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La Merkel colpisce ancora

La nuova vittima della Merkel è Alexis Tsipras

Secondo la TV greca Ert Alexis Tsipras sta per annunciare ufficialmente le dimissioni.

 

Il ministro delle Finanze, Euclides Tsakalotos, al parlamento oggi ha detto: "Le elezioni si avvicinano".

D’altro canto nei giorni scorsi molti esponenti di Syriza vicini al premier, come il primo ministro Panos Skourletis, avevano sottolineato apertamente la necessità di un ritorno alle urne che disinnescasse le tensioni interne al partito ormai formato da due formazioni politiche.

Molti dei 43 deputati “ribelli” di Syriza hanno manifestato l'intenzione di fare un nuovo partito anti-austerity e che porti Atene fuori dall'euro se necessario, così come proposto dal ministro Schaeuble al vertice del 13 luglio a Bruxelles.

Tsipras non vuole dar loro il tempo di organizzarsi, così ha deciso di correre il rischio di andare alle urne subito forte di una popolarità che continua ad essere molto elevata.

Il questo modo premier cerca di superare la spaccatura all'interno del suo partito dopo l'ok al terzo piano di aiuti alla Grecia.

Il suo partito, infatti, è in rivolta

Alexis Tsipras infatti ha dovuto accettare i voti della sua opposizione per approvare le riforme

In sostanza il governo del primo ministro Tsipras ha perso la maggioranza alle ultime votazioni in parlamento.

Le elezioni si dovrebbero tenere entro il 20 settembre, bruciando , cioè, le tappe

Ma alcuni membri del partito del premier preferirebbero ottobre.

Voci parlano della candidatura dell’ex ministro greco alle finanze Yanis Varoufakis

Alle ore 19.00 l’annuncio ufficiale

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L’installazione di contatori elettrici a un’altezza inaccessibile in un quartiere densamente popolato da Rom è atta a costituire una discrimi nazione fondata sull’origine etnica quando gli stessi contatori sono installati in altri quartieri a un’altezza normale.

 

Il problema nasce in Bulgaria

In quel paese la CHEZ RB, praticamente gemella della nostra Enel nei quartieri ad alta concentrazione Rom, fa installare i contatori elettrici su pali di cemento ad una altezza di 6-7 metri per evitare manomissioni e allacci abusivi, mentre nelle altre zone del paese i contatori sono piazzati ad altezza d’uomo (1,70 m).

Secondo la Corte di giustizia Europea siamo in presenza di una disparità di trattamento che rappresenta una discriminazione fondata sull’origine etnica.

In sostanza la corte europea di giustizia è stata chiamata in causa dalla sig.ra Nikolova che gestisce un negozio di alimentari nel quartiere di «Gizdova mahala» nella città di Dupnitsa (Bulgaria). In tale quartiere risiedono prevalentemente persone di origine rom.

La Corte europea rileva, in primo luogo, che il principio della parità di trattamento si applica non solo alle persone aventi una determinata origine etnica, ma anche a quelle che, pur non appartenendo all’etnia, subiscono insieme alle prime un trattamento meno favorevole o uno svantaggio particolare a causa di una misura discriminatoria.

Comunque la Corte sottolinea che la tutela della sicurezza della rete di trasporto dell’elettricità

nonché il corretto rilevamento del consumo di energia elettrica costituiscono obiettivi legittimi che

possono, in linea di principio, giustificare una tale differenza di trattamento.

Tuttavia, è inoltre necessario che la CHEZ RB riesca a dimostrare che sui contatori elettrici del quartiere interessato sono sta ti effettivamente commessi abusi e che tale rischio continua a sussistere tuttora.

Pur riconoscendo che la prassi contestata costituisce un mezzo adeguato per realizzare tali obiettivi,

la Corte precisa tuttavia che il giudice bulgaro dovrà esaminare se esistano altre misure appropriate

e meno restrittive per risolvere i problemi riscontrati

Sempre secondo la Corte europea anche supponendo che le azioni illegali nelle zone popolate da Rom siano dimostrate, una prassi di questo tipo è sproporzionata rispetto al duplice obiettivo di garantire la sicurezza e il rilevamento adeguato del consumo energetico.

