , Luca Grosso Ciponte, Fabrizio Iannelli, Alessio Presta, Andrea Valente e Pierluigi Oliverio.

Per tutti gli altri 8 solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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Ecco le richieste del procuratore generale della Corte d’Appello Salvatore Di Maio.

Per il tecnico comunale Antonino Amato: assolto in primo grado, la richiesta in Appello è di una pena pari a 6

 

anni, la stessa richiesta formulata in I grado dal Pm Luberto.

Per l'imprenditore Nicola Balsebre, condannato a 5 anni in I grado, il Pg Di Maio ha chiesto la conferma della decisione del Tribunale di Paola.

Per il tecnico comunale Pierpaolo Barbarello, condannato in I grado a 2 anni, il Pg Di Maio ha invece presentato un “conto” più salato: 2 anni e 9 mesi e una multa pari a 2.600 euro. La procura catanzarese intravede l'aggravante del reato contestato.

Per l'ex sindaco di Scalea, Pasquale Basile, sono chiesti 15 anni ed 8 mesi, 8 mesi in più in riferimento al reato di corruzione.

Per il tecnico comunale Giuseppe Biondi, viene chiesta la conferma della condanna in I grado a 4 anni.

Per l'architetto Vincenzo Bloise, condannato in I grado a 4 anni, vengono chiesti 7 anni.

Per l'ex vicesindaco, Maurizio Ciancio: assolto dal Tribunale di Paola, secondo il Pg della Corte d'Appello sono chiesti 1 anno e 6 mesi e ad 800 euro di multa.

Per l'imprenditore Santino Crisciti, assolto dal tribunale di Paola, sono chiesti 4 anni e 4 mesi.

Per l'imprenditore Luigi De Luca, condannato a 8 mesi in I grado, il PM Di Maio ha chiesto 14 anni di reclusione ed il pagamento di 13mila euro di multa, per la vicenda del presunto sequestro di persona.

Per Francesco De Luca, condannato a 6 mesi dal tribunale paolano, la richiesta del Pg è di 5 anni di reclusione.

Per Giuseppe Forestieri, ex assessore, secondo l'accusa della Corte d'Appello assolto dal tribunale di Paola sono chiesti 1 anno e 6 mesi di reclusione.

Per l'avvocato Mario Nocito, uno dei principali indagati dell'operazione Plinius, la richiesta è di 15 anni e 6 mesi, un aumento rispetto ai 15 anni decisi dal collegio del tribunale di Paola.

Per Giovanni Oliva, ex comandante della Polizia municipale, assolto in I grado, il Pm Di Maio, ha chiesto 2 anni di reclusione.

Per i tre imprenditori balneari: Antonio Vaccaro, Luigi Bovienzo e Pino Manco, assolti in primo grado, la richiesta del Pg è una pena pari a 2 anni e 4 mesi.

Restano immutate le richieste per gli altri imputati;

l'imprenditore Agostino Iacovo: 4 anni e 8 mesi;

l'imprenditore Corrado Lamberti: 4 anni 6 mesi;

l'imprenditore Riccardo Montaspro: 9 anni 3 mesi;

Eugenio Occhiuzzi: 4 anni 6 mesi;

l'imprenditore Rodolfo Pancaro: 3 anni 3 mesi;

l'imprenditore: Angelo Silvio Polignano: 5 anni;

l'imprenditore, Francesco Paolo Pugliese: 5 anni;

Cantigno Servidio: 12 anni;

Alvaro Sollazzo: 11 anni 4 mesi;

Mario Stummo: 14 anni;

l'imprenditore Marco Zaccaro: 9 anni;

Giuseppe Zito: 10 anni 4 mesi.

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