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Il presidente del venezuela, Nicolás Maduro, e la presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente del venezuela, Delcy Rodriguez , hanno trovato la soluzione alla fame del popolo venezuelano.

Nei prossimi mesi approderanno nei porti venezuelani 600 mila tonnellate di grano.

Il grano sarà macinato nei mulini venezuelani e trasformato in pasta di vari tipi e distribuita nei negozi.

Proprio per dare seguito a queste intenzioni il governo venezuelano aprirà grandi mulini e grandi pastifici

Inutile allora importare pasta dall’Italia.

Ecco cosa scrive il giornalista Fabrizio Verde su Hispantv:

«Oggi si apre un nuovo capitolo nelle relazioni strategiche tra Russia e Venezuela», ha dichiarato Delcy Rodriguez in riferimento al rafforzamento dell’alleanza commerciale tra i due paesi che permetterà l’approdo nei porti venezuelani di circa 600 mila tonnellate di grano nei prossimi mesi

La presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente, Delcy Rodriguez, ha dato risalto al rafforzamento delle relazioni tra Venezuela e Russia, in una fase delicata dove Washington tiene sotto tiro il governo di Caracas.

«Oggi si apre un nuovo capitolo nelle relazioni strategiche tra Russia e Venezuela», scrive attraverso Twitter l’ex ministro degli Esteri di Caracas, in riferimento al rafforzamento dell’alleanza commerciale tra i due paesi che permetterà l’approdo nei porti venezuelani di circa 600 mila tonnellate di grano nei prossimi mesi.

Delcy Rodriguez ha evidenziato che le spedizioni di grano russo rappresentano solo una delle prime azioni dell’Operazione Antibloqueo implementata dal governo del presidente Nicolás Maduro, per contrastare il ‘bloqueo imperiale’, imposto dall’amministrazione Trump.

Con l’obiettivo di rovesciare il legittimo governo popolare e socialista in Venezuela, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha imposto una serie di sanzioni volte a colpire l’economia venezuelana: si proibisce l’acquisto di bond emessi dal governo venezuelano e l’impresa petrolifera statale PDVSA, così come la distribuzione di dividendi al paese bolivariano.

In ogni caso, la dirigente venezuelana ha sottolineato che il «Venezuela non è solo» e può contare sull’appoggio della comunità internazionale che permetterà alla Rivoluzione Bolivariana di contrastare efficacemente le ingiustificate e illegali sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

Sanzioni che colpiranno il popolo venezuelano, già segnato da mesi di violenza golpista di un’opposizione spalleggiata e foraggiata da Washington.

A fare eco alla presidente dell’Assemblea Costituente Rodriguez, interviene il vicepresidente Tareck El Aissami, il quale sottolinea come il governo Maduro sia riuscito a materializzare importanti accordi, oltre a poter contare su un crescente appoggio internazionale.

Perché la comunità internazionale, a differenza di quanto cerca di far credere qualche pennivendolo di provincia in Italia, non è composta esclusivamente da Washington e i suoi paesi satellite.

Siamo contenti visto che in Venezuela ancora ci sono centinaia di migliaia di Italiani!

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La domanda si ripropone impellente in questi giorni dopo il quinto processo conclusosi con una condanna della società produttrice J&J che aveva vinto una sola causa.

Recentemente una giuria di Los Angeles ha condannato Johnson & Johnson a pagare 417 milioni di dollari a una donna che ha usato per anni il loro talco e ora è malata di cancro alle ovaie.

La società ha annunciato che presenterà ricorso.

La saga del talco killer continua.

Il verdetto di oggi è arrivato nel sesto processo riguardante il prodotto; il gruppo ne aveva vinto uno a marzo ma ne ha persi altri quattro con le giurie che hanno approvato oltre 300 milioni di dollari complessivi di risarcimenti.

Nel 2016 la stessa Johnson & Johson era infatti già stata condannata da una giuria di St. Louis a un risarcimento da 72 milioni di dollari richiesti da un'altra donna che aveva sviluppato il cancro alle ovaie dopo aver usato per anni il talco dell'azienda.

Stessa condanna a maggio scorso: una giuria del Missouri ha costretto l'azienda a pagare 110 milioni di dollari per l'identico motivo.

Presa a Los Angelse, la decisione è la più pesante finanziariamente per J&J; come negli altri casi, anche in questo l'azienda farà ricorso rifiutandosi di raggiungere alcun patteggiamento sulla questione. In un documento depositato presso l'autorità di borsa Usa a inizio luglio, J&J disse di dover fare i conti con 4.800 casi legali riguardanti il borotalco.

Il gruppo continua a credere che il talco - un minerale naturale composto da magnesio, silicone, ossigeno e idrogeno, usato in cosmetica come assorbente naturale per la pelle - sia sicuro.

E che il borotalco per bambini usato dalla donna in questione sia stato venduto con l'opportuna etichetta.

Siccome prodotti contenenti talco sono classificati come cosmetici, essi non devono finire sotto il vaglio della food and drug administration, l'ente americano preposto a garantire la sicurezza dei farmaci. In ogni caso, non devono essere dannosi e la loro confezione deve indicare le informazioni necessarie.

Un portavoce di J&J ha spiegato che pur empatizzando con chi è stato colpito da cancro alle ovaie, "siamo guidati dalla scienza, che sostiene la sicurezza del baby powder".

Nella sua forma naturale, il talco contiene amianto, che può "provocare cancro ai o intorno ai polmoni se inalato", sostiene l'American Cancer Society sostenendo che è dagli anni '70 che i produttori rimuovono l'amianto e prove di un legame diretto tra talco senza quell'ingrediente e cancro sono "meno chiare".

