
Ancora pochi giorni di acqua per molti comuni calabresi: ecco quali.
Molti comuni calabresi rischiano di rimanere senza o con poca acqua potabile.
E’ un assurdo, ma è così. Chi non paga, dice la Sorical, non avrà acqua.
Il credito della Sorical verso i comuni è abnorme ed allora si impone una linea dura.
Dalla prossima settimana scatteranno le prime misure nei confronti di circa quaranta enti calabresi con la riduzione della portata idrica erogata.
Ecco i comuni minacciati dalla Sorical della riduzione dell’ acqua . Sono ben 37.
Ecco quelli in provincia di Cosenza : Castrovillari, Paola, Amantea , Scalea, Belvedere Marittimo, Dipignano, Marano Principato, Belvedere Spinello, Spezzano Albanese, Bianchi, Carpanzano, Firmo.
Questi gli altri comuni nelle restanti province:
Caulonia, Cropani, Davoli, Francavilla Marittima, Gioiosa Jonica, Joppolo, Mangone, Motta San Giovanni, Oppido Mamertina, San Ferdinando, San Sosti, Umbriatico, Montepaone, Soverato, Cirò Marina, Lamezia Multiservizi spa, Soveria Mannelli, Locri, Consorzio Acquedotto Vina Palmi, Seminara, Condofuri, Scilla, Tropea, Vibo Valentia, Bova Marina.
La versione della Sorical, che appare sul sito istituzionale , è che «la riduzione idrica ai Comuni morosi è a tutela e garanzia della buona e continua erogazione di acqua in ogni famiglia o attività commerciale della Calabria».
I comuni però si ribellano perché ritengono illegittima la misura della riduzione della fornitura dell’acqua.
Come noto la Sorical è un ente la cui maggioranza è della regione calabria e le tariffe del canone idrico sono stabilite dalla Regione Calabria, di concerto con l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
In caso di mancato saldo delle spettanze inevase diminuirà l'acqua nei sistemi pubblici dalle 8 del prossimo 3 marzo.
Come noto la Sorical :
Prima invia al comune inadempiente una diffida ad adempiere, invitandolo, entro il termine minimo di 15 giorni dalla data di diffida, a versare l’importo di debito scaduto, o un importo minimo da convenirsi . La Sorical invita inoltre il comune a rendere edotta del rischio la cittadinanza;
Se decorre inutilmente il termine indicato nella diffida l’ente da avvio alle operazioni di riduzione della portata, garantendo comunque un certo numero di mc di acqua;
L’ente riprende la fornitura allorchè il comune adempia a quanto nelle diffida dando formale comunicazione all'utente, e per conoscenza alla Regione Calabria (Assessorato LL.PP); Ufficio territoriale di governo, Procura della Corte dei conti, Procura della Repubblica, nonché alla cittadinanza mediante pubblicazione di avviso sul sito internet soricalspa.it .
A pochi giorni dall’attentato con il quale è stata incendiata l’auto della vigilessa Anna Montemagno si è tenuto il consiglio comunale convocato per esprimere alla dipendente del locale corpo di Polizia Municipale la solidarietà di tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza.
Ed è stato, come ci si aspettava, un coro unanime di solidarietà, espressa in modalità e forme diverse da tutti i consiglieri comunali.
Solidarietà espressa all’appartenente al corpo di polizia Municipale, ma anche, se non soprattutto, alla donna ed alla madre.
Della vigilessa è stato apprezzato il coraggio ad andare avanti, la forza d’animo di continuare il lavoro per il quale ha dovuto abbandonare, speriamo temporaneamente, il proprio paese, la propria famiglia ed i propri figli.
Se però il sindaco, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e minoranza sono stati corali nella espressione degli apprezzamenti non così si può dire delle istituzioni
Mancava il signor Prefetto pur intervenuto nel caso delle minacce agli amministratori, quasi che questi valessero più di un vigile urbano.
Mancava il signor Questore pur invocato dalla minoranza .
Mancava il comandante provinciale dei carabinieri pur intervenuto nel caso delle minacce agli amministratori.
Erano presenti solo i Carabinieri della locale stazione a conferma ulteriore della attenzione data al caso ed alla vigilessa sin dai primi minuti successivi all’attentato.
Mancava, pur invocato, il mondo della scuola, presente, invece, nel consiglio comunale di solidarietà agli amministratori, ad ulteriore conferma che ci sono “attentati ed attentati”, anche se, forse, gli attentatori hanno la medesima matrice di violenza.
Nessun politico è venuto a dare solidarietà alla Montemagno ed al corpo di Polizia Municipale, ed anche questa assenza è la dimostrazione che ci sono forti distinguo tra politici e “l’altra gente”.
Nemmeno la solita e pur trita solidarietà verbale, come se nulla fosse accaduto in questa città difficile che sta diventando Amantea
Si è da poco conclusa l’operazione di Polizia marittima eseguita sui trentasei comuni costieri del compartimento marittimo di Vibo Valentia che abbraccia 4 province( Potenza, Cosenza,Catanzaro e Vibo Valentia)
Le attività di controllo iniziate nel mese di novembre 2014 e terminate alcuni giorni addietro, hanno visto impegnati un cospicuo numero di militari del “nucleo operativo difesa del mare” degli uffici di Guardia Costiera di Vibo valentia, Maratea, Praia a Mare, Diamante, Cetraro, Paola, Amantea, Lamezia terme, Pizzo, Tropea e Nicotera.
L’attività è stata effettuata sotto il coordinamento del capo del compartimento marittimo CF Antonio Lo Giudice.
I militari impiegati hanno eseguito più di quattrocento verifiche in ambito demaniale marittimo con mirati accertamenti amministrativi e di polizia giudiziaria sulle concessioni demaniali di 220 km di costa tirrenica calabro-lucana, da Nicotera a Maratea.
Grazie ai controlli è stato possibile accertare che quarantacinque strutture balneari autorizzate per il mantenimento delle opere in concessione solo per il periodo estivo risultavano non essere state rimosse a fine stagione
Da qui le denunce a carico dei soggetti titolari delle concessioni alle procure della repubblica competenti di Lagonegro, Paola, Lamezia Terme e Vibo valentia
Gli accertamenti hanno portato al sequestro di 38 strutture balneari di cui ben trenta in provincia di Cosenza e le altre 8 nelle province a sud.
Nella provincia di Cosenza sono state sequestrati uno stabilimento balneare ad Amantea, due a Diamante, otto a Scalea, dodici a San Nicola Arcella, sette a Santa Maria del Cedro.
Gli altri stabilimenti sono stati sequestrati due a Nicotera, quattro a Tropea, uno a Gizzeria, uno Nocera Terinese
Molte le amministrazioni comunali che a seguito di tale attività hanno potuto verificare che numerosi concessionari non avevano effettuato i pagamenti dei canoni previsti ed hanno avviato in alcuni casi il procedimento di decadenza del titolo concessorio secondo quanto previsto dalla legge.
Il comandante della Capitaneria CF Antonio Lo Giudice le attività di verifica sul demanio marittimo da parte degli uffici marittimi dislocati lungo il compartimento marittimo continueranno sia per tutelare la costa sia per prevenire e reprimere abusi in danno dell’erario