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Serena Giordanelli è la sorella di Anna, uccisa a gennaio 2016 mentre faceva jogging nella sua città dal marito di Serena, Paolo Di Profio.

Serena Giordanelli insegnante di Cetraro è stata costretta a lasciare la Calabria, temendo per la sua vita e quella dei figli.

Serena ha scritto questa terribile lettera a Concita de Gregorio che l’ha pubblicata sul suo blog

“Mi chiamo Serena Giordanelli, ho due figli di 8 e 11 anni, se scrivo questa lettera è perché mio marito non mi ha ancora ammazzata. Ha promesso che lo farà, ha già ucciso mia sorella Annalisa il 27 gennaio del 2016: l’ha strangolata e massacrata con un piede di porco perché la considerava colpevole della nostra separazione. Ha confessato, ora è in carcere ma vuole uccidere anche me: mi ha scritto che me la farà pagare, le guardie hanno trovato nella sua cella una lettera indirizzata a una persona di sua fiducia.

Dice: “Lei va a camminare la mattina in direzione del porto, basta un colpo secco alla testa, mi raccomando scegli delle persone fidate. Se non l’ammazzi almeno mandala sulla sedia a rotelle, è l’unica cosa che può darmi un po’ di pace”.

Sono laureata in lingue, insegnavo, vivevo in un paese vicino a Cosenza.

Ora sono scappata in Umbria coi miei figli, vivo nascosta aiutata dai soldi di mia madre, 85 anni. Ho paura perché la corte di Assise di Cosenza gli ha accordato il rito abbreviato.

Vorrebbero farlo passare per incapace di intendere e di volere. Se mi ucciderà chi lo spiegherà ai miei figli?

La mia è una storia qualunque.

Ho sposato Paolo, infermiere anestesista all’Ospedale di Cetraro, nel maggio 2004. Quasi subito mi sono accorta che beveva di nascosto.

Ho fatto di tutto per cercare di farlo smettere. Ho sperato che la nascita dei figli lo aiutasse, ma al contrario: ha iniziato a fare uso di sostanze anestetiche (Midazolam) sottratte in reparto.

Ho combattuto da sola: per molto tempo non ho rivelato a nessuno la verità.

Familiari e amici lo conoscevano come un uomo cortese e generoso.

Nel 2012 muore improvvisamente una delle mie tre sorelle e il mio equilibrio vacilla, inizio una psicoterapia.

Realizzo come la mia situazione matrimoniale sia insostenibile.

Ne parlo con mia sorella Annalisa che, da medico, penso possa aiutare me e magari anche lui. Quando Paolo capisce che ho rivelato il suo “segreto” è l’inizio della fine.

Mi minaccia di morte davanti ai figli. Inizia a usare cocaina.

Mi calunnia in pubblico: dice che lo tradisco e che gli rubo soldi. Naturalmente è falso.

E’ lui a rubare 100mila euro in casa di mia madre. Lo denuncio. Nessuna indagine. Frantuma il parabrezza e svita i bulloni della mia auto, le videocamere lo provano. Uccide mia sorella. Dopo due settimane dall’omicidio mi viene bruciata l’auto.

I carabinieri pensano che sia qualche esponente della cosca mafiosa del mio paese, ma io so che il mandante è lui. Molti, primi fra tutti i suoi familiari, si schierano dalla sua parte contro di me, colpevole di averlo lasciato.

Decido di trasferirmi per proteggere i figli: la più grande ha capito, anche se non parla. Nell’udienza preliminare, novembre 2016, confessa giustificando l’omicidio come un momento di follia dettato da alcool e cocaina. Chiede il rito abbreviato per ottenere la perizia psichiatrica. La corte di Assise di Cosenza glielo accorda. Resto senza parole. Ha lavorato nella sala operatoria di un ospedale fino alle 14.30 e dopo un’ora ha ucciso.

Era pazzo quando lavorava?

Quando commissionava per scritto dal carcere il mio omicidio?

In nome di mia sorella uccisa, dei suoi due figli orfani, di tutte le donne che ogni giorno vengono ammazzate vi chiedo: aiutateci finchè siamo ancora vive, non ci piangete solo da morte”.

Non possiamo fare molto. Quello che possiamo fare è ampliare il disperato grido di aiuto di Serena nella speranza che chi di dovere intervenga.

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Dopo la sfilata dei carri allegorici ed il successo ottenuto dalla manifestazione, l’amministrazione comunale di Scalea ed in primis, l’assessore Eugenio Orrico, ringrazieranno tutti i protagonisti del carnevale edizione 2017.

