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Ieri sera il mercatino abusivo sul lungomare non c’è stato.

La colpa (per i frequentatori) od il merito( per i commercianti si lamentano di una eccessiva concorrenza) è stata della Guardia di Finanza che si è presentata sul lungomare puntuale all’orario di apertura del mercatino e che con la sola presenza ha dissuaso gli abusi da aprire le bancarelle.

 

C’è da credere che anche stasera succederà la stessa cosa.

Assolto così l’impegno della amministrazione che in consiglio comunale aveva garantito che la apertura del mercato settimanale del giovedì avrebbe significato la eliminazione del mercato serale abusivo.

Ovviamente, non mancano i commenti con la gente non equamente divisa tra coloro che di cono basta all’eccesso di tolleranza, ai buonismi di facciata, agli ambulanti abusivi che invadono il lungomare riducendone la fruizione e che ricordano che le regole devono valere per tutti e coloro che invocano una presenza magari regolamentata che dia ricchezza alle serate di chi accede alla unica struttura di incontro e relazione.

 

Qualcun altro invece si domanda cosa sarebbe Amantea senza la Guardia di Finanza.

Qualcun altro, invece, molto più pragmaticamente si è chiesto ma se arrivano a migliaia al giorno che cosa devono fare?

O spacciano o vendono.

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Di seguito il comunicato stampa del M5s Amantea.

Cambia la linea politica dell’M5s amanteano che nel porre la attuale maggioranza di fronte alle proprie gravi responsabilità, non manca di proporre anche il concreto contributo del M5s.

 

"La situazione ad Amantea e' diventata insostenibile.

Abbiamo scritto al sindaco, all'assessore all'ambiente, al comandante della polizia municipale e all'Ufficio Igiene dell'Asp.

Chiediamo un incontro istituzionale, che coinvolga anche la Lamezia Multiservizi, per analizzare insieme le innumerevoli criticità ambientali e manutentive del nostro territorio.

 

La situazione del mare, dei rifiuti abbandonati, della presenza di animali (topi e blatte) sono oggetto di continue segnalazioni da parte dei cittadini e dei turisti.

 

Non solo vogliamo parlarne alla ricerca di soluzioni, ma vogliamo anche offrire il nostro concreto contributo a partire dalla rimozione dei rifiuti.

I siti segnalati sono innumerevoli, piccole discariche sparse in tutto il territorio comunale: all'ingresso della città, lungo la strada che porta a Lago e nel campetto della Fiumara, al centro storico e in diverse zone di Campora San Giovanni, nella strada parallela al lungomare e in tantissimi altri siti.

Rivolgerci agli amministratori che ci devono autorizzare e con i quali occorre programmare gli interventi non basta.

 

Vogliamo coinvolgere i cittadini e le associazioni perché ci aiutino e si rendano attivi in una cura diretta della città.

Il livello di degrado cui il nostro comune è arrivato è insostenibile, occorre reagire e lo vogliamo fare ripartendo da un impegno diretto e dalla partecipazione dei cittadini.

Risalire la china è possibile non solo mettendo l'amministrazione di fronte alle proprie gravissime responsabilità, ma facendo ognuno la propria parte."

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E pur si muove!. Eppur si muove!. E pur si move!

La frase sarebbe stata pronunciata da Galileo Galilei al tribunale della Inquisizione al termine della sua abiura dell'eliocentrismo.

 

In realtà la frase è stata soltanto attribuita a Galileo da Giuseppe Baretti, che aveva ricostruito la vicenda per il pubblico inglese, in un'antologia pubblicata a Londra nel 1757, Italian Library. Il proposito di Baretti era chiaramente quello di evidenziare l'atteggiamento contraddittorio ed intellettualmente violento della Chiesa cattolica del tempo.

 

Parliamo del famoso Galileo, che fu sottoposto all'inquisizione per sei anni, e torturato per aver detto che la terra si muoveva.

Quando fu liberato, egli alzò lo sguardo al cielo e giù verso terra e battendo il piede, con animo contemplativo disse: Eppur si move; ossia, ancora si muove, intendendo la terra.

La frase viene ancora usata, nel lessico giornalistico e colloquiale, per significare un'intima certezza che resiste a tutte le intimidazioni.

Una frase di speranza che sottende insieme il bisogno di verità, di giustizia, di cambiamento, ma anche il valore della somma di micro elementi , di micro fatti, che lasciano intravvedere che chi dovrebbe garantirli non resterà immobile per sempre e si adopererà in tale direzione prendendo comunque atto che intorno c’è chi tortura per indurre il silenzio e per sollecitare l’immobilismo.

Ci riferiamo all’universo ed ai microcosmi

 

Tra questi ultimi anche alla nostra cittadina dove ancora la gran parte del popolo ritiene che il potere terrestre sia il centro del mondo da cui parte tutto e che sia anche invincibile, così che non valga la pena di lottare per far capire le ragioni galileiane e le loro verità.

Alla nostra cittadina dove l’inquisizione non è mai cessata di esistere e di dominare le poche intelligenze che la natura eccezionalmente ha messo al mondo.

Alla nostra cittadina dove la mediocrità domina e fa scuola insegnando a tanti, se non a tutti, che la cultura non serve, che la verità è ipocrita, che l’inquisizione non ha mai cessato di esistere e di dominare le poche intelligenze alle quali la natura, eccezionalmente, ha permesso di svilupparsi e di esistere in questo luogo.

Ed il segno principale è la paura. Tanta paura.

Una paura che giunga anche ai protettori nascosti in tante parti, tra le gente comune, l politica, la massoneria, la magistratura, la burocrazia, ed altro.

D’altro canto, se vero, il sole continuerà a sorgere e la terra continuerà a girarvi intorno.

 

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