L'International Agency for Research on Cancer (Iarc), l'agenzia parte dell'organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite e che ha il compito di dettare linee guida sulla classificazione dei rischi relativi ai tumori, indica il talco come "possibile elemento cancerogeno".

Postiamo questo articolo perché probabilmente tutti, almeno una volta, abbiamo utilizzato il borotalco o altri prodotti che lo contengono.

Il borotalco, infatti, è molto utilizzato nelle industrie, perché serve per la produzione di cosmetici, prodotti per il viso e anche per la cura dei bambini.

Tuttavia, alcuni studi recenti hanno dimostrato che l’uso eccessivo di questo prodotto può provocare il cancro alle ovaie, a causa di alcuni dei suoi componenti.

Ma che cos’è il borotalco?

Il borotalco è composto principalmente dal talco, ovvero silicato di magnesio (formato da silicio, magnesio, ossigeno e idrogeno).

Nella sua forma naturale , il talco contiene una sostanza tossica chiamata amianto che, secondo vari studi, potrebbe rivelarsi decisiva nella futura comparsa di diversi tipi di cancro.

Dall’anno 1970, negli Stati Uniti venne eliminato l’amianto da borotalco, in seguito ad alcune norme e regolamenti federali.

Attualmente il borotalco è utilizzato in molteplici forme dalle industrie, essendo un ingrediente base di prodotti cosmetici femminili e non solo.

Molto spesso, questo prodotto viene utilizzato per assorbire l’eccessiva traspirazione della pelle, affinché questa possa mantenersi asciutta e non si irriti.

Grazie a queste proprietà, il borotalco è considerato da molte donne un ottimo prodotto per l’igiene femminile, perché mantiene la zona intima asciutta e profumata.

Tuttavia, la Società Americana contro il Cancro avverte che secondo varie ricerche potrebbe esserci una relazione tra l’applicazione del borotalco nella zona genitale e la comparsa del cancro alle ovaie. Questi studi concordano nel dire che, utilizzato in questa zona del corpo, il borotalco potrebbe essere assorbito ed arrivare a zone come l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie, provocando un’infiammazione nel corpo femminile e creando un ambiente perfetto per le cellule cancerogene.

Anche il borotalco che viene applicato sulla pelle dei bambini potrebbe incidere in età avanzata sulla comparsa del cancro alle ovaie, perché le particelle di borotalco che “viaggiano” nell’apparato riproduttivo femminile possono sopravvivere per molti anni, creando un ambiente favorevole per le cellule cancerogene che provocano questa grave malattia

Uno studio realizzato nell’anno 1971 rivelò che erano state trovate particelle di talco nel 75% dei casi di tumore alle ovaie.

Un altro studio condotto in 8 diversi paesi, da parte di 19 ricercatori, rivelò che esiste un rischio di soffrire di cancro alle ovaie dal 30% al 60% nelle donne che utilizzano il borotalco nelle loro zone genitali.

La Società Americana contro il Cancro ha avvertito parecchie volte riguardo il rischio dell’utilizzo del borotalco, per la sua relazione con il cancro alle ovaie. Tuttavia, l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (FDA, questa è la sigla inglese) ancora non ritira questo prodotto dal mercato o, per lo meno, non obbliga chi lo produce ad indicare nell’etichetta il rischio che il suo uso prolungato può avere, soprattutto se applicato nella zona genitale(dalweweb)

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Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona.

Lo riferiscono testimoni e la polizia catalana, lo scrive la stampa spagnola.

Il viale è stato transennato ed evacuato.

Il bilancio, secondo i media spagnoli, è di almeno tredici morti e una ventina di feriti. Lo riferisce El Pais

La radio Cadena Ser online, che cita fonti di polizia, conferma che ci siano almeno 13 morti.

Il furgone ha iniziato la sua corsa omicida a Plaza de Catalunya fino alla piazza del mercato della Boqueria, a ben 600 metri di distanza.

Il conducente ha abbandonato il veicolo, è fuggito armato ed è ora ricercato dalla polizia.

Come riferisce la tv pubblica Rtve, due persone armate sono trincerate in un bar turco, "Luna de Estambul" del mercato della Boqueria, sulla Rambla.

Non è chiaro al momento se abbiano preso degli ostaggi.

Ora la polizia starebbe negoziando la resa delle due persone.

Subito prima ci sarebbe stata una sparatoria.

La polizia catalana ha ritrovato a Vic, vicino Barcellona, un secondo furgone che gli attentatori avrebbero affittato per scappare dopo aver compiuto l'attentato.

Secondo i media spagnoli, tre persone potrebbero avere collaborato all'attacco.

La polizia ha ufficializzato che si tratta di un attentato terroristico, e ha segnalato su Twitter che si cerca un uomo bianco di un metro e 70, con una maglietta bianca a strisce blu.

Il furgone guidava a zig zag per colpire il maggior numero di gente possibile.

Lo scrive la Vanguardia, raccontando che si tratta di un furgone Fiat bianco.

Il mezzo è entrato nell'arteria pedonale all'altezza di placa Catalunya, procedendo sulla Rambla per circa 600 metri, guidando a zig zag a circa 80 chilometri orari.

Il veicolo è poi andato a sbattere contro uno dei chioschi di Pla de la Boqueria.

Il governo catalano ha ordinato la chiusura della stazioni di metro della Plaza Catalunya, vicino al luogo in cui il furgone ha investito diverse persone.

La polizia ha invitato i negozianti a chiudere i loro locali quale misura di precauzione.

Circa 600 persone sono bloccate in alcuni ristoranti della zona.

Lo riferisce il Guardian citando la portavoce di una catena di dieci locali nella zona.

I sostenitori dell'Isis stanno celebrando l'attacco di Barcellona, come fecero dopo quello di Manchester, e lanciano nuove minacce alla Spagna. Lo riferisce il Site.

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