
2 marzo 2018 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Orsomarso sede di Scalea hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un uomo di Aieta per la realizzazione abusiva di un capannone utilizzato per ricovero mezzi agricoli.
Il sequestro è avvenuto in seguito ad un controllo in località “Simurri” di Aieta dove ha constatato la realizzazione di un fabbricato di cui una parte già terminata utilizzata come ricovero mezzi agricoli mentre una seconda ancora in corso di realizzazione.
Dalle verifiche effettuate sul posto e successivamente presso l’Ufficio Tecnico del Comune il proprietario del terreno è risultato sprovvisto del relativo permesso a costruire pertanto si è provveduto al sequestro dell’intera struttura realizzata abusiva.
Inoltre nelle vicinanze si è provveduto ad effettuare un ulteriore controllo all’interno di capannone dove sono stati rinvenuti animali bovini.
Dalla verifica effettuata, il capannone utilizzato come stalla, era sprovvisto delle strutture per la corretta gestione dei liquami, quali concimaia e cisterna per la raccolta degli stessi.
Questi invece venivano raccolti e accatastati in parte su un terreno limitrofo ed in parte con un sistema di tubi e pozzetti per poi essere scaricati sul suolo.
Pertanto il proprietario degli animali, anch’esso di Aieta, autorizzato al pascolo brado ma non alla detenzione di animali bovini in stalla, è stato denunciato per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti in merito alla gestione dei liquami.
Stamattina sono andato a fare una visita specialistica a Praia a mare.
Di questo fatto ne riparleremo perché da Amantea a Praia a Mare ci sono più km che da Milano a Novara( in Piemonte) , che da Milano a Pavia, Como, Sondrio, Piacenza,
Bergamo, Brescia ( in Lombardia), che da Milano a Piacenza( in Emilia Romagna), ed è quindi vergognoso che un paziente debba fare con un mezzo proprio questa distanza ed a proprie spese,, ovviamente, (perché da Amantea a Praia e viceversa non ci sono mezzi di linea), e pagando anche il ticket ( a tal proposito non posiamo non elogiare quegli amministratori regionali che hanno voluto un distretto così abnorme ( probabilmente è il distretto sanitario più lungo del mondo!).
Ma un’altra cosa vergognosa è la statale 18.
Il bancomat dei sindaci e dei loro amici!.
Una statale dove non si sa quale sia la velocità media, dove trovi limiti oscillanti tra i 70 ed i 30 kmh!
Anche di questo ne riparleremo.
Ma il problema che intendiamo sollevare è se un futuro turista che è costretto a velocità improponibili, tanto sono basse, con un forte traffico di TIR vietati dalla ordinanze sindacali, e che rischia, fors’anche distratto dai paesaggi godibili percorrendo la statale , di prendersi una, due, tre contravvenzioni ( che poi gli arriveranno dopo mesi, quando è ritornato dalle ferie sul tirreno cosentino) la prossima volta tornerà in Calabria.
Forse potrà anche ritornare in Calabria ma certamente non sulla SS18 in queste condizioni.
Tanto più se saranno eseguiti i lavori della 106( nella foto) che diventerà una vera e propria autostrada con due corsie per ogni senso di circolazione.
E tutto grazie alle forti pressioni dei sindaci ionici.
A loro ascriviamo la attenzione pre-elettorale del CIPE ed il grosso finanziamento di un miliardo e 335 milioni di euro che ne farà il più grande cantiere italiano.
Non solo una autostrada ed il turismo che ne deriverà, ma anche il lavoro, a breve ed a lungo termine.
Ci chiediamo, allora, perché i sindaci dello Ionio( per fortuna delle loro popolazioni) sono così uniti per i loro interessi e quelli del Tirreno sono l’esatto contrario.
Non si offenda nessuno per carità.
Io ritengo che, salva la unica( piccola )eccezione dell’Ospedale di Praia a mare, il Tirreno sia messo proprio male e nessuno lo tuteli per come merita e per come si dovrebbe.
A loro provare il contrario! Non a me, ma al Tirreno cosentino.
Magari con una serie di incontri su tematiche del territorio. Aspetto.
Il consorzio Valle Lao sembra sia nel caos più assoluto.
Lo dice il sindacalista Giuseppe Lavia della Fai Cisl che ha chiesto un intervento al presidente Mario Oliverio.
Dice il sindacalista: “I 53 dipendenti operai ed impiegati consortili rivendicano legittimamente 9 mensilità arretrate, ragione per la quale hanno indetto uno stato di agitazione permanente”.
Poi la Fai Cisl chiede alla Regione Calabria, uno sforzo immediato, per consentire l'erogazione di parte delle mensilità pregresse, avviando senza indugi una azione di rilancio e riorganizzazione dell'Ente, nella consapevolezza che esistono spazi per aumentare le entrate e ridurre i costi.
Poi continua Giuseppe Lavia “Occorre dare risposte immediate nominando un nuovo Commissario, per trovare soluzione alle questioni indicate relative alla corresponsione di parte delle mensilità pregresse ai lavoratori irrigui, consentendo con la ripresa delle attività, il normale funzionamento dell'Ente, con l'erogazione delle spettanze anche ai 320 lavoratori idraulico-forestali, per evitare che si possa acuire il clima di tensione e di contrapposizione fra lavoratori”.
C'è il rischio che si generi tensione, così come è accaduto in passato, fra i due gruppi di lavoratori: i primi direttamente gestiti dall'ente di bonifica, gli altri dalla Regione Calabria.
Ecco perché la Fai Cisl provinciale sollecita un intervento urgente del presidente Oliverio “che ponga fine al caos assoluto che regna sovrano presso il Consorzio di Bonifica ex Valle Lao, che dopo tre Commissari succedutesi si trova oggi nei fatti senza guida, pur in presenza di un Commissariamento entrato nel periodo di prorogatio.
Tale situazione – ricorda Lavia - ha portato al blocco delle attività di tutto il Consorzio, ivi comprese le attività poste in essere dai circa 320 dipendenti idraulico-forestali che sono in utilizzo presso il Consorzio e al cui pagamento si provvede attraverso il trasferimento delle risorse da parte della Regione Calabria.
Abbiamo informato di tale situazione il Prefetto di Cosenza, che ha chiesto chiarimenti al Consorzio che ad oggi naturalmente nessuno ha fornito”.
La scrivente Fai Cisl è ben consapevole che la situazione di profondo squilibrio finanziario dell'Ente, comunicata alla Regione dagli ultimi due Commissari, nasce da lontano e affonda le sue radici in anni di mala gestione. Tuttavia, ritiene, che ad oggi, l'inversione di tendenza che il Commissariamento avrebbe dovuto produrre, non ha dispiegato effetti tangibili”.
Insomma non servono organi di governo eletti e tantomeno commissari, bastano i soldi.
Se Oliverio lo capisce tutto va a posto.
Come si può “caricare” sulla regione 320 lavoratori idraulico-forestali normalmente pagati e lasciare senza stipendio gli altri 53 dell’ex consorzio Valle Lao?
Dai basta mandare anche i soldi per il personale ordinario risparmiando i soldi del commissario.