Spintoni, botte e qualche ferito. Si è concluso così il consiglio comunale svoltosi ieri nella cittadina di Pizzo. A far scattare la rissa non sono state però delle divergenze politiche su qualche argomento, ma bensì una semplice t-shirt indossata da C.C., libero professionista e persona vicina all'amministrazione vigente, che recava una scritta offensiva nei confronti di due consiglieri d'opposizione: Francesco Gammo e Holmo Marino, entrambi di Sel.
L'uomo, dopo aver sostato per qualche minuto all'interno della sala consiliare è fuggito via, evitando di venire fotografato con il rischio di essere denunciato. I due politici hanno così cercato di rincorrere il provocatore e nel trambusto lo stesso Marino e Gianni Donato, segretario del circolo cittadino, sono finiti per terra dovendo ricorrere successivamente a delle visite presso il pronto soccorso dello "Jazzolino". L'intervento dei carabinieri agli ordini del tenente Michele Massaro ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
Era il 16 novembre 2012 quando l’automobile del sindaco di Bagnara Calabra, Cesare Zappia, di 51 anni, del Pdl, restò distrutta in un attentato incendiario dopo essere stata cosparsa di liquido infiammabile.
Un primo vile atto intimidatorio.
E poco dopo il 1 febbraio 2013 ecco l’incubo che ricompare . Viene incendiato il furgone in uso a Rocco Cambareri, attuale assessore comunale di Bagnara calabra, con delega all’Agricoltura, alle Pari opportunità e alle Politiche comunitarie, della giunta guidata dal sindaco Cesare Zappia.
E non finisce qui.
Stamattina la figlia del sindaco rientrando a casa ha trovato 6 bossoli di fucile calibro .I sei bossoli erano racchiusi in un involucro e legati con il fil di ferro.
L'episodio, che non è il primo, è stato denunciato ai carabinieri. Il sindaco Cesare Zappia è alla guida del comune dal 2011
Indagano i Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni.
Difficile in Calabria il mestiere di sindaco! Ma non per tutti!
Le Fiamme Gialle, unitamente al personale della Guardia Costiera, all'esito di specifici controlli su strada, hanno sequestrato mezza tonnellata di "novellame di cicerello", in quanto al di sotto della taglia minima prevista dall'art. 87 del DPR 1639/68 e succ. mod. e privo di documentazione inerente la rintracciabilità e la provenienza.
Il prodotto ittico, contenuto in grandi vasche, è stato ispezionato dal dirigente medico veterinario della locale A.S.P. (azienda sanitaria provinciale) che lo ha ritenuto non idoneo al consumo ed, giuste disposizioni del magistrato di turno della Procura di Locri, è stato distrutto tramite ditta autorizzata allo smaltimento. Il responsabile è stato segnalato all' Autorità Giudiziaria.
La Guardia di Finanza della Tenenza di Bianco (RC, nell'ambito dei normali servizi d'istituto, collabora anche con le A.S.P. della provincia e con le altre forze di polizia al fine di garantire la conservazione ed il ripopolamento delle specie ittiche e tutelare il consumatore finale fornendo allo stesso, così come prevede la vigente normativa, le informazioni obbligatorie necessarie a risalire alla provenienza del prodotto ittico posto in commercio