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Bar esploso a Cosenza, arrestato il proprietario
Giovedì, 14 Giugno 2018 09:13 Pubblicato in CosenzaIl 62enne Gianfranco Parise è accusato di aver distrutto due locali di sua proprietà per riscuotere l’assicurazione stipulata qualche giorno prima degli attentati.
Tra gli indizi il mobilio trasferito prima dello scoppio e il mancato inserimento dell’allarme.
Individuato l’esecutore materiale per l’incendio del chiosco
È stato arrestato Gianfranco Parise, 62enne di Cosenza, proprietario del Bar “Bilotti Food and Drink” di via Caloprese e dell’esercizio commerciale “il Chiosco” di via Tommaso Aceto, entrambi danneggiati a seguito di un incendio la notte del 19 maggio scorso.
I reati contestati all’uomo, che nei giorni scorsi era stato raggiunto da un avviso di garanzia, sono incendio e truffa assicurativa in concorso con persona allo stato non ancora identificata.
La misura arriva al termine delle indagini dei carabinieri della Compagnia cittadina, partite nella notte tra il 18 e il 19 maggio quando, all’1.30 circa, una forte esplosione ha distrutto il bar.
Un botto così forte da scaraventare all’esterno grossi detriti, fino al lato opposto della carreggiata. Solo per caso le conseguenze non sono state più gravi: di venerdì sera quella zona è molto frequentata.
Con l’area ristretta e i residenti dell’edificio colpito dall’esplosione trasferiti altrove, sono iniziati gli approfondimenti investigativi dei carabinieri. E proprio in quel momento è arrivata la notizia che un altro locale, sempre dello stesso proprietario ma chiuso da qualche mese, era stato dato alle fiamme in via Tommaso Aceto: questa volta non un’esplosione ma un incendio.
Indagini difficili per la Procura, ma i primi indizi sono emersi quasi subito: quella notte non era stato inserito il sistema di allarme e il titolare dei locali aveva da poco stipulato un contratto assicurativo.
Dalla testimonianze dei residenti e dei commercianti del luogo, inoltre, sarebbe emerso che gli affari non andavano bene per il bar.
E anche un altro particolare: l’avvenuto trasloco di gran parte del mobilio proprio il pomeriggio antecedente l’esplosione.
Riguardo al rogo del chiosco, invece, i carabinieri sono riusciti a recuperare alcune tracce: bottiglie piene di benzina utilizzate come propellente per gli incendi e, abbandonato in una traversa di via Caloprese, un giubbino, quasi interamente bruciato, con degli accendini dello stesso tipo di quelli in vendita nei locali incendiati.
Dalla visione dei sistemi di videosorveglianza è emerso che il giubbino era indossato dall’esecutore dell’atto incendiario.
L’uomo, colto di sorpresa, era rimasto travolto dall’esplosione mentre ancora si trovava sulla porta dell’esercizio commerciale di via Caloprese probabilmente per verificare l’avvenuta accensione dell’innesco.
Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Cosenza ha chiesto una misura cautelare in carcere per il proprietario degli esercizi commerciali, misura accolta dal giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Cosenza.
Le indagini sono ancora in corso e stanno per concludersi nei confronti dell’esecutore materiale dell’incendio, tenuto conto di tutta una serie di elementi già sottoposti alle relative analisi tecniche da parte del Ris dei Carabinieri di Messina.
L’imprenditore è stato arrestato nella propria abitazione ed è stato trasferito nel carcere di Cosenza a disposizione dell’autorità giudiziaria
Da IlCorrieredellacalabria
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“Dovete morire. Merde, merde. Fate schifo”
Questo gridava Lavinia Flavia Cassaro contro i poliziotti schierati a Torino durante un corteo contro CasaPound.
Ora l'insegnante è indagata dalla Procura di Torino.
La maestra è indagata dalla procura per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce.
E l'Ufficio Scolastico Regionale le ha notificato nei giorni scorsi il provvedimento di licenziamento,
con decorrenza primo marzo, quando venne sospesa dall'insegnamento.
Era stato lo stesso Ufficio scolastico regionale del Piemonte a proporre il licenziamento per l'insegnante per la "grave condotta" tenuta lo scorso 22 febbraio, durante una manifestazione antifascista per protestare nei confronti di CasaPound che stava tenendo un comizio in un albergo del centro di Torino.
Durante il corteo venne ripresa dalle telecamere mentre insultava i poliziotti e augurava loro la morte.
"Pare evidente che se Lavinia non fosse stata intercettata da giornalisti affamati di notizie e se, subito dopo, il premier della 'Buona scuola' non avesse ceduto alla tentazione di individuare una 'cattiva maestra, il caso Cassaro non ci sarebbe mai stato", sottolinea Scarinzi, il Coordinatore Nazionale Cub Scuola, che si dice pronto a "dimostrare l'inconsistenza della contestazione di addebito mossa alla maestra".
Un caso di "democrazia autoritaria", secondo Scarinzi, che definisce il licenziamento "una sanzione sproporzionata".
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Non c’è Sant’Antonio che tenga! Amantea deve essere pulita.
Mercoledì, 13 Giugno 2018 13:33 Pubblicato in Campora San GiovanniDavanti a noi un’auto aspetta pazientemente che il personale della Multiservizi carichi i sacchi e la spazzatura posta nella traversa di Piazza Unità d’Italia.
Ma la festa di Sant’Antonio non è festa patronale anche per loro?.
No! A quanto sembra!.
E, poi, comunque Amantea deve essere pulita.
I bar, i ristoranti funzionano sempre , ancora più quando ci sono feste ed aumentano i consumi e la spazzatura raccolta non può stare in mezzo alla strada.
E’ disdicevole vedere questi sacchi ai lati delle strade.
Ed allora il personale della Multiservizi DEVE lavorare.
DEVE raccogliere la spazzatura.
Per loro non c’è Natale, Epifania, Pasqua , Ferragosto o Sant’Antonio che tenga
Amantea è una città civile e deve dimostrare di esserlo sempre.
E qualcuno deve sacrificarsi.
Grazie, comunque, ragazzi !.
Grazie per lo spirito con il quale affrontate ogni sacrificio che vi viene richiesto
Grazie per il senso di responsabilità che mostrate nel vostro non facile lavoro.
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