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Sono le 18,45 quando arrivo a casa   e sento il telefonino squillare.

Automaticamente rispondo ed un amico mi chiede. “Ma è vera la notizia che GB Morelli ha chiesto la testa di Sergio Tempo?” .

“Ero qui davanti al PC meditabondo sul titolo dell’articolo”, rispondo. Grazie per il suggerimento.

 

E così che comincio a richiamare la vicenda occorsa oggi in consiglio comunale e che ha visto la querelle tra GB Morelli e Sergio Tempo.

Tutto è nato dalla domanda rivolta all’assessore Tempo su quanto il comune abbia incassato di IMU a giugno 2016.

Una domanda, probabilmente, senza secondi fini, ma che ha messo in imbarazzo l’assessore al bilancio il quale ha dovuto dire una verità finora tenuta nascosta e cioè che il MEF ha trattenuto tutte le somme versate dai contribuenti amanteani per pagarsi le quote delle anticipazioni erogate al tempo dei commissari straordinari antimafia e che finora non erano state interamente trattenute.

 

Da qui le gravi difficoltà di cassa e di bilancio.

Immediate le osservazioni del vicesindaco che ha contestato a Sergio Tempo di non aver avuto la giusta attenzione sul problema di tale debito.

Istantanea la difesa dell’assessore il quale ha ricordato di aver chiesto decine di volte al ragioniere se il debito delle anticipazioni fosse stato assolto e di avere sempre ricevuto ampie assicurazioni.

 

Anche il consigliere Mazzei è intervenuto ricordando che nemmeno a lui che pur li aveva ripetutamente sollecitati sono stati offerti i dati reali sul debito residuo.

Il vicesindaco ha continuato a contestare la inidoneità dell’assessore Tempo giungendo ad affermare : “Ora capisco perché Mazzei non ti ha voluto nella sua lista!”, una affermazione grave e lesiva.

Il sindaco Monica Sabatino con molta intelligenza politica ha cercato di smorzare la querelle sostenendo che “La colpa è del ministero che non ha mai comunicato il piano di rientro delle anticipazioni. Troveremo comunque una soluzione, al limite anche chiedendo al MEF la diluizione delle rate di rientro”.

Ricordiamo che le anticipazioni vennero erogate dalla Cassa DDPP su richiesta e per conto del Ministero dell’Interno.

Certo che è ben strano il fatto che negli due ultimi bilanci il Mef non abbia trattenuto le somme come fatto adesso.

Ed è altrettanto strano che tali debiti non siano stati riportati nei bilanci

Invece di far tesoro di questa buona via di uscita due sono andati avanti sostenendo le rispettive posizioni.

Al punto che il vicesindaco ha dichiarato di sentirsi minacciato .

 

Tempo, invece, ha affermato la sua volontà di chiarezza e verità: “Abbiamo l’obbligo di essere trasparenti…” ed ha contestato la inopportunità degli interventi di Morelli.

GB per ultimo ha ricordato che Tempo è assessore al bilancio da circa 10 anni e non può , quindi, accusare alcuno a sua discolpa ed alla fine ha dichiarato che chiederà la sfiducia dell’assessore.

Ora due sono le possibilità.

La prima è che GB ottenga la sfiducia , nel qual caso il comune avrà necessità di un altro assessore.

La seconda è che se GB non chiede o non ottiene la sfiducia sarà lui a dover trarre le ovvie conclusioni.

Non c’era quasi nessuno in consiglio comunale e purtuttavia la notizia della querelle si è sparsa per la città alla velocità della luce.

Vi faremo sapere.

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Sono passati i giorni della Festa provinciale del PD, sono andati via i politici nazionali e regionali ( provinciali non ce ne sono) che vi si sono affacciati, è tornato a casa il pubblico di fan che ha frequentato Piazza Calavecchia.

