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gIOVANI SPOSI UCRAINIAltra notte di bombe e di cannonate. Kiev, la capitale dell’Ucraina, ancora non è stata conquistata dai russi, non ha nessuna intenzione ad arrendersi al nemico invasore. Resiste alla potenza di fuoco scatenato da quel pazzo di Putin. Morti e feriti non si contano più. Palazzi sventrati dai missili e dai colpi di cannoni. Migliaia e migliaia di persone hanno varcato i confini e si sono rifugiate nella vicina Polonia. Ma gli Ucraini non si arrendono, difendono con tutti i mezzi che hanno a disposizione la loro amata terra. Ogni tanto il silenzio che regna sovrano perché gli abitanti sono tutti rinchiusi nei bunker sotterranei dei palazzi e della metropolitana è squarciato dall’urlo delle sirene. E’ l’unico suono che si sente in una città deserta. Poi lo scoppio delle bombe, palazzi che crollano, bambini abbracciati alle loro mamme che piangono:- Mamma, non vogliamo morire -. La gente è terrorizzata, gli uomini abbracciano le loro mamme, le loro spose, le loro fidanzate, si baciano forse per l’ultima volta, e imbracciando un fucile per la prima volta vanno a combattere, vanno a difendere la loro terra calpestata e violata da un nemico invasore crudele e terribile. Non hanno paura delle bombe e dei carrarmati, vanno a difendere la loro città, la loro famiglia e si uniscono ai nascenti volontari certamente non per cercare di fermare l’avanzata dei russi, ma almeno di rallentarla sperando ad un cessate il fuoco che tarda ad arrivare. Ma arriverà? In tanti, nel frattempo, hanno risposto alla mobilitazione generale lanciata dal Presidente Ucraino, che non è scappato, non ha lasciato la capitale. Hanno preso in mano un fucile per la prima volta e subito si sono posizionati ai checkpoint. Sono la maggior parte giovani in jeans e scarpette da ginnastica. Mai potevano immaginare di andare in guerra. Come tutti gli altri giovani del mondo avevano altre prospettive. Si son dovuti trasformare in tanti David in attesa di affrontare il Golia russo. La foto di due giovani che si erano appena sposati e invece di scappare all’estero o andare a fare il viaggio di nozze, sono scesi in piazza, si sono arruolati come volontari, hanno imbracciato un fucile e sono pronti a combattere, ha fatto il giro del mondo. Ha detto la sposina:- Dobbiamo proteggere le persone che amiamo e la terra in cui viviamo -. Sono sicuro che questi ragazzi daranno filo da torcere ai feroci, spietati russi invasori, come tanti anni fa gli scugnizzi napoletani lo hanno fatto nei riguardi dei nazisti. Quanto potranno resistere? Alla fine, COME LA STORIA CI INSEGNA, dovranno arrendersi per mancanza di cibo e di armi.

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guerra-ucraina-2-900x600Ieri mattina stavo ancora dormendo quando all’improvviso mia figlia entra in camera da letto e tutta scossa mi dice:-Papà, sveglia, la Russia ha attaccato l’Ucraina-. Ancora assonnato mi alzo dal letto tremante ed incredulo:-Ma davvero i soldati russi hanno invaso l’Ucraina? Che dici? Putin è un pazzo. Vuole scatenare la terza guerra mondiale. Aveva ragione Biden, il Presidente degli USA, quando disse che Putin era un killer-. Apro subito la televisione e vedo per davvero il cielo di una città Ucraina rosso di fiamme. Carrarmati e mezzi corazzati che avanzano indisturbati per le vie completamente deserte. Sento il rombo dei motori e dei colpi di cannoni. Sento le sirene antiaeree che invitano la popolazione a non uscire di casa o a rifugiarsi nei sotterranei. E qui mi vengono alla mente tristi ricordi, quando io ancora bambino, con la mamma, mia sorella e i vicini di casa quando sentivamo le sirene ci nascondevamo tutti abbracciati nel sottoscala della mia abitazione. Tristi ricordi, che non avrei mai voluto più ricordare. Tristi ricordi di un passato lontano. Ma quelle immagini viste in televisione mi hanno fatto tornare bambino, mi hanno fatto ricordare tutte le cose brutte che ho passato durante la seconda guerra mondiale: bombardamenti, mitragliamenti, case distrutte, morti, feriti, fame e miseria. E poi per colpa di chi? Per colpa di un pazzo che ha voluto far tornare indietro le lancette dell’orologio e della Storia. Per quasi ottanta anni siamo stati in pace, non c’è stata nessuna guerra in Europa dopo il secondo conflitto mondiale e siamo cresciuti godendo benessere in grande quantità. Ma ora, guardando quelle immagini, città che bruciano, gente che scappa, mamme che piangono, figli che si disperano, rimaniamo attoniti ed increduli. Ma come è possibile? Vogliamo risolvere le questioni politiche con la guerra? Non ci sono altre soluzioni? Sì che ci sono. Ma Putin ha scatenato la guerra perché vuole evidentemente rifondare la grande madre Russia, quella che dopo il secondo conflitto mondiale dominava su tutta l’Europa Orientale. Biden ci aveva avvisato. Guardate che Putin invaderà con un pretesto l’Ucraina. Non è stato creduto e la NATO è stata colta di sorpresa. Ma nulla può fare perché l’Ucraina non fa parte del Patto Atlantico. Ora annunciano sanzioni. Quali? Sullo schermo televisivo appare Putin, la sua faccia mi fa paura. Assomiglia ad un dittatore del passato senza baffetti però. Che Dio ce la mandi buona. Le conseguenze della guerra già si vedono. Crollano le borse di tutto il mondo, il gas e il petrolio hanno raggiunto limiti insopportabili, i generi di prima necessità sono notevolmente aumentati, i camionisti scioperano e bloccano le autostrade, le fabbriche chiudono, la disoccupazione aumenta e le fila dei clochard e dei poveri ogni giorno si fanno sempre più lunghe. Sullo schermo vedo una colonna di auto che abbandonano la città. Immagino che in ognuna di essa vi siano papà, mamme, bambini e bambini che lasciano le proprie case e fuggono dalle bombe in cerca di qualche rifugio e di salvezza. Saranno gli sfollati di domani. Le drammatiche immagini che i nostri inviati di guerra ci hanno inviato hanno provocato dolore e rabbia e hanno scosso le coscienze di tutti quelli che amano la pace e la libertà. Tutti hanno espresso vicinanza al popolo ucraino, il Papa ha indetto una giornata di digiuno e di preghiera. Le preghiere possono fermare la guerra? Certo. Io, essendo un credente, ci credo. Fidiamoci di Dio Padre Onnipotente Nostro Salvatore. Amiamo e preghiamo. Noi, purtroppo, ora solo questo possiamo fare. Il Signore non permetterà che tanti suoi figli vengano uccisi da una guerra stupida, assurda e evitabile.

