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Amantea, anno zero!

 

C’era un tempo in cui il lungomare era invaso da cacche di cani ed il rischio di calpestarle era quasi una certezza, salvo che non si fosse disposti ad uno slalom continuo ed a saltelli ripetuti.

 

Oggi, invece, il problema è la intransitabilità del marciapiede lato mare, in alcune parti( vedi foto) invaso da moto e bici.

Sono questi che ora ti costringono agli slalom.

 

Per amor del cielo non è che manchino le cacche di cani, ma si vedono meno, nascoste come sono, dalle gomme delle bici.

Particolari problemi sono quelli che incontrano le mamme con le carrozzelle.

Sono mamme che ci invitano a segnalare questo problema che sembra nessuno veda.

 

Lo facciamo suggerendo una diversa attenzione da parte dell’amministrazione.

Lo facciamo chiedendoci perché in presenza di un massiccio uso della bici per andare a mare( un uso da implementare) non si predispongano appositi parcheggi sulla carreggiata e non sul marciapiede.

Lo facciamo segnalando anche alla amministrazione comunale, dopo la realizzazione urgente dei parcheggi, di effettuare una intensa campagna di sensibilizzazione.

 

Lo facciamo segnalando all’amministrazione la opportunità di una ordinanza che regolamenti una situazione oggettivamente non opportuna, eventualmente, valutando la messa in atto di blocchi delle bici e delle moto, similmente ai blocchi delle auto.

Certo che in una città dove mancano tantissimi parcheggi per le auto è veramente ridicolo che manchino anche quelli per le bici.

Ma spesso tutto dipende dalla “assenza” di una amministrazione e dall’organico ridottissimo dei vigili urbani.

Dai! Qualcosa si può fare. Ed educare gli utenti è sempre un fatto positivo.

 

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Ecco la prova di chi altri si è mosso per la Finanza di Amantea

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA  4/13666 

Legislatura: 17

 

Seduta di annuncio: 646 del 01/07/2016

 

Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO( Crotone)

 

Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 01/07/2016

 

Ministero destinatario:

 

·         MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

·         MINISTERO DELL'INTERNO

 

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/07/2016

 

IN CORSO

 

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13666 presentato da OLIVERIO Nicodemo Nazzareno testo di Venerdì 1 luglio 2016, seduta n. 646

 

Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che: il comando generale della Guardia di finanza – probabilmente per ragioni riguardanti la razionalizzazione delle proprie strutture – ha deciso la soppressione della tenenza presente nel comune di Amantea (Cosenza);

 

la cittadina di Amantea è una nota località turistica di quasi 15.000 abitanti (per popolazione 10o comune della provincia di Cosenza e 2o della costa tirrenica cosentina) e centro di un comprensorio più vasto che conta una popolazione di circa 30.000 abitanti; la sola cittadina di Amantea nel periodo estivo triplica la propria popolazione per l'arrivo dei turisti;

nel territorio sono purtroppo presenti sodalizi criminali ormai radicati: la Guardia di finanza ha dato un contributo determinante nell'ambito della recente operazione delle forze dell'ordine denominata «Nepetia», che ha portato alla confisca di beni alla criminalità organizzata locale;

 

Amantea ad oggi può contare solo sulla presenza di una stazione di carabinieri (con organico numericamente inadeguato), oltre che su quella della tenenza della Guardia di finanza; non esiste nella cittadina nessun reparto della polizia di Stato;

la tenenza che si intende sopprimere, considerata l'esigua presenza numerica di forze dell'ordine, ha anche fornito un fondamentale supporto nel garantire l'ordine pubblico in occasione di eventi e manifestazioni che frequentemente si svolgono nel territorio;

per effetto della chiusura della tenenza in questione, circa 70 chilometri di territorio costiero – dai comuni a sud di Paola (Cosenza) e fino a Lamezia Terme (Catanzaro) – rimarrebbero senza alcun presidio della Guardia di finanza, mentre nel tratto costiero a nord, altri 70 chilometri circa – da Paola (Cosenza) a Tortora (Cosenza) – sono attualmente presenti ben tre reparti della Guardia di finanza è palese lo squilibrio che si determinerebbe rispetto alla copertura territoriale della Guardia di finanza sull'intera costa tirrenica cosentina;

è comprensibile quindi la fortissima preoccupazione già espressa dalla cittadinanza e dalle istituzioni cittadine circa la paventata chiusura della tenenza e l'inevitabile maggior senso d'insicurezza che i residenti percepirebbero;

il solo irrisorio risparmio sul costo annuo dell'affitto dei locali dove attualmente ha sede la tenenza della Guardia di finanza di Amantea non può motivare una decisione che priverebbe il territorio di un indispensabile presidio di legalità e di contrasto alla criminalità –:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intendano adottare per mantenere la sede della tenenza della Guardia di finanza ad Amantea, garantendo alle comunità della costa tirrenica cosentina a sud di Paola un adeguato presidio di forze dell'ordine in grado di espletare in modo congruo le funzioni di ordine pubblico e di controllo del territorio. (4-13666)

 

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crollocs2Poche righe per ribadire quello che tutti i cittadini, e i malcapitati che passano da Amantea, patiscono ogni giorno e in ogni angolo della città.