“ E’giusto - ha detto l’assessore Eugenio Orrico, unitamente al Sindaco Gennaro Licursi e all’assessore Roberta Orrico, ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione dei carri e dello spettacolo riuscito.

Questa manifestazione carnevalesca ha dimostrato che il nostro territorio è ricco di risorse umane creative che sanno mettersi in gioco ed essere solidali fra loro, per amore della nostra città. Il Successo è dovuto all’amicizia e alle cose fatte senza interessi di sorta, alla capacità di spendersi per Scalea con spirito di abnegazione e, allo stesso tempo, con entusiasmo”.

Ecco alcuni nomi dei protagonisti dei comitati carri, delle scuole di Ballo, delle associazioni impegnate in questa manifestazione. Carmine Galiano e l’associazione Pro Loco, Giovanni Le Rose, le scuole di Ballo Magic Dance Accademy di Pasquale Ramundo e Rossella Biondo, la scuola di Ballo Alma Dance di Martina Orassi e Alessio Anastasio, la D.I.V.A. School di Silvia Marsiglia con le ballerine dell’esibizione, Lanuara Valentina, Giorgia Gamba, Emilia Miraldi, Ilenia Caroprese, Emanuela Cirelli, i volontari dell’associazione volontari e sportivi Forze di Polizia, il presidente Raffaele Michele, La Banda Musicale città di Scalea, il gruppo carristi, Fabio Cifone, Aldo Cifone,Alessio Di Masi, Antonino Esposito, Antonio Cifone, Carole Ioli, Dario Orrico, Davide Orrico, Diego Valente, Eugenio Orrico, Mario De Angelis, Rosanna Palermo, Pietro Bruno, Fabio Verni’, Francesca Cosentino, Francesco Bernardo, Francesco Di Masi, Giacomo Carrozzino, Giacomo Valente, Gianlcuca Carrozzino, Mattia Cirimele,Nicola Presta, Pasquale Auletta, Pino Giachetta, Salvatore D’Elia, Veronica Ferrante, Vincenzo Chiappetta, Stefano Valente, il corpo di ballo Magic Dance, il Corpo di Ballo Alma Dance, i genitori dei rispettivi gruppi di ballerini e dei bambini in gara per il premio migliore mascherina 2017, con i premi offerti dalla Magic Dance Accademy, Vincenzo De Vito e Pino De Biase, storici organizzatori delle vecchie manifestazioni del Carnevale.

L’assessore Eugenio Orrico ha ribadito che ringrazierà tutti durante la conferenza stampa di giovedi 2 marzo alle ore 17,30,presso la sala consiliare dove sarà anche annunciata la prossima organizzazione della prima Festa di Primavera Città di Scalea 2017.

Scalea li 28/02/2017

per la stampa

Antonio Pappater

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I carabinieri della stazione di Fuscaldo e della compagnia di Paola, nel corso di attività volte alla prevenzione e repressione di reati di natura ambientale, in località Sotto le Timpe Mazzei di Fuscaldo, hanno proceduto al sequestro preventivo di una vasta area abbandonata.

 

Come comunicato dalle forze dell'ordine all'interno insisteva un capannone industriale in disuso, adibita a discarica abusiva a cielo aperto di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, consistenti in materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Immediati accertamenti dei carabinieri della locale stazione hanno permesso di appurare che l'area interessata, della dimensione di circa 1800 mq (l'area del capannone è di circa 530 mq) risulta del demanio pubblico dello Stato.

Considerato che la vasta area era stata oggetto di un accumulo non occasionale e ripetuto di rifiuti, in considerazione dell'eterogeneità dei rifiuti ammassati, della definitività del loro abbandono, e del degrado dei luoghi ove i rifiuti sono stati scaricati, i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo dell'intera area.

I militari hanno trovato ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, quali materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Si trattava di un accumulo non occasionale di rifiuti.

Il Comune è stato interessato anche per la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti ed il ripristino dello stato dei luoghi.

La intera zona demaniale sequestrata è stata affidata in custodia giudiziale all'assessore all'ambiente del Comune di Fuscaldo, così come previsto dalla disciplina nazionale per la gestione dei rifiuti.

Sono in corso accertamenti volti ad individuare gli autori dello sversamento abusivo

Peccato che non sia stato fatto nel corso dei ripetuti abbandono di rifiuti.

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