E si è spezzato anche il filo che in quei giorni, e solo in quei giorni, ha stretto lievemente la giunta comunale con la segreteria del partito, un filo da ragnatela che potrebbe essere resistente per trattenere o meglio imprigionare i moscerini che provano a volarvi attraverso, ma che è di alcuna utilità per gli Pterodattili che incontrano la ragnatela solo per distruggerla ed in questi casi è una fortuna se il ragno riesce a salvarsi.

Evidentemente ben lo sapeva Enzo Giacco, il segretario del Partito ad Amantea che vinto da questo timore si è defilato ed ormai parla esclusivamente su face book, ma attaccando solo il M5s.

Ed è questa inusuale posizione che da la stura alle ipotesi più diverse.

Tra tutte c’è quella di chi pensa addirittura di sostituirsi a Giacco nella gestione della segreteria del PD. ( per ora non fateci dire chi)

Una pretesa assurda perché per avere la segreteria occorre avere almeno la metà più uno dei voti degli iscritti.

Parliamo di circa 200 voti.

E non li ha nessuno, nemmeno mettendo insieme il diavolo e l’acqua santa.

Ma forse l’obbiettivo non è la segreteria oggi, quanto la segreteria domani, se la voce di Giacco futuro sindaco di Amantea dovesse diventare realtà.

Non una lotta, quindi, od un afflato mortale, ma una specie di celeste dichiarazione di amorosi sensi come quella di Foscolo quando dice “Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi,

celeste dote è negli umani”. Ma siamo nei Sepolcri, e non è un caso!

Una corrispondenza rinvenibile dappertutto o comunque in tanti, ma solo a bocce ferme.

Misteriosi sono i nemici, misteriosi sono gli amici, misterioso è il futuro del PD ad Amantea, misterioso è il futuro della giunta comunale ad Amantea, ancor più misterioso è il futuro dei rapporti tra partito ed amministrazione.

Il problema principale però è la identificazione della natura politica della amministrazione comunale di Amantea.

E’ una giunta del PD? Ma se lo è perché non si lascia collaborare, perché qualsiasi cosa suggerisca il PD non viene tenuta in conto?

Se invece la giunta non è del PD ma è espressione di una perdurante scelta civica ed anche per questo il partito non è tenuto in alcuna considerazione, perché questa passiva accettazione da parte di Giacco e dei maggiorenti della segreteria del partito delle scelte politiche ed amministrative per la città?

Non è un bel gioco. E non è un gioco che può durare ancora per molto.

Inevitabilmente una delle due parti perderà la faccia.

Chi delle due?

O il sindaco Sabatino che sarà costretta a far entrare nella giunta almeno due assessori esterni, tra cui forse lo stesso Giacco, per dare forza alla giunta e mostrare la coerente e non soltanto passiva accettazione del diritto del PD a contribuire al governo del paese, sposando, così, il destino della attuale amministrazione.

O il PD che dovrà uscire dalla tana nella quale si trova e dimostrare alla comunità amanteana che esiste e che sa fare politica, che sa contribuire al reale sviluppo del paese.

L’unica cosa da non fare è stare passivamente vicini, tanto vicini che se la giunta dovesse chiudere anticipatamente la sua esperienza il PD sarebbe attratto nel vortice dell’inevitabile Buco Nero che verrebbe a determinarsi.

Lo hanno ben capito i maggiorenti del partito che stanno a guardare le umane vicende locali, senza mai dimenticare , come avviene al buon Enzo, di ricordare a se stessi la frase di Publio Terenzio Afro “Homo sum, humani nihil a me alienum puto” con cui Cremète risponde quando viene invitato da Menedemo a non impicciarsi in affari che non lo riguardano.

Gli affari della amministrazione comunale interessano tutti gli amanteani, perché mai non dovrebbero interessare l’unico partito esistente in città?

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Si conclude in Corte d’Assise a Cosenza, il giudizio di primo grado della maxi inchiesta antimafia denominata “Tela del Ragno”, istruita dal pubblico ministero Eugenio Facciolla. 