 

Strade dissestate, molte delle quali impercorribili, piene di buche, alcune delle vere e proprie voragini, molte prive di illuminazione.

Il pericolo per le persone, automobilisti e pedoni, è all’ordine del giorno, oltre i danni ai mezzi. A Catocastro come al Centro Storico, a Campora come ad Acquicella, nelle contrade tutte, la situazione è la medesima: abbandono, degrado, incuria, ad iniziare proprio dalla viabilità oltre che dalla carenza di servizi primari per i cittadini.

 

A questo bisogna aggiungere il fatto, non meno rilevante, che il traffico è sempre in tilt, in particolare su Via Stromboli (SS 18) dominata ormai dai TIR che la preferiscono all’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Eppure le soluzioni ci sarebbero eccome. Ma l’Amministrazione Sabatino, oltre ai proclami, a distanza di oltre un anno non ha provveduto neppure a redigere un Piano Traffico per risolvere la situazione della viabilità. Quindi non solo non si provvede alla manutenzione delle strade, con disagi e malcontento ormai diffuso nella popolazione, ma neppure si pensa a fare di Amantea una città degna di questo nome. Ovunque regnano degrado, abbandono ed emarginazione sociale. Una “strada” se così si può chiamare, che esprime pienamente questa triste situazione è stata asfaltata l’unica volta nel 1982. Da allora è stata dimenticata da tutti gli Dei e da questa inscusabile Amministrazione. E’ un luogo che giace nell'incuria e che si presenta scarsamente accogliente e percorribile per i suoi abitanti, i loro familiari e gli stessi spericolati cittadini che si avventurano nel percorrerla. Si tratta di una stradina comunale che collega, la strada che conduce a Serra di Ajello, alla contrada Marano. Il degrado e le oltre 500 buche, è ben visibile. Dalla sporcizia, dalla vegetazione non curata, dal dissesto e dall’assenza totale di manutenzione. Si rende dunque necessario un intervento urgente per ridare ai cittadini, che vivono in questo chilometro disastrato, il sacrosanto diritto di fare due passi, senza rompersi le gambe, su quella che una volta era chiamata strada e per rendere fruibile e dignitoso questo straordinario luogo fatto di campi coltivati, di vigneti e uliveti. Il degrado in città è sotto gli occhi di tutti e sotto il naso di tutti. In aggiunta, basta recarsi sul lungomare e dare una sbirciatina a ciò che galleggia indisturbata sul mare di Ulisse. Solo un breve accenno ai “cerotti” che coprono il corpo del paese. Dalle ex carceri, al palazzo Florio in pieno centro, ecc. E’ una storia infinita di ostacoli, incuria ma anche di scelte che hanno portato il Comune a privilegiare altri interventi e a lasciare indietro la parte alta del centro storico i cumuli di immondizia, ratti e pericolosi ciuciuli rossi. L’area del cosiddetto Centro storico costituisce, per la rilevante presenza di elementi storico-architettonici, il fulcro dell’identità cittadina e al tempo stesso rappresenta una delle zone con maggiore capacità di condizionare la trasformazione della città. Senza considerare che: la città storica evidenzia da tempo dei trend allarmanti: riduzione di nascite e invecchiamento di quella popolazione che rimane, abbandono di una parte del patrimonio edilizio, terziarizzazione e successivo decadimento delle attività commerciali. Altre problematiche incidono fortemente su questa grave situazione: la mancanza di segnali stradali e la loro vetustà o ad esempio il verde urbano non curato dall’amministrazione che in occasione di eventi meteorologici provoca spessissimo danni a cose e persone. Non solo il centro storico: le realtà periferiche ed ancor più quelle delle frazioni lamentano lo stato di totale abbandono in cui sono state lasciate dall’amministrazione. Marciapiedi inesistenti o totalmente inagibili, verde pubblico lasciato a se stesso. Politiche, quelle di questa inverosimile Giunta comunale, che hanno impedito un’equa distribuzione su tutto il territorio delle risorse e quindi degli interventi, provocando danni, che i numeri sopra elencati dimostrano senza alcun alibi per il governo cittadino.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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