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braciereMentre noi ci preoccupiamo del Covid 19, dei teatri, dei cinema, delle discoteche, dei campi sportivi quasi vuoti, mentre i politici nostrani a Roma discutono e litiganose abolire il green pass, cosa sarà di noi se il prezzo della benzina ogni giorno continua a salire, se da un momento all’altro potrebbero mancare le forniture di gas indispensabili per le nostre cucine e per le nostre case, in un paese non molto lontano   da noi, ma che è molto importante perché da quel paese passa il gasdotto che porta il gas in Italia proveniente dalla Russia, spirano venti gelidi di guerra. Si è incominciato a sparare e ci sono stati già i primi morti. E migliaia e migliaia di persone hanno incominciato a lasciare le proprie abitazioni. La Russia ha già accolto migliaia di sfollati. Gli Stati Uniti d’Americae il Presidente Biden hanno invitato gli americani a lasciare l’Ucraina perché sono sicuri che la Russia al più presto lainvaderà. Ma una guerra porterebbe non solo lutti civili, morti di soldati e rovine, ma conseguenze inimmaginabile non solo in Europa ma nella stessa Russia. E a chi venderebbe il gas che produce? E tutte le relazioni diplomatiche andrebbero a farsi benedire. La situazione, però, è delicatissima. Un incidente potrebbe scoppiare da un momento all’altro e fare precipitare la situazione, che oggi è sotto controllo malgrado le minacce, gli spostamenti di truppe, i proclami bellicosi. La partita che si sta giocando in Ucraina è molto complessa e di difficile interpretazione, l’abbiamo scritto altre volte.E’ una partita più di nervi che di armi, malgrado i camion e carrarmati sovietici scorrazzano ai confini dell’Ucraina e gli aerei e i missili sorvolano i cieli.

Ma se dovesse scoppiare la guerra arriverebbe nelle nostre case il Gas proveniente dalla Russia? Il gasdotto passa per l’Ucraina e immediatamente ci sarebbe una interruzione. E noi come faremmo? Ritorneremmo al carbone e alla legna. Nelle nostre campagne c’è legna in abbondanza e nei nostri monti ritornerebbero i carbonari che si metterebbero subito all’opera e avremmo carboni in quantità per usarli in cucina come non molto tempo fa. E per riscaldarci, addio termosifoni, avremmo “La vrascera”.I ragazzi di oggi non la conoscono, a casa loro c’è il metano. Il riscaldamento è assicurato. E in cucina ci sono i fornelli a Gas ed elettrici. Ma con la guerra mancherebbero il Gas e l’elettricità perché l’Italia, purtroppo e grazia ai signori che in questi trenta anni ci hanno mal governato, dipende dall’approvvigionamento dall’estero. Mancando il Gas sicuramente si ritornerà alla “frissura” e alla “vrascera”. I ragazzi di oggi non sanno niente, non le hanno mai viste, forse ne hanno sentito parlare un po’ vagamente dai nonni, sempre se hanno avuto la fortuna di averli.

Se domandate ad un ragazzo di oggi cosa sia un braciere o non vi saprà rispondere oppure vi dirà che è un sottovaso finemente lavorato dove la mamma ha posto nel salotto o nel soggiorno una bella pianta ornamentale. Ecco a cosa serve oggi il bel braciere di una volta, è stato declassato ad un semplice portavasi. Invece, una volta, era ritenuto un oggetto indispensabile ed essenziale. Ma il braciere di una volta a differenza dei termosifoni di oggi spesso ubicati sotto i davanzali delle finestre o in un angolo della casa, compiva un’altra “magaria”: aveva il compito di riunire tutta la famiglia specialmente di sera. Non solo ci dava calore che riscaldava tutte le membra, ma ci dava calore umano. Stare tutti uniti, stare tutti vicini, ci faceva sentire una sola famiglia, un corpo ed un’anima sola. Il calore che emanava dal braciere ci accumunava e ci disponeva a comunicare fra di noi, a raccontare barzellette, “rumanze”, le vicende della vita, tutti i nostri pensieri, tutto il nostro vissuto, gli affanni, gli amori, i tormenti, le soddisfazioni, le gioie e le pene, diversamente da oggi, i cui componenti della famiglia non si incontrano neppure a pranzo e a cena e il calore e il tepore del termosifone non ci dispongono a stare vicini e insieme, a sentire l’uno il calore, l’umore, l’odore dell’altro. E allora, ben venga “La Vrascera”. Ma la guerra no, quella porta soltanto lutti, rovine, morte, fame e miseria. Francesco Gagliardi

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