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Di seguito il comunicato stampa del M5s Amantea.

Cambia la linea politica dell’M5s amanteano che nel porre la attuale maggioranza di fronte alle proprie gravi responsabilità, non manca di proporre anche il concreto contributo del M5s.

 

"La situazione ad Amantea e' diventata insostenibile.

Abbiamo scritto al sindaco, all'assessore all'ambiente, al comandante della polizia municipale e all'Ufficio Igiene dell'Asp.

Chiediamo un incontro istituzionale, che coinvolga anche la Lamezia Multiservizi, per analizzare insieme le innumerevoli criticità ambientali e manutentive del nostro territorio.

 

La situazione del mare, dei rifiuti abbandonati, della presenza di animali (topi e blatte) sono oggetto di continue segnalazioni da parte dei cittadini e dei turisti.

 

Non solo vogliamo parlarne alla ricerca di soluzioni, ma vogliamo anche offrire il nostro concreto contributo a partire dalla rimozione dei rifiuti.

I siti segnalati sono innumerevoli, piccole discariche sparse in tutto il territorio comunale: all'ingresso della città, lungo la strada che porta a Lago e nel campetto della Fiumara, al centro storico e in diverse zone di Campora San Giovanni, nella strada parallela al lungomare e in tantissimi altri siti.

Rivolgerci agli amministratori che ci devono autorizzare e con i quali occorre programmare gli interventi non basta.

 

Vogliamo coinvolgere i cittadini e le associazioni perché ci aiutino e si rendano attivi in una cura diretta della città.

Il livello di degrado cui il nostro comune è arrivato è insostenibile, occorre reagire e lo vogliamo fare ripartendo da un impegno diretto e dalla partecipazione dei cittadini.

Risalire la china è possibile non solo mettendo l'amministrazione di fronte alle proprie gravissime responsabilità, ma facendo ognuno la propria parte."

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E pur si muove!. Eppur si muove!. E pur si move!

La frase sarebbe stata pronunciata da Galileo Galilei al tribunale della Inquisizione al termine della sua abiura dell'eliocentrismo.

 

In realtà la frase è stata soltanto attribuita a Galileo da Giuseppe Baretti, che aveva ricostruito la vicenda per il pubblico inglese, in un'antologia pubblicata a Londra nel 1757, Italian Library. Il proposito di Baretti era chiaramente quello di evidenziare l'atteggiamento contraddittorio ed intellettualmente violento della Chiesa cattolica del tempo.

 

Parliamo del famoso Galileo, che fu sottoposto all'inquisizione per sei anni, e torturato per aver detto che la terra si muoveva.

Quando fu liberato, egli alzò lo sguardo al cielo e giù verso terra e battendo il piede, con animo contemplativo disse: Eppur si move; ossia, ancora si muove, intendendo la terra.

La frase viene ancora usata, nel lessico giornalistico e colloquiale, per significare un'intima certezza che resiste a tutte le intimidazioni.

Una frase di speranza che sottende insieme il bisogno di verità, di giustizia, di cambiamento, ma anche il valore della somma di micro elementi , di micro fatti, che lasciano intravvedere che chi dovrebbe garantirli non resterà immobile per sempre e si adopererà in tale direzione prendendo comunque atto che intorno c’è chi tortura per indurre il silenzio e per sollecitare l’immobilismo.

Ci riferiamo all’universo ed ai microcosmi

 

Tra questi ultimi anche alla nostra cittadina dove ancora la gran parte del popolo ritiene che il potere terrestre sia il centro del mondo da cui parte tutto e che sia anche invincibile, così che non valga la pena di lottare per far capire le ragioni galileiane e le loro verità.

Alla nostra cittadina dove l’inquisizione non è mai cessata di esistere e di dominare le poche intelligenze che la natura eccezionalmente ha messo al mondo.

Alla nostra cittadina dove la mediocrità domina e fa scuola insegnando a tanti, se non a tutti, che la cultura non serve, che la verità è ipocrita, che l’inquisizione non ha mai cessato di esistere e di dominare le poche intelligenze alle quali la natura, eccezionalmente, ha permesso di svilupparsi e di esistere in questo luogo.

