Stamattina sul pontile di San Gregorio, nella zona di Reggio Calabria sud, un’Alfa 156 grigia era in bilico .
Sul posto anche un palo utilizzato per far leva sotto l’auto per farla cadere in mare.
Inutili i tentativi, l’auto è rimasta sul posto e gli autori sono scappati via.
Sembra che ieri sera intorno alle 22.30 alcuni residenti del vicino villaggio "Sabbie bianche" abbiano sentito alcuni colpi d'arma da fuoco.
E nel bagagliaio della 156 due corpi.
Due corpi crivellati da ferite di arma da fuoco
I cadaveri appartengono a due rumeni.
L’auto risulta essere di proprietà di un rumeno.
La polizia scientifica ha recintato l'area vicino al pontile e sta procedendo ai rilievi.
Ancora nessuna indiscrezione
Foto Corriere della Calabria
Pensate che nell’appena decorso mese di settembre 200 militari, appartenenti alle Capitanerie di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro e Corigliano Calabro ed ai rispettivi uffici marittimi dipendenti, avvalendosi di pattuglie terrestri e navali, hanno operato 943 controlli nelle cinque province passando in rassegna tutta la filiera, dai pescherecci ai ristoranti.
Sono stati eseguiti accertamenti su 120 pescherecci; in 44 tra grossisti e stabilimenti di grande distribuzione, mercati ittici, 8 locali di ristorazione, 62 pescherie, 139 ambulanti e 30 supermercati oltre ai normali controlli ai punti di sbarco presidiati e non lungo l'intero litorale.
Su 943 controlli sono stati trovati soltanto 127 kg di pesce in cattive condizioni igienico sanitarie sottoposti a sequestro.
Degli altri 344 kg di prodotti ittici posti sotto sequestro ben 329 kg erano tonnetti sottomisura che sono stati somministrati in beneficienza.
Sequestrati anche 10 attrezzi da pesca tra cui reti da "posta fissa", "circuizione", "spadara" ed un "palangaro".
17 sono stati i deferimenti alle autorità giudiziarie per il reato di detenzione e vendita di prodotti in cattive condizioni igienico-sanitarie, e per pesca e vendita di prodotto sotto misura.(tonno rosso nella foto)
L'ispezione della Ragioneria generale dello Stato arrivata al Comune di Reggio Calabria dopo le denunce del “caso Fallara” sembra abbia dato un altro verdetto.
Secondo i commissari sarebbero stati dati incarichi dirigenziali illegittimi ed approvati progetti illegittimi.
Da qui 5 provvedimenti di messa in mora per un valore complessivo di 3,5 milioni che si aggiungono ai circa 3,6 milioni precedenti.
In buona sostanza gli attuali ed ex papaveri di Palazzo San Giorgio potrebbero essere costretti a sborsare circa 7 milioni di euro complessivi.
Nelle more dell’invio degli atti alla Corte dei Conti la intimazione e messa in mora.
Chi ne risponderebbero potrebbero essere il governatore ed ex sindaco di Reggio Peppe Scopelliti, l'ex vicesindaco Peppe Raffa, gli ex assessori Fabrizio Veneziano, Candeloro Imbalzano, Giuseppe Agliano, Giuseppe Adornato, Graziano Melandri, Giuseppe Martorano, Vincenzo Sidari, Michele Raso, Franco Sarica, Giovanni Bilardi, Antonella Freno, Tilde Minasi, Pasquale Zito, Antonio Caridi, Amedeo Canale, Sebastiano Vecchio e Demetrio Porcino.
I dirigenti chiamati in causa sono invece l'attuale segretario generale della giunta regionale ed ex city manager a Palazzo San Giorgio, Franco Zoccali, e Giuseppe Nicita.
Altri dirigenti potrebbero essere chiamati a dare spiegazioni , tra cui Umberto Nucara, Francesco D'Agostino, Serena Angioli, Pietro Praticò, Pasquale Crucitti, Alfredo Priolo, Saverio Putortì, Concettina Siciliano.
Interessati anche i revisori dei conti Carmelo Stracuzzi, Domenico Marturano, Ruggero Ettore De Medici e Domenico D'Amico.