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Caterina Ciccia vince anche il Tempo

Di fronte alla macchina fotografica il mastrogiurato 2016, al secolo la consigliera comunale Ciccia Caterina, si apre in un largo sorriso.

 

Sembra voler anche dire: Visto? Ieri pioveva e non siamo potuti uscire, ma oggi abbiamo vinto il Tempo, quello cattivo che ci impedisce di fare quanto abbiamo deciso.

Ed infatti un bel sole accompagna la cerimonia di rievocazione della Fiera di Amantea.

Non è una cerimonia prettamente storica quanto folclorica.

Ed infatti c’è di tutto.

Dagli onnipresenti marinai d’Italia nelle loro belle divise, ai Carabinieri in congedo con gli alamari , alla Croce Rossa.

E non mancano i rappresentanti delle Forze dell’ordine ( manca da tempo la GDF che non si spende per eventi similari: che abbia altro da fare?) con i sindaci ed i relativi labor comunali.

Presenti anche gran parte degli amministratori comunali di Amantea.

E poi i figuranti.

 

Alcuni, in verità, molto belli, con splendidi vestiti che stimolano un obbligatorio e piacevole tuffo nel passato della nostra terra di SUD, più che della nostra Amantea.

Senza dimenticare gli straordinari Sbandieratori di Cava dei Tirreni la cui storia è giunta al 45° anno di vita, né i gruppi folclorici.

Uno spettacolo, come dice Sergio Ruggiero, i gruppi in vestiti d’epoca, con uomini e donne, soprattutto, di straordinaria capacità rappresentativa oltre che belli.

Compreso, ovviamente, la nostra associazione Klampete.

Insomma di tutto e di più.

E poi, non solo una occasione per mostrarsi ma soprattutto per dimenticare ,sia pure per un giorno, i tanti problemi della nostra città.

Ma diamo la parola alle foto scusandoci per la pochezza della nostra macchina fotografica( e della scarsa  abilità del fotografo, ovviamente)

Amantea 24.10.2016.

 

 

 

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Ne ha per tutti Francesca Menichino del M5s. Per tutti o quasi. Ma forse le omissioni non sono dimenticanze ma provvisori accantonamenti.

 

Ne ha perfino per Sergio Tempo al quale contesta il peccato originale dal quale ha avuto inizio tutta la vicenda, ma al quale riconosce il coraggio di aver osato svelare la verità, quella verità da tanti supposta, da tutti temuta, quella verità a tutti nascosta , perfino all’assessore Tempo stesso, quella verità che ora sappiamo ma alla quale abbiamo paura di credere. (Wolfgang Goethe.

 

 

Ma ecco il suo duro comunicato:” Rimane in consiglio( Sergio Tempo), ma lascia le deleghe, le deleghe più importanti per qualsiasi amministrazione: bilancio, società partecipate, lavori pubblici e affari legali.

Tante volte abbiamo chiesto le sue dimissioni: il refuso TASI, l’orrore Tari 1 e l’orrore Tari 2, il concorso- farsa del Ragioniere mai trovato.

L’ultima situazione, è senz’altro gravissima: tre milioni e mezzo di debiti non dichiarati nel Bilancio, un buco e dunque un possibile falso in Bilancio.

Penserete che il motivo delle dimissioni è questo.

Ma non è affatto così, non sarebbe accaduto nulla se il buco ed il possibile falso non fossero stati dichiarati pubblicamente nell’ultimo consiglio comunale del 30 settembre scorso.

 

In sostanza per i Sabatino, padre e figlia, e per il vicesindaco, non è il bilancio il problema ma – più probabilmente - il tradimento di Tempo che forse doveva tacere, nascondere, camuffare.

E invece ha parlato.

Ma il problema vero è ancora un altro.

Il problema è quello che noi denunciamo da due anni e mezzo e, ancor prima, dalla campagna elettorale.

Ma finalmente lo denuncia apertamente chi ha vissuto tutto dall’interno: Tempo con il suo fortissimo “J’accuse” lo ripete più volte quando parla del contrasto tra l’Ufficio di Ragioneria e l’Assessorato al Bilancio, quando parla del “volontario civico genitore del sindaco”, di colui che- da quello che emerge- ha continuato ininterrottamente a gestire i soldi dei cittadini, non eletto ma facendo eleggere la figlia.

Con estrema chiarezza Tempo parla di “impresa familiare” e di “competenze che dovevano essere trasmesse ed invece sono state trattenute” ed evidenzia che quello con cui ha avuto a che fare è l’unico vero “funzionario responsabile e non volontario civico”.

Al di là, quindi, della dichiarata farsa, prima del “collaboratore gratuito” e poi del “volontario civico”, sono evidenti il tipo di potere e le attività svolte in Comune dal “ragioniere a vita” che sono addirittura consistite- usiamo le parole di Tempo- in “continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni” da parte di chi, dice Tempo, conosce bene le “beghe amministrative e comunali”.

D’altronde lo sanno tutti ad Amantea, ed anche oltre, ma nessuno ha fatto nulla.

Ovviamente non ha fatto nulla il sindaco che di fatto ammette di non potere fare il sindaco senza suo padre, non hanno fatto nulla la segretaria Mercuri o il suo vice Mario Aloe, non ha fatto nulla il PD, né locale, né nazionale, né le autorità preposte al controllo a cui ci siamo rivolti.

E sarebbe continuato tutto “normalmente” se Tempo avesse taciuto, se tutto fosse rimasto nascosto.