Ed il segno principale è la paura. Tanta paura.

Una paura che giunga anche ai protettori nascosti in tante parti, tra le gente comune, l politica, la massoneria, la magistratura, la burocrazia, ed altro.

D’altro canto, se vero, il sole continuerà a sorgere e la terra continuerà a girarvi intorno.

 

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La puzza di per sé non è piacevole.

E quella di fogna ancora meno delle altre.

Ancora meno quando la fogna sversa nelle acque del mare dove siamo soliti fare il bagno.

 

E certamente occorre evitare che succeda.

Ma il reale pericolo viene dalle alghe tossiche.

Parliamo, per esempio, della Ostreopsis Ovata che si vede nella prima foto.

Da noi non è stata mai vista!

Recentemente è stata trovata ,invece, davanti ad alcuni stabilimenti balneari della costa apuana.

Dopo numerosi casi di malessere, come febbre, difficoltà respiratorie e pruriti, registrati tra i bagnanti, l'Arpat (Agenzia regionale per l'ambiente della Toscana) ha effettuato, domenica scorsa, un sopralluogo davanti ad alcuni stabilimenti balneari della costa apuana, assieme alla Capitaneria di porto.

L'indagine, sollecitata dalla Protezione civile e dai Vigili urbani di Massa, ha consentito di riscontrare il proliferare dell'alga 'Ostreopsis Ovata'.

Il personale Arpat ha effettuato i campionamenti all'interno di tre vasche delimitate da scogliere.

In due casi sono stati rilevati valori particolarmente elevati che, come scrive Arpat nel suo report, "sembrano suggerire l'opportunità da parte delle autorità sanitarie, di adottare le azioni preventive previste dalle linee guida del ministero della Salute.

Sulla base di queste considerazioni - scrive Arpat - la balneazione dovrebbe essere sconsigliata o vietata.

Le persone che, trovandosi in prossimità di un'area balneare, manifestino i sintomi riconducibili alla presenza della fioritura dell'alga sono pregate di fare una segnalazione alle aziende sanitarie".

Il sindaco Alessandro Volpi non ha imposto alcun divieto ma ha invitato i bagnanti a non restare in acqua in modo prolungato.

Sempre in questi giorni la presenza di Ostreopsis Ovata è stata accertata su gran parte della costa pugliese.

Le concentrazioni maggiori a Santo Spirito e San Giorgio, e in provincia a Giovinazzo

In particolare, per quanto riguarda Bari città, è segnalata una presenza "molto abbondante" nei campioni prelevati a Santo Spirito (200 metri a sud di Lido Lucciola) e San Giorgio (Lido Trullo). Valori simili, in provincia, a Giovinazzo (punto di rilevazione Hotel Riva del Sole). "Abbondante" la quantità di Ostreopsis rilevata a Molfetta (prima cala) e Mola (ditta IOM-Ex Sansolive). Valori "modesti", invece, per Monopoli (Castello Santo Stefano).

Ogni anno, i monitoraggi dell'Arpa vengono effettuati, nei mesi estivi, con cadenza quindicinale. In caso di alta concentrazione nelle acque e sui fondali, l'alga tossica può provocare disturbi per i bagnanti (di carattere temporaneo come riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) soprattutto nei giorni di forte vento e dopo le mareggiate, che favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria. Per questa ragione, in caso di accertata presenza di Ostreopsis, è opportuno evitare di stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate e limitare il consumo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare, che potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.

Le prime segnalazioni di Ostreopsis Ovata lungo le coste pugliesi risalgono agli anni 2000-2001.

Il fenomeno si intensifica d'estate poiché si verificano quei fattori ambientali che ne facilitano la proliferazione, ovvero alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.

Secondo le linee guida del Ministero della Salute il limite per l'insorgenza di un eventuale rischio è di 10.000 cellule/litro in colonna d'acqua.

Guardate un po’ i valori nella tabella sottostante

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