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Diamante-usatoTante persone sono in possesso di un diamante usato, ma desiderano comunque venderlo per diverse ragioni personali e al fine di ricavare una somma in denaro, da impiegare, ad esempio, per fare altri investimenti e nell'acquisto di nuovi gioielli.

In molti casi un gioiello con diamante viene lasciato nel cassetto perché non risponde ai propri gusti o in quanto era stato regalato da un ex fidanzato. Anche una piccola crisi finanziaria può essere superata recandosi presso un centro compro diamanti.

Tuttavia, trovare il posto giusto in cui effettuare questa delicata transazione non è così semplice come si possa immaginare e per questo bisogna informarsi adeguatamente e muoversi con una certa prudenza, così da concludere un buon affare.

Acquisto diamante usato: aspetti generali

Specialmente negli ultimi anni hanno trovato larga diffusione le attività commerciali che offrono il servizio di compro oro e preziosi, grazie alle quali si può ottenere una pronta liquidità. Occorre far presente che queste realtà non vantano alcuna specializzazione per poter comprare diamanti e gemme, accompagnate o meno dal relativo certificato di autenticità.

A prescindere dalle ragioni che spingono a vendere un diamante di seconda mano, l'aspetto più importante è quello di affidarsi a veri professionisti del settore, quindi a gemmologi qualificati e con comprovata esperienza alle spalle. Questi esperti sono infatti in grado di portare a termine analisi accurate, pertanto riescono a definire un valore di mercato equo, in modo da poter vendere il diamante al miglior prezzo.

Acquisto gioiello con diamante e l'importanza della corretta quotazione

Il valore di un diamante non può essere stabilito in seguito all'esame visivo che, ad esempio, può essere effettuato dal commesso di una gioielleria. Solo un gemmologo professionista, che ha conseguito un titolo presso i maggiori enti riconosciuti a livello internazionale e titolare di un laboratorio gemmologico attrezzato, sarà in grado di stabilire quanto vale un diamante.

Per poter vendere il proprio diamante senza spiacevoli sorprese bisogna quindi sapere con una certa precisione quali sono le caratteristiche della pietra, le quali dovranno essere adeguatamente certificate. Chi ha già un acquirente interessato non dovrà avere alcuna fretta, ma accertarsi preso un laboratorio gemmologico qualificato che il prezzo di vendita sia in linea con i valori di mercato.

La valutazione diamante usato, a differenza di ciò che avviene con l'oro, non dipende solo dal peso oppure dalla caratura, ma da tutta una serie di fattori. Più nello specifico si tiene conto delle "4 C", ovvero del colore, della limpidezza, del taglio e del peso.Tutti questi elementi possono essere accertati solo con strumentazioni all'avanguardia e da soggetti altamente specializzati, ovvero gemmologi autorizzati anche a rilasciare la relativa certificazione del diamante. Si tratta di una sorta di carta di identità dalla quale si ricavano le peculiarità della gemma.

A chi bisogna rivolgersi per mettere in vendita il proprio diamante

Alla luce di quanto emerso, la valutazione del gioiello con diamante non è un'operazione che può essere svolta da chiunque e per evitare di ottenere quotazioni errate è fondamentale richiedere un servizio professionale. Ecco, quindi, che i gemmologi che operano con IGR Diamanti Roma sapranno come attestare l'esatto valore della pietra in poco tempo.

I clienti potranno anche contare sul pagamento immediato, a prescindere dall'ammontare, e su tutta una serie di servizi extra, come ad esempio quello di scastonatura, che avviene sempre a vista. La valutazione può essere richiesta per diamanti di ogni genere, quindi di qualsiasi colore, taglio, grado di purezza, anche sprovvisti di certificato o danneggiati.

Altre cose da sapere sulla quotazione

Molte persone si domandano se la quotazione del diamante usato può essere eseguita anche in mancanza del relativo certificato. Lo staff di IGR Diamanti Roma in grado di eseguire perizie accurate anche in queste situazioni, prendendo come parametri di riferimento quelli internazionali, grazie ai quali risalire al corretto valore in tempi abbastanza rapidi.

Il servizio si svolge sempre su appuntamento e si rivolge non soltanto agli operatori del settore, ma anche ai privati che per qualsiasi motivo desiderano liberarsi di un diamante usato e concludere un buon affare evitando il rischio delle svalutazioni. Vengono accettati per la vendita diamanti racchiusi in blister oppure combinati con altri gioielli.

Considerazioni finali sulla vendita dei diamanti usati

In definitiva, per poter vendere al miglior prezzo i diamanti usati si raccomanda di fare sempre affidamento su gemmologi esperti, come quelli che operano da anni con IGR Diamanti Roma. Solo questi soggetti  dispongono delle necessarie competenze tecniche e delle strumentazioni avanzate per poter operare quotazioni attendibili. Anche la vendita senza certificazione non rappresenta un problema, l'importante che la stima sia sempre eseguita da un professionista qualificato e accreditato.

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armi-c-paolo-bassaniScutellà: «Allarmante il monito lanciato dal Procuratore nazionale antimafia De Raho e dal Procuratore Gratteri»

COSENZA – Giovedì 24 Marzo 2022 – “Le mafie sfrutteranno le difficoltà del mercato e lo stesso andamento della guerra, per acquisire vantaggi, da un lato sui prodotti, dall’altro sulle armi”. Il monito giunto dal Procuratore nazionale antimafia, Cafiero De Raho, non lascia spazio ad interpretazioni e a queste parole fanno eco quelle pronunciate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri che di recente ha avvertito che le mafie, approfittando della guerra, reperiranno armi per poi rivenderle a prezzi nettamente bassi guadagnando così cifre notevoli.

