Troppi silenzi dinnanzi alle istanze poste nell’interesse della collettività. Cosa succede in città?
Cosa succede, cosa succede in città?!
Non e' soltanto la frase della nota canzone di Vasco, ma piuttosto l’interrogativo che in molti da mesi si pongono ad Amantea.
Già, perché ad alcuni soggetti pubblici (partiti, comitati) e' drammaticamente precluso di interloquire con alcuni dirigenti e con i commissari di una impenetrabile Casa comunale.
Al danno si è unita la beffa! Perché all’ingiusto commissariamento si è aggiunto un colpevole impoverimento del processo democratico. Nei fatti, ci viene negata la possibilità di rappresentare le istanze che provengono dal tessuto socio-economico cittadino per concorrere a trovare soluzioni ai problemi ed alle criticità che affliggono il territorio.
Antipatia? Menefreghismo? Pregiudizio? O cos’altro?
La realtà è che dinnanzi alle tante sollecitazioni che riguardano la comunità spesso si preferisce non dare risposta.
Solo a taluni - che svolgono il ruolo di comunicatori della “bontà” delle (poche) decisioni assunte - vengono fornite informazioni e risposte. Ed a ciò aggiungiamo l’anomalia del silenzio di coloro i quali fino a ieri si indignavano per una virgola usata male ed oggi tacciono dinnanzi a disservizi, affidamenti diretti e discutibili soluzioni sul collocamento delle aule scolastiche!
E allora la domanda è lecita: cosa succede in città?! E che ne sarà della qualità della democrazia e del futuro della nostra comunità se dovesse continuare a vigere la regola del “facciamo finta che tutto va ben?!”