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collage gas gettyCi mancavano solo gli sciacalli della guerra. L’Ucraina è stata invasa dalla Russia. Le artiglierie bombardano notte e giorno le città assediate. Edifici sventrati, case che bruciano, gente terrorizzate che cercano rifugio nei bunker sotterranei, migliaia e migliaia di vecchi, donne e bambini che fuggono, corpi dei difensori abbandonati nelle strade deserte e nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio. Ma il dramma della guerra non è solo questo, c’è sempre qualche vigliacco che ci specula, che cerca, sfruttando la tragedia della guerra, di tentare una truffa ai danni dei più deboli, delle persone sole, per lo più persone anziane. Tutti sappiamo che in Italia c’è un problema di luce e di gas, che stanno arrivando nelle nostre case bollette molto alte. E cosa si inventano i truffatori? Telefonano alle persone anziane, dicono loro che dovranno controllare il contatore del gas o della luce e poi le chiedono di fare una consistente offerta, un contributo per la guerra ucraina. Le intimano minacciandole: Se non mi dai il contributo di 180 euro ti verrà chiuso il contratto del gas e tu resterai senza riscaldamento e morirai dal freddo. Non è una fake news, amici miei carissimi. Questa truffa è davvero accaduta in un Comune della Provincia di Milano Trezzo sull’Adda. Per fortuna il pensionato non ci è cascato. Si è insospettito e non ha consentito al truffatore di accedere alla propria abitazione, nonostante le assidue insistenze della finta addetta del gas. Si è rivolto alle Forze dell’Ordine che ora stanno indagando. Nel frattempo è scattato l’allarme in città. E’ stato informato anche il Sindaco il quale ha subito rivolto un appello ai cittadini invitandoli a non aprire le porte dello loro abitazioni agli sconosciuti. Non date soldi a nessuno, nessuno vi staccherà il gas, è una truffa. E se qualcuno vi contatterà chiedendovi soldi sfruttando la tragedia della guerra in Ucraina o vi minaccerà che staccherà la fornitura del gas, chiamate le Forze dell’Ordine. Con tanti problemi che oggi abbiamo ci mancavano solo gli sciacalli della guerra. Nemmeno l’immane tragedia della guerra frena i truffatori. Prima il Covid, poi il caro gas e luce, ora la guerra in Ucraina, tre ottime occasioni da non farsi sfuggire per i truffatori senza scrupoli. State, dunque attenti, amici. Non aprite le porte di casa agli sconosciuti e non date soldi a chi si spaccia per finti addetti di gas e luce.

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tank russia afp 2602La Russia ha invaso l’Ucraina e le sue forze armate stanno marciando verso la capitale Kiev bombardandola giorno e notte radendo al suolo case, edifici, palazzi, costringendo la popolazione a fuggire o a nascondersi nei bunker sotterranei. L’Unione Europea fa la voce grossa, ma non può intervenire militarmente, non può mandare le sue truppe a combattere perché l’Ucraina non è un membro della NATO. Quindi l’UE non è ancora in guerra con la Russia. Lo saremo, prego Iddio di no, se il dittatore, il pazzo Putin, dovesse dichiarare guerra ad un membro, anche al più piccolo, dell’Unione Europea e della NATO. Ieri si sono riuniti in una località della Bielorussa scelta da Putin per la seconda volta i delegati russi e ucraini per concordare una tregua, un cessate il fuoco. Si è fatto solamente un piccolo passo avanti, ci sono state le strette di mano, si sono parlati, hanno concordato un cessate il fuoco temporaneo per creare dei passi umanitari. Troppo poco a dir la verità. Ma Putin pare irremovibile. Vuole la capitolazione totale dell’Ucraina. Vuole sostituire il Presidente ucraino liberamente e democraticamente eletto con un Presidente fantoccio da lui scelto e gradito, amico della Russia. Ma questa piccola tregua darà certamente la possibilità alle migliaia e migliaia di profughi di lasciare le città bombardate e mettersi al sicuro nelle nazioni confinanti, per poi stabilirsi, nelle altre nazioni europee pronti ad accoglierli. Faranno ritorno nel loro paese? Quanto durerà l’esodo forzato? Alcune famiglie ritorneranno nella loro terra ad abbracciare i loro cari rimasti per combattere quando le