NdR.La soluzione potrebbe essere quella di allacciare i contatori senza far pagare i consumi. Si eviterebbero anche le fulminazioni derivanti dagli allacci abusivi!

Speriamo che la sentenza della Corte Europea non venga applicata in Italia per gli allacci abusivi alla rete di illuminazione delle piccole e grandi città abbassando la linea in modo da facilitare gli allacci!

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Il mondo è governato dai soldi ed i soldi sono posseduti esclusivamente da chi sfrutta i lavoratori ed i beni da loro prodotti, e inoltre- come avviene in Italia- da chi usa- a proprio piacimento- i soldi che lo Sato “ strazza”ai propri cittadini onesti.

 

A tutto quanto si aggiunge che chi fa “finta” di governare gli Stati del mondo, in realtà li indebita e da qualche tempo indebita anche le future generazioni e, peraltro, mente spudoratamente “rimpallando” le colpe alle passate gestioni di governo.

 

In sostanza, questo mondo porta più rispetto ai beni che agli uomini, la schiavitù è all’ordine del giorno ed è praticata anche da coloro che hanno, finora, fatto finta di voler bene ai lavoratori.

In questo paradigma soldi/uomini, da mesi si parla della Grecia, cioè di un nazione che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità( come l’Italia) e che, fortemente indebitata ( come l’Italia),per sopravvivere è entrata nella UE, assoggettandosi alle sue regole.

Ma i padroni ( i soldi) dell’Europa pretendono il rispetto degli impegni, cioè la restituzione dei debiti, oltre che degli interessi, anche se -per farlo- occorre impoverire sempre più i Greci.

Ai Greci è rimasta solo la reazione democratica del voto e così hanno reagito votando chi ha loro promesso i loro diritti.

Una promessa difficile da mantenere perché i mali della Grecia erano- e sono- gli stessi del passato.

Una promessa difficile da mantenere perché fino a quando la Grecia è obbligata dall’uso della moneta europea al rispetto delle regole europee.

Per questo si parla – estrema ratio-di uscita dall’Euro

Una uscita facile da fare se si considera che la Grecia ha poco più di 10 milioni di abitanti che sono praticamente un cinquantesimo degli oltre 500 milioni di abitanti della U.E.

 

Se, cioè, la Grecia uscisse dall’EURO non succederebbe nulla o quasi.

E la Grecia, praticamente, non pagherebbe i propri grandi debiti con la UE , BCE e FMI.

In sostanza la Grecia ( stime) è esposta per 322 miliardi di euro: cioè quasi 30 mila euro per ogni abitante!

Di questi il 17% è con i privati, il 62% è in capo ai governi dell'Eurozona, il 10% all'Fmi e l'8% alla Bce mentre il restante 3% è custodito nella Banca centrale greca.

Degli oltre 195 miliardi di debiti con la UE, i crediti maggiori sono Germania 60 miliardi, Francia 46, Italia 40, Spagna 26, Iolanda 12.

Dice il Ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis :“Da 5 anni a questa parte l’Europa e 3 diversi governi ellenici hanno preso in giro i cittadini greci e tedeschi.

Abbiamo fatto finta, e parlo dei governi, che avremmo risolto la crisi spalmandola sul futuro. Abbiamo fatto finta che le nazioni avrebbero potuto risolvere la bancarotta ellenica con prestiti sempre crescenti a condizione d’attuare politiche d’austerità che hanno invece minato la capacità di ripagare il proprio debito da parte dello Stato”.

Un circolo vizioso dal quale si esce solo con uno strappo quale potrebbe essere l’uscita dall’euro, accompagnata dall’aiuto economico che Putin ha loro promesso.

Ma non tutti sono disponibili a favorire questa uscita. Per esempio l’Italia ci perderebbe 40 miliardi di Euro, una cifra incredibilmente alta, pari a quasi 700 euro per ogni italiano, aumentando così il debito pubblico italiano, con il rischio reale che anche l’Italia possa andare in default.

Non lo vuole l’Italia che si trova fortemente indebitata come la Grecia e che insieme a Portogallo e Spagna( e forse altre nazioni) e che troverebbe da tale passo gli stessi benefici della Grecia, ma forse ponendo fine alla UE.

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