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Francesco Gagliardi ci sta per raccontare una meravigliosa storia d’amore. Eccovela, da leggere con attenzione:

“Nel 2013 muore giovanissimo per un tumore il Sig. Michael Williams a Knoxville nello Stato americano del Tennessee.

Lascia la moglie ed una figlia, ancora in tenera età.

Direte certamente: Ma che c’è di così importante che venga ricordata la sua morte?

In Italia e nel mondo ogni giorno muoiono centinaia di persone e se venissero ricordate non basterebbero i giornali che ogni giorno troviamo in edicola.

Voglio raccontarvi la storia del Sig. Williams perché prima di morire ha voluto scrivere alcune letterine che, ad ogni compleanno della figlia, le venissero recapitate accompagnate da un mazzo di fiori.

Ho trovato questo gesto bellissimo, ma nello stesso tempo triste e doloroso.

Bello per un padre che sa di lasciare questo mondo e che vuole tanto bene alla sua bambina che l’ha lasciata orfana e che aveva ancora bisogno di consigli e di affetto.

Doloroso per una figlia rimasta orfana quando ancora aveva bisogno di un padre.

Ma il padre morente non ha voluto abbandonare la figlia che amava tanto e che aveva desiderato.

E così ogni anno, il giorno del suo compleanno, ha ricevuto dal padre una letterina accompagnata sempre da un fascio di fiori freschi.

Oggi la sua bambina ormai diventata adulta ha ricevuto per l’ultima volta l’ultimo regalo e ha voluto raccontare a tutti questa storia che ha commosso l’America e non solo.

Ha pubblicato su una delle riviste più popolari d’America l’ultima letterina ricevuta dal suo papà dall’aldilà, certamente da un posto meraviglioso e migliore del nostro.

“Questa è la mia ultima lettera d’amore per te fino a quando ci rivedremo.

Non voglio che tu versi un’altra lacrima per me, mia piccolina, perché io sono in un posto migliore”.

Questo padre che sapeva di morire e che doveva lasciare questo mondo amava sua figlia.

Un male incurabile lo ha portato a miglior vita, però ha voluto starle vicino anche se per un giorno all’anno, il giorno più bello, il giorno del suo compleanno.

E’ voluto stare accanto alla sua bambina anche dopo la morte attraverso le meravigliose letterine che ha lasciato scritte e ai fiori freschi.

Un gesto d’amore di un padre che ha deciso di essere presente fisicamente anche dopo la morte. Questo gesto, triste e commovente, vuole dimostrare che l’amore di un padre verso un figlio non muore mai, è eterno, va oltre la morte.

Ndr Grazie Francesco.

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ida

Ida Miceli italianissima con un cuore calabro, splendente come il sole, non per niente quando la si incontra non è solo la bellezza a colpire ma è la sua solarità a coinvolgere, una persona che sembra di aver conosciuto sempre. Attualmente lei dimora negli States precisamente nella grande Mela. Nel 2005 partecipò al più ambito concorso di bellezza italiano, Miss Italia, arrivando in finale; che in qualche modo gli spalancò le porte nel mondo della moda sia come modella e collaboratrice di eventi . Un lavoro appassionante che ha dato la possibilità di viaggiare tanto facendogli conoscere, luoghi stupendi e nello stesso tempo tanta gente di culture diverse. Terminati gli studi superiori di ragioneria ha conseguito una laurea in Lingue e una in Comunicazione, quindi le potenzialità non sono mai mancate. Non nasconde il fatto che quando è partita per New York doveva rimanere solo per qualche mese, ma affascinata dal modo in cui i Newyorkesi vivevano ha deciso di trasferirsi completamente, mettendo un po' di sogni nella sua valigia da viaggio. Dopo aver dedicato con passione e determinazione un percorso di studio approfondito di testi in inglese su New York, ha svolto un esame conseguendo il brevetto per poter esercitare la professione di guida turistica grazie alla quale in perfetta sintonia con il suo carattere solare sta riuscendo a coinvolgere e conquistare molte persone, che a sua volta divengono speciali, perchè ogni singola storia diversa diventa importante, uno scambio di opinioni, di culture, lei ama follemente scoprire il vissuto di altri. Di progetti per il futuro ne ha diversi per ora vuole portare questo percorso di “Donne a New York”, un blog/pagina che sui Social sta riscuotendo molto successo con 30000 donne in tutta Italia e non solo. In diretta “Live” riesce a cogliere i lati più belli della metropoli, da Central Park a Brooklyn, Staten Island e Manhattan. Una donna principalmente sognatrice, che mira sempre piu' in alto giorno dopo giorno, contentissima del risultato odierno e pronta a nuovi traguardi. Dall’ Italia ha portato tutto, si è subito abituata ai ritmi statunitensi saltando da una metropolitana ai taxi gialli, dai vaporetti ai tram che animano e affascinano le streets cittadine .Anche se la sua terra manca rimarrà sempre un'italiana vera come dice anche la canzone; sicuramente la prima cosa che ha voglia di far conoscere e che conserva e' la sua cucina italiana. Conclude affermando” Forse è l’ atmosfera sembra di vivere in un sogno, dal nulla ho creato una grande cosa che New York a differenza dell’ Italia mi permette, non voglio vivere in monotonia, ogni mattina mi alzo con una piacevole sintonia, non attendo altro che scendere in strada con voi divertendomi- lavorando in ogni singola via.