 

 

Quattordici le condanne (ben undici sono ergastoli) e cinque assoluzioni.

La Dda dopo un lungo ha così fatto luce su sette omicidi di ‘ndrangheta consumati sulla costa tirrenica cosentina nell’ambito di distinte guerre di mafia.

 

Sette gli omicidi, dal 1979 al 2004, sui quali si è tentato di far chiarezza.

Vere e proprie esecuzioni a mano armata che hanno portato alla scomparsa prematura di: Giovanni Serpa, Luigi Sicoli, Rolando Siciliano, Carmine Chianello, Salvatore Imbroinise alias Ciap Ciap, Luciano Martello ‘U biondo’ e Pietro Serpa.

Uccisioni che hanno modificato gli assetti dei clan che aspiravano al predominio nel territorio paolano: il gruppo dei Serpa insieme a Giancarlo Gravina, quello di Gennaro Ditto e Mario Scofano e infine quello composto da Giuseppe Lo Piano, Antonello La Rosa, Luciano e Mario Martello.

Il PM Eugenio Facciolla aveva chiesto 14 ergastoli (Giovanni Abbruzzese, Paolo Brillantino, Valerio Salvatore Crivello, Gennaro Ditto, Giancarlo Gravina, Giacomino Guido, Giuseppe Lo Piano, Mario Martello, Mario Mazza, Umile Micieli, Fabrizio Poddighe, Livio Serpa, Nella Serpa e Francesco Tundis), nonchè la condanna a 12 anni di carcere per i pentiti Vincenzo Dedato e Ulisse Serpa, e 15 anni per il collaboratore Giuliano Serpa.

 

Il Pm a luglio aveva chiesto l'assoluzione per Tommaso Gentile e Mario Matera.

Ed ecco le condanne e le assoluzioni

Giovanni Abbruzzese imputato per l’omicidio Martello. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Paolo Brillantino imputato per omicidi Chianello ed Imbroinise. Richiesta pm: ergastolo. Assolto.

Valerio Salvatore Crivello  imputato per l’omicidio di Pietro Serpa. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Gennaro Ditto imputato per omicidi Pietro Serpa ed Imbroinise. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Giancarlo Gravina imputato per l’omicidio Martello. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Giacomino Guido imputato per l’omicidio Sicoli. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Giuseppe Lo Piano imputato per l’omicidio Imbroinise. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Mario Martello imputato per l’omicidio Imbroinise. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Mario Mazza imputato per omicidi Siciliano e Martello. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Umile Micieli imputato per omicidio Martello. Richiesta pm: ergastolo. Condanna a 22 anni di detenzione.

Fabrizio Poddighe  imputato per omicidi Martello e Siciliano. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Livio Serpa imputato per omicidi Martello e Siciliano. Richiesta pm: ergastolo. Assolto.

Nella Serpa imputata per omicidi Martello e Siciliano. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Francesco Tundis imputato per omicidi Martello e Siciliano. Richiesta pm: ergastolo. Condanna all’ergastolo.

Vincenzo Dedato imputato per l’omicidio di Giovanni Serpa. Richiesta pm: 12 anni reclusione. Condanna a 11 anni di detenzione.

Ulisse Serpa imputato per l’omicidio Martello. Richiesta pm: 12 anni reclusione. Assolto.

Giuliano Serpa  imputato per omicidi Martello ed Imbroinise. Richiesta pm: 15 anni reclusione. Condanna a 14 anni di detenzione.

Tommaso Gentile imputato per l’omicidio Sicoli. Richiesta pm: assoluzione. Assolto.

Mario Matera  imputato per l’omicidio di Pietro Serpa. Richiesta pm: assoluzione. Assolto

Luca Bruni non luogo a procedere per intervenuto decesso

 

Ad Amantea, quindi, assoluzione per Tommaso Gentile, mentre Guido Giacomino ha preso il carcere a vita.

Ora il processo si avvia alle successive fasi giudiziali.

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