bombe smetteranno di cadere e di distruggere le loro abitazioni e quando il loro sacro suolo sarà non più calpestato e violato dal nemico invasore. Per questo ci vorrà del tempo. Nel frattempo prepariamoci ad accogliere i profughi anche nelle nostre case, nei nostri villaggi. Sono donne, vecchi e bambini. Gli uomini sono rimasti, non hanno abbandonato la loro Patria, l’Ucraina ha bisogno di loro. Tutti, senza distinzione di ceto e di appartenenza politica, sono pronti fino all’estremo sacrificio per difendere la loro terra. Il momentaneo cessate il fuoco permetterà alla Croce Rossa, ai volontari, alle associazioni umanitarie, alla Caritas, specialmente dove lo scontro tra le parti è stato molto duro, di fare giungere cibo e medicinali. Al più presto ci dovrebbe essere un altro incontro, ma secondo il Presidente Francese Macron, dopo aver avuto un colloquio telefonico con Putin – Il peggio deve ancore venire -. Peggio di così ci sarebbe un bombardamento atomico con la distruzione dell’Europa. Questo potrebbe accadere e queste sono le minacce di Putin che fanno davvero paura. Ora vuole radere al suolo la resistenza del popolo ucraino che non aveva previsto, conquistare con la forza tutto l’intero paese bombardandolo, distruggendolo, incendiandolo, portarlo alla fame e alla miseria, e poi da vincitore instaurare un governo fantoccio. E gli oppositori? Nei gulag e in Siberia. Le lancette della storia sono così ritornate indietro di parecchi anni e ci ricordano tempi duri al tempo di Stalin e di Beria. Queste sono le intenzioni di Putin, non farà nessuna concessione e non farà alcun passo indietro. Vuole ritornare ai vecchi tempi, vuole rifondare la Grande Russia. Non farà mai un passo indietro perché non vuole perdere la faccia di fronte al mondo intero che finalmente si è risvegliato e ha capito, troppo tardi, le vere intenzioni di questo personaggio che sta mettendo a repentaglio la nostra esistenza. E poi? I suoi occhi sono puntati sui Balcani, sulla Finlandia, sulla Svezia, sulla Moldavia. E qui davvero uno scontro con la NATO è reale. La guerra, la terza guerra mondiale, ci sarà davvero e sarà destinata a durare a lungo. E quando finirà le cose non saranno più come prima. E intanto da tutte le città d’Italia si raccolgono cibi e medicinali da spedire in Ucraina. Anche da Cosenza sono partiti pullman e Tir carichi di cibo, acqua, medicinali, indumenti, coperte e finanche giocattoli per i più piccini. I Cosentini sono stati straordinari. La raccolta è stata momentaneamente interrotta perché troppo abbondante e non c’era più posto nei Tir pronti a partire. Anche la Onlus di Padre Fedele si è mossa prontamente come al solito e ora ha invitato la popolazione a fermarsi con le donazioni per poi riprendere la prossima settimana quando saranno pronti altri pullman e altri Tir. L’Università della Calabria ha offerto 15 borse di studio con vitto e alloggio per tutto l’anno accademico in corso agli studenti e alle studentesse ucraine. Due comuni della provincia di Cosenza, ma anche altri comuni delle altre provincie calabresi, Mendicino e Mormanno, si sono detti pronti ad accogliere i primi profughi che arrivano in Calabria. E anche alcune famiglie hanno offerto la loro disponibilità. E il nostro Presidente della Calabria On. Occhiuto in una sua conferenza stampa ha affermato che – sarebbe bello che la Calabria, da sempre terra di accoglienza, lo diventasse anche per coloro che scappano dalla guerra mettendo a disposizione qualche suo borgo spopolato per ritornare alla vita ma restituendo anche la speranza a quelli che purtroppo la speranza la stanno vedendo distrutta dalle macerie della guerra-. Noi, piccoli uomini e piccole donne della nostra amata terra di Calabria, non abbiamo i mezzi e le forze di fermare i combattimenti, non abbiamo i mezzi di fermare i carrarmati che sparano e uccidono, non abbiamo i missili per abbattere gli aerei che sganciano le bombe sulle città e sui civili inermi, ma cerchiamo di fare il nostro meglio. Come? Aiutiamo chi soffre, chi è stato costretto a lasciare la propria terra, i bimbi che piangono e tutte le persone in difficoltà. Il nostro Dio, che vede nel segreto, un giorno ci ricompenserà.

