Parliamo della palma posta nel giardino della scuola elementare di via Dogana, o meglio di quello che resta della palma.
Un giardino nel quale passano i genitori ed i bambini, come si vede in una delle foto.
Siamo certi che basta poco perché cada rovinosamente proprio là dove passano scolari e genitori.
Ora può avvenire che essa cada magari di notte o lontano dagli orari di entrata ed uscita, ma se dovesse cadere proprio mentre il giardino è pieno di gente, allora è probabile che possa anche fare male.
Ci chiediamo in questi casi chi porterebbe la responsabilità dei danni a persone e cose?.
La scuola che, forse ignara del pericolo, invece di utilizzare ingressi ed uscite del cortile grande utilizza l’uscita su via Garibaldi?
Il comune che normalmente è addetto alla manutenzione del giardino stesso?
In ogni modo che sia l’una o l’altra delle istituzioni perché nessuno vede niente?
E perché non si fa immediatamente tagliare la parte alta della palma che è completamente inconsistente , probabilmente letteralmente mangiata dal punteruolo rosso che vi alligna da tempo?
Noi crediamo che la manutenzione sia la condizione obbligata.
E non basta manutenzionare la villa comunale, no!
Negli ultimi 10 anni i decreti di archiviazione per prescrizione emessi dai GIL sono stati 1.134.259, cioè il 73 % del totale.
Ad essi vanno aggiunte 63 892sentenze emesse dai GUP.
E di seguito 209.576 dai Tribunali, 131.856 dalle Corti di Appello, 3293 dalla Cassazione ed infine 9559 dai Giudici di Pace per un totale di 1.552.435 sentenze prescrizionali
Parliamo di oltre 155 mila prescrizioni ogni anno,cioè circa 5166 prescrizioni per ogni giorno lavorativo al giorno.
Praticamente quasi 650 prescrizioni per ora lavorativa( considerando una giornata di 8 ore).
Cioè una ogni minuto!
Ovviamente questi dati nelle inaugurazioni degli anni giudiziari vengono sottaciuti. Quasi tenuti nascosti.
Parliamo , così, di una insufficiente onestà intellettuale sin dalle fasi iniziali
E’ bene anche sapere che il 70 % delle prescrizioni si determina in fase di indagini preliminari
Il resto sono da addebitare alle manovre dilatorie dei legali.
Impossibile, a tal punto, non ricordare quanto dicevaAngela Napoli, quando era deputata di Alleanza Nazionale prima e di Fli dopo, e che ha fatto di tutto per sensibilizzare la magistratura ad andare fino in fondo:“Quando ci sono in tutte le indagini coinvolti anche ambienti dell’imprenditoria e della politica calabrese, tutto deve tacere”.
E proprio così che si è formata nella società calabrese la percezione che chi la ottiene è una persona importante oltre che un furbo.
Una persona che quantomeno ha amici che contano sia nella fase investigativa, nel senso che determina timore ad indagare doviziosamente, sia nella fase processuale, potendo contare, magari, su ottimi avvocati , od altro.
Ed così gli indagati sono persone che contano perché “Tanto la indagine si avvia alla prescrizione” e quindi siamo di fronte ad una persona per bene.
Una situazione che rende inutile ogni proposto o deliberato innalzamento delle pene edittali.
La cosa è seria perché “Lo Stato abdica alla sua potestà di punire ,di fronte alla forza naturale del tempo che copre di oblio i fatti criminosi, annulla l’ interesse repressivo, attenua l’allarme sociale e rende difficile il raggiungimento delle prove”
Ma la cosa grave è che qualcuno( gli amici) pensi che gli inquisiti in questo modo diventino persone perbene!
Non è così! Al più sono indagati non giudicati, non indagati assolti!
È l’ipotesi di reato su cui lavora la procura che ha aperto un’inchiesta sul bilancio 2015 del Comune e su presunti crediti mai saldati nei confronti di alcune partecipate della Città.
In totale il buco in bilancio che supererebbe i 30 milioni di euro.
Gli ammanchi della Città di Torino sarebbero stati tenuti nascosti.
In totale, scrive il Corriere della sera, se si considerano anche Infra.to, partecipata del Comune che gestisce le infrastrutture del trasporto pubblico e Agenzia mobilità piemontese, consorzio in cui la Città metropolitana di Torino ha un partecipazione del 36 percento, i conti non tornerebbero riguardo a circa 80 milioni di euro.
La Guardia di finanza ha effettuato alcune verifiche a Palazzo civico.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore Ciro Santoriello.
Al momento non ci sono iscritti sul registro degli indagati, specifica il procuratore capo Armando Spataro, e nemmeno un’ipotesi di reato.
L’indagine è soltanto all’inizio.
A farla nascere è un esposto del consigliere comunale della Lega nord Alberto Morano, un notaio che si era candidato sindaco sfidando Chiara Appendino.
Morano ha inoltrato la stessa denuncia anche alla Corte dei conti, che ha aperto un’indagine parallela.
Nella relazione relativa al bilancio del 2015, stilata nel 2016, quando al governo della città c’era ancora Piero Fassino, riguardo a eventuali rapporti di debito o credito con le partecipate, sotto la voce Gtt, c’era scritto: «Dato non disponibile».
Il 31 luglio 2016 invece, quando il bilancio Gtt venne approvato, si era insediata Chiara Appendino, che aveva segnalato una situazione di disallineamento dei conti.
Da FB di Francesca Menichino
“Il buco di Bilancio sembra un vizio del pd.
A Torino 5 milioni.
Ad Amantea 3 milioni e mezzo.
In proporzione è molto più grande quello di Amantea.”