 

Questa è la verità: da tre settimane si discute “ Tempo si e Tempo no” ma nulla si dice del fatto che mancano tre milioni e mezzo di soldi dei cittadini, e che da due anni in Comune non abbiamo un ragioniere, forse l’unico caso in Italia.

Ma Tempo ha parlato e non si è fermato al Consiglio dove aveva detto una verità, anche se forse solo una mezza verità.

Mezza sì, perché noi non possiamo escludere affatto che l’ammanco vada oltre i 3 milioni e mezzo, perché siamo convinti e l’abbiamo sempre sostenuto che il bilancio sia un enorme problema di questa amministrazione e di questa ragioneria, e che il buco sia in realtà una voragine, con la quale chiunque venga dopo dovrà fare i conti: si pensi ai vari debiti di cui non si conosce nemmeno l’ammontare come quello nei confronti del Comune di Nocera per la depurazione, o quelli legati ai vari contenziosi legali che stanno per esplodere, o ai 37 milioni di euro di residui attivi che probabilmente non si riscuoteranno mai, o mai per intero.

Ma di questo non si preoccupa il vicesindaco, che ha già vissuto fallimenti finanziari quali quello dell’Appenino Paolano, di cui era presidente, né il sindaco Sabatino, Monica Sabatino, impegnata a difendere il padre.

E non se ne preoccupano i vari assessori o neoassessori troppi interessati a mantenere le poltrone e le indennità, e che non si rendono conto nemmeno di fronte ad una situazione diventata ormai gravissima, dei probabili rischi giudiziari cui vanno incontro.

Assuefatti, forse, all'idea di una impunità che pare ormai finita.

In questa situazione tragica l’amministrazione Sabatino si dimostra ancora una volta per quello che è, non un progetto politico, ma “un’impresa familiare” in cui i cittadini sono solo scomodo intralcio alla gestione delle risorse pubbliche.

Bene ha fatto l’assessore Tempo ad abbandonare questa “barca” che ha contribuito a costruire sin dal peccato originale, la famosa proroga del 2013 al ragioniere che doveva andare in pensione sin d’allora.

Ma adesso è il momento di andare fino in fondo.

Noi come sempre faremo la nostra parte, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Amantea.

La Consigliera Francesca Menichino.

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La situazione politica amanteana diventa sempre più ingarbugliata, così da diventare di difficile lettura.

E la vicenda amanteana , oggi scarsamente compresa e scarsamente comprensibile, può orientarsi nella direzione, da qualcuno voluta, invocata e sorretta, dello scioglimento virtuale o fattuale della amministrazione, o verso un momento di stasi che non aiuta certamente la città nel suo sviluppo.

E la riprova la si trova anche nei comportamenti individuali dei singoli amministratori.

C’è che si alza in punta di piedi per apparire nelle immagini fotografiche.

E c’è chi si stringe al Partito, in particolare ora che l’ amministrazione ha dichiarato di essere nata da una lista civica e non da una lista di partito.

Una scelta, questa, dal grande significato.

Ed è forse questa la chiave di lettura della posizione di fatto espressa da Sergio Tempo e tradotta nella affermazione sostanziale di essere da sempre un coerente amministratore del PD.

Non una posizione strumentale, ma una condizione fortemente vera.

Una condizione che, quando capita od almeno letta da un politico sereno, non può non essere intesa nella sua valenza politica.

Ed è forse per questa possibile lettura che ancora non è stato sciolto il dilemma delle dimissioni autonome da assessore di Sergio Tempo o della sua revoca da parte del sindaco Sabatino

Si , stando a voci molto attendibili la maggioranza avrebbe votato per il suo allontanamento dalla carica e quindi per la accettazione della proposta di GB Morelli che ne ha chiesto la testa.

Ma se anche questa notizia fosse vera appare difficile sapere le ragioni della revoca.

Il sindaco ha dimostrato di essere politico accorto e quindi sa che non può parlare della proposta avanzata dal Morelli perché farebbe intuire al popolo di essere succube del suo vice.

Né può riportare a giustificazione della revoca il pronunciamento della gran parte della maggioranza ; anche in questo caso lascerebbe capire che una siffatta strada potrebbe valere per tutti gli altri della sua giunta.

Come abbiamo detto, occorrono ragioni specifiche e di interesse reale della comunità amanteana.

Peraltro non è facile sostituire Tempo nelle sue gravose e delicate funzioni.

Qualcuno teme di ricevere parte delle sue competenze.

Da qui la logicità della veridicità del suo mantenimento in giunta.

Ancor più oggi che Tempo ha con la sua partecipazione agli incontri di partito ad ogni livello ha dato atto, se mai ve ne fosse stata la necessità, della sua posizione partitica.

Ed il PD , l’unico partito vitale ad Amantea, non può andare verso i suoi impegni futuri, referendum compreso, spaccato nelle sue componenti e nei suoi rapporti interpersonali.

Anche noi, come dice il sindaco Sabatino, possiamo sbagliare, ma sospettiamo che la fragilità della situazione amanteana imponga moderatezza e cautela nelle scelte politiche.

E se è così Sergio Tempo resterà in Giunta anche se sarà invitato a prendere atto del sostanziale rispetto che in tal modo gli verrebbe dimostrato.

Come dire anche in questa vicenda “Tiri la prima pietra solo chi è senza peccato”.

E poi Tempo fuori dalla Giunta sarebbe talmente mortificato da poter e dover allontanarsi dalla lista civica che ha portato al successo.

E Tempo potrà anche essere un amico dal carattere difficile ma certamente non è logico averlo come nemico , informato come è!

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