Ma che diavolo succede al Poliambulatorio di Amantea? Possibile che i disservizi possano durare tanto senza che nessuno se ne faccia carico?
Abbiamo denunciato nei giorni scorsi la mancanza di energia elettrica alla quale ha fatto seguito il mancato funzionamento del generatore di emergenza per carenza di gasolio.
E sinceramente tutti pensavamo che sarebbe finita lì.
Ed invece, forse complice il vento, stamattina , ancora una volta, è mancata l’energia elettrica sin dalle prime ore del mattino ( ore 7.30 circa) e fino a metà mattinata ( ore 10.00 circa).
Evidentemente ,come ancora una volta ci viene riferito, il sistema di emergenza non ha funzionato. Inspiegate le ragioni. Nessun comunicato a chiarire una situazione inaccettabile se non vergognosa.
Tutto fermo; un intero poliambulatorio in ginocchio.
Come al solito a soffrire maggiormente i dializzati giunti dall’intero distretto ed in condizioni di evidente bisogno che hanno dovuto attendere il ripristino delle condizioni di sicurezza nella fornitura della energia elettrica.
Questa volta molto opportunamente il dirigente del servizio ha disposto di attendere la fornitura stabile della corrente elettrica
Altro che Commissario alla sanità!
Qui in Calabria i problemi sono ancor più gravi di quanto si possa sospettare. Qui non funzionano nemmeno le apparecchiature per la dialisi
Per non parlare di tutto il resto.
E nessuno ne risponde. Nessuno è responsabile. Tantomeno la politica che dorme in piedi, come i cavalli, anzi- pardon - come gli asini (i ciucci).
Scriveremo alla Ministra Lorenzin ed al padron Renzi perché non possano dire di non sapere niente.
Scriveremo che ad Amantea non vogliamo morire anche perché manca la luce e non funziona il generatore di emergenza.
Scriveremo anche al sindaco ed all’assessore alla sanità che su questo( ed altro in verità) della sanità locale non aprono bocca.
Scriveremo anche alla minoranza consiliare che restano silenziosi su tutto o quasi; come se non ci fossero
Lo facciamo anche dalla pagine di un giornale che non ha timori di dire le verità, anche quelle tristi.
Ritorna Paolo Orofino ,il giornalista in grado di offrire alla comunità amanteana, che legge con intensa attenzione, ed alla Calabria intera, tempestive informazioni sulle vicende relative all’interesse della DDA sulle vicende del comune di Amantea
Il giornalista del Quotidiano segnala la presenza della Polizia negli uffici comunali
Stando a quanto ci viene riferito al comune c’erano solo l’assessore Gianluca Cannata e la consigliera Elena Arone che si sono portati nella stanza del sindaco.
Pochi minuti e sono arrivati tutti, sindaco compreso.
Non solo amministratori, anche dipendenti e collaboratori, anche esterni
Tutte persone che , stando a quanto viene riferito, saranno convocate a breve dalla Polizia per essere sentite su fatti occorsi nel comune di Amantea e relativi a vicende varie tra cui quella dei “vigilini”.
Addirittura, si dice, che qualcuno sia “caduto” malato, anche se noi non ci crediamo perché darebbe la stura ad attenzioni su altre tematiche ancora non emerse.
E qui occorre fare qualche passo indietro.
Tutto sarebbe nato da un esposto firmato inviato alla Procura della repubblica di Paola
Sembra, però, che l’attenzione della Procura di Paola sia durata poco perché la vicenda sarebbe stata “attratta” dalla DDA di Catanzaro e passata nella competenza del PM antimafia Pierpaolo Bruni
Diversi gli elementi di interesse.
Ad iniziare dall’ ”avvicinamento” di un vigile urbano.
A seguire dalle notizie che sarebbero state inviate alla DDA dalla Guardia di Finanza di Amantea e delle quali si conosce ben poco, salvo quanto relativo e costantemente ripetuto ad una attenzione verso un assessore .
Per continuare dalla vicenda dei “vigilini” oggi riaperta con la “strana” commissione composta da uomini della Prefettura, della questura e del Tribunale, praticamente dagli uffici che potrebbero essere chiamati a controllare gli atti di propri rappresentanti.
Poi un po’ di silenzio interrotto ,prima, dai proiettili indirizzati ad alcuni amministratori e più recentemente all’attentato all’auto della vigilessa Montemagno.
Interessante anche la sicurezza manifestata a taluni amministratori che va correlata ai timori ed alle preoccupazioni manifestate da un amministratore della maggioranza mentre conversava con un suo amico.
Sportelli a Paola, Amantea e Fuscaldo
Il nostro bene più costoso è il tempo. È attribuito a Teofrasto, filosofo e botanico greco, il celebre aforisma che ben sintetizza il senso del progetto “Costruire relazioni e solidarietà” che prevede l’istituzione di una Banca del Tempo sul Tirreno cosentino.
Il progetto è promosso dal Circolo AUSER di Paola in rete con il Comune di Paola, il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria, il Circolo AUSER di Amantea, l’associazione “Gli amici del cuore” di Paola, l’ASMEV - Associazione Medici Volontari Calabria, la Società di Salvamento, sezione di Paola, il Gruppo Protezione Civile Demetra di Paola, l’associazione “Il tassello” di Amantea e l’associazione Go’el di Fuscaldo e realizzato con il sostegno di Fondazione CON IL SUD.
L’iniziativa, finalizzata alla valorizzazione dei rapporti umani attraverso l’istituzione della Banca del Tempo, è rivolta a tutta la cittadinanza, in particolare alle fasce più deboli (anziani, donne, immigrati, disabili, indigenti). La Banca del Tempo è un istituto di credito molto particolare in cui non si deposita denaro, ma tempo e disponibilità. Agisce come centro di scambio di prestazioni e di tempo tra persone, le quali offrono ciò che sono in grado di fare e ricevono ciò di cui hanno bisogno, creando delle relazioni basate sulla solidarietà e sulla socialità.
È prevista l’apertura di tre sportelli, gestiti da volontari, a Paola, in corso Cristoforo Colombo, n. 29, ad Amantea, in via della Libertà 14/B e a Fuscaldo, in via A. Gravina.
I dettagli del progetto saranno illustrati durante una conferenza stampa convocata per mercoledì 4 marzo, alle ore 10.30, presso la sede legale del Circolo AUSER di Paola in Corso Cristoforo Colombo, n. 29.