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La-Russia-bombarda-una-zona-residenziale-di-Kharkiv-e-intensifica2 marzo 2022, il Santo Padre Papa Francesco ha proposto per oggi una giornata di preghiera e di digiuno. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è pronto ad inviare aiuti militari agli Ucraini le cui città sono circondate dai carrarmati russi e bombardate notte e giorno da missili e granate. Il nemico avanza inesorabilmente provocando distruzione e morte. Tutti sperano ad una tregua e al cessate il fuoco e nei negoziati tra russi e ucraini, ma nessuno ci crede davvero. Putin non ha nessuna intenzione di fermarsi specialmente ora che i blindati russi sono a meno di pochi chilometri dalla capitale Kiev e procedono lentamente ma inesorabilmente verso la capitale bombardandola e distruggendola. Prevede imminente la sua capitolazione, quella dell’esercito ucraino e la conquista di tutto il territorio per instaurare un governo fantoccio. Nel frattempo cadono le bombe a grappolo, colpiscono scuole, ospedali, edifici governativi, case e uccidono bambini. Non hanno fatto del male a nessuno e li uccidono. Non toglievano nulla a nessuno e gli tolgono la vita. Ma si può continuare ad uccidere persone innocenti, indifese? No, è la risposta. Ma la guerra, purtroppo, non guarda in faccia nessuno. E’ molto crudele. Ma quando finirà? Finirà quando cadrà Putin, l’invasore. Prima o poi dovrà cadere. Ma la guerra, questa maledetta guerra, ci ha insegnato pure qualche cosa a noi europei e a noi italiani in particolare. Le armi sono necessarie. Servono per difenderci dagli attacchi che provengono dai nostri vicini di casa. Finita la seconda guerra mondiale, caduto il muro di Berlino, morta la guerra fredda ci siamo cullati: Non ci saranno più conflitti, tutti abiteremo in un Paradiso dove scorrerà in abbondanza latte miele e tutti vivranno felici e contenti. Non è stato così. Ci siamo risvegliati una mattina e dalla televisione abbiamo appreso che Putin aveva invaso l’Ucraina. Siamo in guerra, ma un articolo della nostra Costituzione dice che l’Italia ripudia la guerra. Ma se veniamo attaccati dovremmo difenderci e per difenderci abbiamo bisogno di armi. Per anni abbiamo parlato di energie rinnovabili, abbiamo messo al bando le centrali nucleari. Ora ci siamo accorti che, volenti o nolenti, il carbone è necessario. L’energia ci serve, eccome. Ce ne siamo accorti ora che potrebbe mancare il gas proveniente dalla Russia. Abbiamo compreso, finalmente, che i veri profughi che scappano dalla guerra non sono quelli che giornalmente arrivano a Lampedusa, ma i vecchi, le donne, i bambini che scappano da un paese militarmente invaso e bombardato notte e giorno da una settimana e che a migliaia vengono accolti dai paesi confinanti e poi smistati negli altri paesi europei. Abbiamo capito, era ora, che l’Unione Europea, quella di oggi, non quella dei Padri fondatori, che i burocrati di Bruxelles in questi ultimi anni si sono occupati di tutto, ma non hanno capito che la Russia si stava armando e si preparava ad invadere le nazioni confinanti. Parole, parole, soltanto parole. Hanno partorito fiumi di parole a come doveva essere la curvatura delle banane e dei cetrioli che hanno complicato la vita a chi lavora, ma non si sono resi conto che il pane e l’olio di semi che usiamo nelle nostre tavole sarebbero mancati se la Russia avesse invaso l’Ucraina. Quante idiozie. Ma l’elenco delle assurdità europee non finisce qui. C’è anche la sfericità delle albicocche, delle fragole, dei pomodori, delle melanzane, delle pere. E poi la direttiva dei formaggi senza latte e la proibizione di pescare vongole sotto il 25 millimetri mettendo in serie difficoltà i pescatori dell’Adriatico. E il divieto della bistecca fiorentina ce lo siamo dimenticato? E le gabbie delle galline che in Italia sono considerate troppo strette ce le siamo dimenticate? Resta la domanda: Ma è davvero questa l’Europa che vogliamo?

Francesco Gagliardi.

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