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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Lista Rosa arcobaleno sul problema della rete delle acque piovane.

 

“Non è possibile stare in silenzio mentre il Movimento 5 stelle, nella persona del consigliere comunale Francesca Menichino, infanga continuamente e in maniera reiterata la città di Amantea.

L’ultima, in ordine temporale, è la vicenda legata agli scarichi delle acque bianche che, in diversi punti della città, così come accade in tutti i comuni costieri sversano in mare.

Nei giorni scorsi la Menichino è stata accompagnata dal referente del settore manutentivo dell’ente sui luoghi in cui insistono tali scarichi.

In quella sede, con pazienza e competenza, è stato spiegato da dove provengono le acque e come agiscono i sistemi di raccolta.

Ed è bene evidenziare su questo aspetto alcune cose.

Ad Amantea il sistema fognario è separato dalla raccolta delle acque piovane.

Ma non si può pretendere che le acque piovane che vengono immesse nei tombini e successivamente nelle vasche di smistamento siano “acque da bere”.

Si tratta di acque che provengono dalla strada e che stagnano per lungo tempo nelle condotte.

 

Tecnicamente vengono definite “acque marce”.

Sono acque non inquinanti che vengono sversate a mare o lungo i corsi fluviali, così come accade in natura.

Se piove e l’acqua si accumula lungo una strada, grazie alla naturale pendenza verso il mare, tale accumulo di acqua prima o poi raggiungerà sempre il mare, portando con sé ciò che incontra lungo il cammino.

Ecco perché non si può parlare di inquinamento.

Basta con le menzogne.

 

Non si può mistificare la realtà agli occhi della cittadinanza per raggranellare qualche consenso a destra e a manca.

La verità dei fatti è che si preferisce distogliere l’attenzione dal confronto politico, spostandolo su fatti certamente meno rilevanti.

Nel corso di questi mesi abbiamo “apprezzato” l’approccio della Menichino nella gestione della cosa pubblica che ha puntualmente attaccato e criticato dipendenti comunali, amministratori di maggioranza e minoranza, operatori dell’informazione e forze dell’ordine, spostando il dibattito sullo scontro personale.

 

Non una soluzione, non una proposta. Non è questo che merita Amantea.

E non è questo il piano sul quale vogliamo costruire il futuro della comunità, nostro e delle generazioni che verranno.

Il Movimento 5 stelle, e principalmente Francesca Menichino, dovrebbero imparare il senso di alcuni vocaboli che in Politica sono di primaria importanza.

Ci riferiamo al confronto e al dibattito.

Ma lo abbiamo appreso che non è così da ciò che è accaduto di recente a Roma: i pentastellati adottano due pesi e due misure a seconda delle circostanze.

Invocano lo streaming salvo poi rintanarsi nelle trattorie vicine al Campidoglio; chiedono trasparenza e poi omettono notizie e informazioni; si professano liberi e poi obbediscono a chi invia loro un messaggio o una mail.

E questo nessuno lo può smentire.

La Politica è un’altra cosa.

Lista Rosa Arcobaleno

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Questo il comunicato stampa emanato dai parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra, Federica Dieni e Laura Ferrara (Ue), in relazione all’inchiesta della Procura di Paola che vede coinvolta Monica Sabatino e suo padre Giuseppe, già ragioniere e vicesegretario del Comune di Amantea.

«La magistratura chiarisca al più presto se Monica Sabatino, sindaca di Amantea (Cs), è responsabile o meno di voto di scambio».

Poi aggiungono i parlamentari 5 stelle «Per il Pd si tratta di una tegola pesante, perché l’inchiesta tocca un esponente di spicco del partito e il genitore, il quale, nonostante in pensione, peraltro, continua a operare in municipio con un’incomprensibile formula di volontariato successiva a una consulenza attivatagli dopo il pensionamento».

E proseguono «È molto grave il reato contestato al sindaco, che per l’accusa avrebbe promesso, per le comunali del 2014 e in favore di numerosi elettori inquadrati come precari nella polizia locale, vantaggi consistenti nella stabilizzazione del contratto attraverso il superamento del concorso per l’assunzione di sette vigili».

Inoltre sottolineano i parlamentari 5 stelle «Uno dei più grossi mali contro la democrazia in Calabria è il condizionamento del voto, raramente libero.

Il Pd sospenda subito Monica Sabatino dal partito.

Il genitore della sindaca, invece, esca dalla vita amministrativa del Comune, perché è evidente che non può rimanerci ancora».

Questa, infine la conclusione deiparlamentari 5 stelle «Ci auguriamo che i media nazionali riprendano questa notizia di cronaca e che guardino con attenzione alla gestione della cosa pubblica nel Comune di Amantea».

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foto listaUn intervento chiaro. La lista Rosa Arcobaleno fa quadrato: non solo difende il sindaco Monica Sabatino, ma polemizza con coloro che indossano la divisa da alleati per svolgere poi il ruolo di oppositore.

 

 

«Ci rivolgiamo – rimarcano gli eletti della maggioranza – ai segretari del Partito democratico e della componente giovanile del movimento Enzo Giacco e Stefano Spina. La politica prevede che i problemi vengano discussi nelle sedi opportune.

Leggiamo la richiesta di convocare un consiglio comunale per affrontare la questione dei debiti, ma non possiamo non evidenziare che un segretario dovrebbe essere presente allo svolgimento delle pubbliche assemblee.

Lo esige il ruolo svolto, ma lo pretende anche il rispetto per la Politica. Eppure non ci sembra di aver visto i volti di Giacco e Spina durante lo svolgimento dell’ultimo consiglio.

Né a quest’ultimo né a tanti altri in passato. Da quello che leggiamo, invece, notiamo una preoccupante vicinanza con alcuni esponenti dell’attuale minoranza, con i quali non sono mancati corrispondenze significative proprie in occasione delle ultime consultazioni elettorali.

Come segretario di partito, nel quale si riconosce un’ampia parte di questa maggioranza, Giacco avrebbe potuto dare seguito in primis ad un confronto in seno alla sezione. Ha preferito invece percorrere altre strade. Ne trarremo le dovute conseguenze, cercando di capire quale sia il movimento politico che dirige, tanto che non è stato dato ancora avvio alla campagna referendaria e non stata espressa alcuna posizione in merito. Illustreremo quanto prima nelle sedi opportune le soluzioni individuate al problema che l’assessore al bilancio Sergio Tempo non sapeva nemmeno che esistesse.

 

E su questo atteggiamento sapremo come intervenire.

Siamo coscienti che si deve governare in squadra e che il protagonismo dei singoli è da evitare in maniera più assoluta. Troppe volte l’assessore Tempo ha scaricato le proprie responsabilità sugli altri, come se il referente di un determinato organismo non sia responsabile di ciò che accade al suo interno. È successo in passato con la Tari prima, con la vicenda dei mutui poi, si è ripresentato adesso con il Ministero dell’economia e finanza. Non dovrà più accadere in futuro. Siamo coscienti di quanto sia complicato governare.

 

Quotidianamente ci assumiamo le nostre responsabilità senza tirarci indietro e rispondendo alla comunità nella sua interezza. Tutta la maggioranza è solidale con il sindaco Monica Sabatino per questa ennesima vicenda giudiziaria che la vede incolpevole protagonista.

Già nel recente passato le aule di tribunale ci hanno dato ragione. Attendiamo il normale decorso della giustizia nella consapevolezza che Monica Sabatino, oggi più che mai, è il nostro sindaco, ma è soprattutto un esempio di lealtà e di correttezza amministrativa. Siamo al suo fianco senza alcuna esitazione».

Lista Rosa Arcobaleno

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