
Leggiamo che a Scalea da oggi 8 marzo e fino al 10 marzo è presente il camper nella foto che eseguirà tre giorni di esami mammografici.
L'unità mobile per la mammografia è giunta in via Lauro, davanti alla sede del Centro donna.
E da oggi e fino al 10 marzo sarà possibile eseguire l'esame mammografico all'interno dell'unità mobile.
Non solo ma oggi pomeriggio, con inizio dalle ore 17.00 si sta svolgendo un incontro organizzato al centro donna.
All'appuntamento di oggi partecipano i medici di base e gli operatori sanitari ospedalieri e territoriali.
Sono previsti interventi :
-dei medici radiologi, Anna Pia Cerbino e Simone Sollazzo;
-del medico radiologo screening, Giuseppe De Lio;
-della senologa Valeria Truscelli;
-della responsabile screening, Anna Giorno;
-del direttore sanitario del Tirreno, Angela Riccetti;
-del direttore sanitario Asp Giudiceandrea;
-del direttore generale, Raffaele Mauro.
Sono previsti i saluti del sindaco Gennaro Licursi, della presidente del Centro donna, Giuseppina D'Amante, dell'assessore alla sanità, Marcello D'Amico, dell'assessore alle politiche sociali, Roberta Orrico. Modera gli interventi Emilia Manco.
E’ una buona cosa ma non possiamo non ricordare che Scalea è vicina agli ospedali di Praia e di Cetraro oltre che alle cliniche di Belvedere Marittimo
Amantea, invece, ne è lontana e non ha un mammografo.
Non è questione di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Il bicchiere perde!
Il risultato del PD in Calabria è la somma di una serie di scelte sbagliate.
Tante e da parte di tanti.
Da parte dei Teorici della politica
Da parte dei parlatori della politica
Da parte di chi esprime la cultura comprata, ipocrita e bugiarda
Ma la maggiore responsabilità la portano coloro che non hanno compreso i mille problemi dei calabresi.
Dei giovani calabresi che nel 2018 devono, per dignità, emigrare, anche se vorrebbero lavorare per i calabresi nella loro Calabria.
Degli LSU ed LPU che Oliverio vorrebbe stabilizzare a spese dei comuni che se non sono già in dissesto lo saranno tra poco.
Delle famiglie calabresi che hanno il reddito più basso d’Italia, penultimi in Europa.
E potremmo continuare a lungo.
Una Calabria che governa con un non governo, illudendo i “non politici” di esserlo e creando forti ed ipotizzabili reazioni da parte dei politici che lo sono ed ai quali viene vietato di esserlo.
E magari, poi, si contesta il M5s che propone un governo senza politici!
Una Calabria alla quale si mente, nascondendo, non tanto e solo, la verità, ma, perfino, gli elementi che normalmente supportano la qualità dei giudizi sociali, economici e politici.
Una Calabria dove si ricevono incarichi professionali o di lavoro a secondo non della professionalità e nemmeno della quantità di voti che potrebbero portare alla causa, ma della fedeltà al padre –padrone.
Un PD ed una Calabria che esporta nelle marche il suo miglior politico quale è stato certamente Marco Minniti, trombato nel collegio di Pesaro, e che si è stato sacrificato per lasciare spazio ad altri onestamente impresentabili.
Non solo lui è stato sacrificato, ma, per esempio, anche la Covello. Sacrificio che pure ci stava
Non poteva Minniti essere tutelato con i famigerati listini bloccati che hanno salvato , come sembra, Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio ed Antonio Viscomi?.
Aspettiamo che Mario Oliverio, Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio, Antonio Viscomi, Filippelli ed altri ci spieghino come mai il PD in Calabria sia passato dal 22 ed il 23 % delle politiche del 2013 ai risultati attuali.
Ed aspettiamo che Mario Oliverio ci spieghi la sua debacle personale.
E personalmente aspettiamo che qualcuno ci spieghi questo PD che passa alla Camera dal 19,3% di Vibo Valentia all’11,8% del collegio di Castrovillari.
Che anche per il PD sia un problema di candidati?.
Diceva la vecchia canzone di Modugno :
“Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti, sulla strada longa longa di Girgenti.
Sì, ma se stasera, se incontriamo la corriera, uno balza sull’arcione, uno acciuffa il postiglione,
due sorvegliano di fuori, uno spoglia i viaggiatori e ce ne andiam”.
Devono rispondere dell’accusa di detenzione e spaccio di droga.
La polizia ha trovato la marijuana già essiccata all’interno di un bidone di plastica
Gli agenti del commissariato di Paola (Cosenza) hanno arrestato, nel pomeriggio di ieri, due fratelli L. M di 56 e L. R. di 59 anni e ne hanno denunciato un terzo, di 27 anni, per detenzione e spaccio di droga.
La polizia ha trovato, in alcune abitazioni utilizzate dagli arrestati, ad Acquappesa, 2,45 kg di marijuana, gia’ essiccata e stipata in un bidone di plastica.
Trovati e sequestrati anche altri 8 involucri in cellophane contenenti 110 grammi di marijuana, strumenti per il confezionamento dello stupefacente e una bilancia di precisione.
In un altro appartamento sono stati poi trovati 361 grammi di marijuana e un altro bilancino di precisione.
Il ventisettenne L.L e’ stato denunciato perche’ aveva cercato di far sparire, buttandoli nel water e tirando lo sciacquone, 25 grammi di marijuana.
Altre dosi sono state poi scoperte nel suo scooter.
L’uomo di 56 anni e’ stato anche accusato di furto aggravato di energia elettrica e di acqua.
Infatti nel suo box c’erano allacci abusivi.
In particolare, l’acqua veniva sottratta da uno stabile vicino, di proprieta’ del Comune di Acquappesa, abusivamente occupato dall’uomo.
In totale la sostanza stupefacente sequestrata e’ di circa 2,95 kg. (AGI)