Scritto da Giuseppe Ierace

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Nessuno ve ne parla? Ve ne parliamo noi!

La tubercolosi nel mondo

La tubercolosi (TB) rappresenta una emergenza a livello globale: ogni anno si registrano più di 10 milioni di nuovi casi e 2 milioni di decessi e, secondo stime dell’OMS, si manifestano oltre 400.000 casi di tubercolosi multiresistente.

Si stima che nel 2015 vi siano stati globalmente 10,4 milioni di nuovi casi (casi incidenti) di tubercolosi, di cui 5,9 milioni (56%) erano uomini, 3,5 milioni (34%) donne e 1,0 milione (10%) bambini.

Oltre la metà (60%) dei nuovi casi è stato riscontrato in 6 Paesi: India, Indonesia, China, Nigeria, Pakistan e Sud Africa.

Oltre 1 milione di nuovi casi (11%) si sono verificati tra persone Hiv positive.

La tubercolosi nella regione europea dell’Oms

La tubercolosi nella regione europea dell’Oms sono stati notificati 329,270 nuovi casi di Tb da 51 Paesi (l’Italia e il Liechtenstein non hanno inviato i dati).

Il numero totale di nuovi casi stimati nella Regione (53 Paesi) è pari a 340 mila casi di Tb, pari a un’incidenza di 37 casi per 100 mila abitanti.

L’83% dei casi incidenti nella Regione si sono verificati nei 18 Paesi ad alta priorità che includono Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Bulgaria, Estonia, Georgia, Kazakhistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldova, Romania, Russia, Tajikistan, Turchia, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan.

Complessivamente, il 6, 5% dei nuovi casi di Tb nella regione si è verificato nelle prigioni (1,9% dei casi nei Paesi Eu/Eea e 7,3% dei casi nei Paesi non-Eu).

Questo dato mette in evidenza che il rischio di Tb nelle prigioni è 24 volte più elevato rispetto alla popolazione generale.

Nel 2014, il numero stimato di decessi correlati alla tubercolosi (in persone Hiv-negative) è stato di 33 mila, che corrisponde a un tasso di 3,7 per 100.000 abitanti.

L’Oms ha redatto un Piano di azione contro la tubercolosi per la regione europea dell’Oms 2106-2020.

La tubercolosi in Italia

Nel cinquantennio dal 1955 al 2008 il numero annuale di casi di Tbc registrati nel sistema di notifica nazionale è passato da 12.247 a 4418.

Il 50% dei pazienti è italiano, in gran parte anziani, e il 50% straniero.

TBC nelle persone nate all’estero

Nell’ultima decade il numero di casi di TBC in persone nate all’estero è più che raddoppiato e la frequenza percentuale sui casi totali è vicina al 50%.

In generale, nonostante l’incidenza si sia ridotta negli ultimi anni, la popolazione immigrata ha ancora un rischio relativo di andare incontro a TBC che è 10-15 volte superiore rispetto alla popolazione italiana.

Quasi i due terzi dei casi di TBC in stranieri è stato notificato nel Nord Italia.

Mentre sembra in costante diminuzione la proporzione di casi di TBC in persone provenienti dall’Africa, risultano in aumento i casi provenienti dall’Est europeo.

La popolazione proveniente dalla Romania conta di gran lunga il maggior numero assoluto di casi di TBC (oltre 500), ma il tasso grezzo di incidenza è inferiore ai 100 casi per 100.000 (circa 80 casi), in ragione degli importanti flussi migratori dalla Romania in Italia.

I dati di incidenza grezza per Paese di origine, pur essendo poco accurati per mancanza di informazioni certe sui denominatori, sembrano individuare 9 nazionalità a particolare rischio con tassi maggiori o intorno a 100 casi per 100.000 residenti: Etiopia, Pakistan, Senegal, Perù, India, Costa d’Avorio, Eritrea, Nigeria e Bangladesh.

Inizialmente oltre il 50% dei casi di TBC in persone nate all’estero insorgeva entro i primi 2 anni dall’arrivo in Italia; questa proporzione è diminuita fino al 43%, mentre è aumentata la proporzione di casi insorti dopo 5 anni o più dall’arrivo (da circa il 29% a circa il 38%).

Le stime sulla mortalità in Italia parlano di oltre 350 l'anno, un decesso ogni giorno: non è poco, comunque.

Vai su http://www.iss.it/binary/pres/cont/Fascicolo_Abstract_Convegno_19_05_11_2_.pdf

Una sola domanda al Ministro Lorenzin e ad Oliverio( visto che si vuole incatenare per avere la sanità)

Ma si è usi fare la tubercolina a chi viene in Italia dai paesi a maggior rischio, magari quando arrivano?

 

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