
Ieri sera a partire dalle ore 21.15 tra le stazioni di Bonifati e Belvedere Marittimo il traffico ferroviario è rimasto bloccato per alcune ore.
Sui binari il corpo senza vita di un uomo, dai capelli brizzolati.
Sembra di 52 anni, di nazionalità tedesca.
Probabilmente si tratta di un clochard che attraversava o camminava lungo i binari.
Sembra che lo straniero, non si sarebbe accorto dell'arrivo del treno regionale proveniente da Sapri a causa del fragore delle onde del mare che in località Calabaia si infrangono a poche decine di metri dalla linea ferroviaria.
Il treno lo avrebbe quindi investito mortalmente.
La Polfer ha effettuato l'identificazione grazie ai documenti trovati addosso allo straniero.
L'uomo aveva con sé anche uno zaino con gli effetti personali.
Insieme alla Polizia ferroviaria anche i carabinieri della locale Compagnia a svolgere le indagini del caso.
La replica dei legali dell'ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno in riferimento alla querelle con il dg dell'Asp di Cosenza.
«Nessun dietrofront. Accolta la richiesta conciliativa del giudice del lavoro»
Cosenza.«In ordine al comunicato stampa pubblicato in data 13.3.18 della Direzione Strategica dell'Asp di Cosenza, è opportuno smentire nel modo più assoluto quanto ivi affermato in modo fuorviante circa il fatto che la dott.ssa Bernaudo avrebbe improvvisamente rinunciato all'azione cautelare avente ad oggetto l'impugnazione del nuovo incarico affidatole in quanto l'esito del giudizio avrebbe assunto un esito per lei sfavorevole».
È quanto si legge in una nota stampa degli avvocati Valerio Zimatore e Paola Procopio, legali di Giuliana Bernaudo, l'ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno in merito alla querelle con il dg dell'Asp di Cosenza, Raffaele Mauro e rispondendo all nota diffusa dalla stessa Azienda in merito ad un suo “dietrofront”.
«Ricomponendo la realtà dei fatti – spiegano i legali - si ricorda alla Direzione strategica dell'Asp di Cosenza (che probabilmente non si è ben informata presso i suoi legali presenti all'udienza) che il giudizio svoltosi il 13 marzo dinnanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di Paola non aveva ad oggetto l'affidamento del nuovo incarico assegnato illegittimamente alla dott. Bernaudo, bensì l'avviso con cui l'Asp nel novembre 2017 aveva indetto la procedura per ricoprire gli incarichi (già peraltro regolarmente ricoperti) di Direttore di Distretto».
«Pertanto il primo punto da smentire è che la dott.ssa Bernaudo abbia rinunciato all'azione relativa al nuovo incarico affidatole di direttore dell'Unità operativa igiene ed alimenti.
Inoltre, è da aggiungere che nel ricorso cautelare tenuto ieri 13 marzo è stato il Giudice del lavoro del Tribunale di Paola che ha invitato le parti presenti, dott.ssa Bernaudo e Asp di Cosenza, a trovare un accordo sulla richiesta cautelare (salvo ed impregiudicato il merito della richiesta di accertamento della legittimità dell'avviso del novembre 2017 e risarcimento dei danni) e in tal senso sia la dott.ssa Bernaudo che i legali dell'Asp, espressamente autorizzati dal direttore generale, hanno accolto la proposta conciliativa del Giudice e accordato di accettare consensualmente alla pronuncia di non luogo a procedere.
Ciò perché – proseguono gli avvocati - il danno grave ed irreparabile che si era profilato alla data del deposito del ricorso (ossia l'assegnazione dell'incarico di Direttore di Distretto ad altro soggetto) non si era ancora verificato, mentre purtroppo alla data di trattazione del ricorso il danno si era già consumato, in quanto l'Asp aveva già proceduto all'assegnazione dell'incarico e alla stipula del contratto con altro soggetto e pertanto il Giudice del Lavoro ha dichiarato che non rientrava nei suoi poteri sospendere detti atti».
Si tratta, nientemeno, che di Marzio Blaiotta, presidente dell'Urbi Calabria
L’Urbi è l’Unione Regionale delle Bonifiche e Irrigazioni in cui si sono riuniti tutti i Consorzi di Bonifica calabresi.
Intanto la situazione al consorzio di bonifica ex Valle Lao è sempre più caotica
Ed i 320 lavoratori forestali se non saranno pagati con puntualità dalla regione chiederanno di essere trasferiti a “Calabria Verde”.
A sostenere le loro richiesta anche le OOSS.
I forestali tramite Giuseppe Lavia, segretario generale della Fai Cisl hanno scritto al presidente della Regione, Oliverio.
«Occorre dare risposte immediate – scrive Lavia - nominando un nuovo commissario, per trovare soluzione alle questioni salariali ed organizzative aperte, consentendo con la ripresa delle attività, il normale funzionamento dell’Ente, con l’erogazione delle spettanze anche ai 320 lavoratori idraulico-forestali, per evitare che si possa acuire il clima di tensione e di contrapposizione fra lavoratori.
Tutto ciò premesso, qualora non si proceda alla nomina del nuovo commissario nelle prossime ore e non si verifichi la ripresa delle normali attività (cantiere/ufficio), i lavoratori idraulico-forestali inoltreranno formale richiesta di trasferimento presso Calabria Verde».
«Il blocco delle attività, conseguenza dello sciopero ad oltranza portato avanti dai lavoratori consortili che rivendicano le spettanze salariali legittimamente maturate – precisa poi Giuseppe Lavia - continua a produrre lo stallo di ogni attività, ivi comprese le attività poste in essere dai circa 320 dipendenti idraulico-forestali che sono in utilizzo presso il Consorzio e al cui pagamento si provvede attraverso il trasferimento delle risorse da parte della Regione Calabria.
Abbiamo informato di tale situazione il Prefetto di Cosenza, che ha chiesto chiarimenti al Consorzio che ad oggi naturalmente nessuno ha fornito.
Tale situazione di blocco delle attività, sta producendo il mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori idraulico-forestali, pur in presenza delle risorse necessarie, in quanto ad oggi nessuna attività amministrativa finalizzata alla elaborazione dei cedolini paga è stata messa in campo, così come alla data odierna, termine ultimo, non si è proceduto all’invio della Certificazione Unica alla Agenzia delle Entrate, con applicazione delle sanzioni per circa 40.000 euro»
L’unico problema è che se verranno trasferito a Calabria verde i forestali del Consorzio Valle del Lao , la medesima richiesta la faranno tutti i forestali degli altri consorzi.