Ha esordito così nel suo intervento alla Camera dei Deputati, la portavoce del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà, partecipando al Question Time per chiedere al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, quali intendimenti urgenti intenda porre in essere, al fine di contrastare efficacemente le infiltrazioni criminali, nell’ambito del complessivo approvvigionamento delle materie prime, nonché nel mercato illegale delle armi.

«Il dato più allarmante – ha aggiunto Scutellà - ci viene fornito da uno studio dell'agenzia di comunicazione di Klaus Davi, secondo la quale "nei prossimi 5 anni sarà la Ndrangheta a guadagnare di più con un +15% del fatturato complessivo, soprattutto grazie al traffico di armi, a cui si aggiungerà, secondo la proiezione, nei prossimi anni un ulteriore miliardo di euro indotto dall'esplosione del business con un +50 % del fatturato". Sarà quindi la ‘ndrangheta, secondo lo studio sui fatturati di guerra nei territori ucraini, a guadagnare di più tra le mafie nei prossimi cinque anni ed il traffico di droga frutterà soltanto alle organizzazioni criminali calabresi due miliardi di euro in più, pari a un +12% del fatturato specifico».

«Il conflitto in Ucraina – ha precisato la parlamentare del M5S - così come i mutevoli scenari di emergenza costituiscono terreno fertile per agevolare le infiltrazioni criminali che, sfruttando la vulnerabilità del mercato, operano per acquisire vantaggi nell’approvvigionamento delle materie prime e per la compravendita illegale di armi. Non possiamo infatti permettere, come sovente accade, che le organizzazioni criminali approfittino di questo conflitto per aumentare i propri profitti illegali; è necessario tenere alta la guardia attraverso iniziative che assistano e rafforzino le azioni di prevenzione e contrasto alle mafie».

 

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Ufficio Stampa politico Elisa Scutellà - Portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati
Via degli Uffici del Vicario – 00186 ROMA | scrivimi  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. t
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guerra22Due settimane sono trascorse dall’inizio dei bombardamenti e dell’invasione dell’Ucraina dalle forze di Mosca. Morti e feriti da ambo le parti non si contano più. Più di due milioni di vecchi, donne e bambini hanno lasciato le loro case e si sono rifugiati nei paesi confinanti. Ma le sirene continuano a suonare. Quel suono trafigge il cuore. Mosca continua a bombardare le città radendole al suolo. La capitale Kiev viene bombardata notte e giorno, non si è ancora arresa. Non è stata ancora conquistata dal nemico invasore e il Presidente ucraino, malgrado la devastazione, le rovine e le macerie dappertutto, non vuole arrendersi. Si dice pronto a trattare sui territori contesi, vale a dire i territori separatisti della Donbass, ma non alla resa. Le immagini che arrivano dall’Ucraina bombardata, devastata e assediata colpiscono i nostri sentimenti e le nostre coscienze. Una tragedia così mai vista prima. In due settimane due milioni di bambini hanno varcato i confini dell’Ucraina. Uno strazio vedere i loro volti, quelle faccine innocenti. Tremano ancora dalla paura delle bombe che cadono, piangono, si aggrappano alle gonnelle delle loro mamme. Nei loro occhi solo l’orrore della guerra. Sono traumatizzati, si tengono la testa tra le mani come se cercassero di non sentire il rombo delle sirene e lo scoppio delle bombe. Cosa ne sarà di loro a guerra finita? Dovrà pure finire, mi auguro al più presto. Faranno ritorno nella loro terrà distrutta e insanguinata? Dove dormiranno se non troveranno più la loro casa? Al posto delle case, delle scuole troveranno cumuli di macerie. Ci vorranno degli anni perché l’Ucraina possa ritornare ad una vita normale. L’Italia ne sa qualche cosa perché anche le nostre città subirono i bombardamenti e le distruzioni durante la seconda guerra mondiale. Ci risollevammo grazie all’aiuto del Piano Marshall, alle navi cariche di grano provenienti dall’America e dai pacchi dono dei nostri cari emigranti in terre lontane. Chi ospiterà i milioni di bambini? Chi si prenderà cura di loro? Poveri bambini che in un attimo una guerra imbecille, assurda, crudele, ha messo fine ai loro sogni, alle speranze e al diritto di avere un futuro strappato via a colpi di cannone. Ci sarà un futuro per loro?

E l’occupazione continua, le bombe non cessano di cadere, le città vengono rase al suolo, gli uomini Ucraini rimasti resistono, non si arrendono, vogliono combattere fino alla morte perché sono convinti di avere ragione, di essere dalla parte della verità. E forse un giorno la storia darà loro ragione. Ma fino a quando potranno resistere? Ancora per un po’, poi dovranno anche loro scappare, rifugiarsi all’estero o perire sotto le bombe. Dovranno prima o poi arrendersi, forse per mancanza di armi, di cibo, di medicinali, o forse per risparmiare la distruzione delle città e dei villaggi e la vita di tante vite umane, di uomini, donne e bambini ancora nei rifugi e che non sono riusciti a mettersi in salvo in Polonia o in Ungheria. Così com’è oggi l’Ucraina, con le armi leggere obsolete in suo possesso e con le bombe Molotov, non potrà mai vincere una guerra con la potente Russia. Potrebbe vincerla se arrivassero subito i rinforzi e le truppe della Nato in suo sostegno. Ma sarebbe una terza guerra mondiale devastante con l’impiego di armi nucleari e con conseguenze inimmaginabili. Dovremmo evitarla a tutti i costi questa guerra che poi è la guerra di un uomo solo, di un pazzo che si chiama Putin. Allora non ci resta che pregare perché il buon Dio faccia cessare le sirene e le bombe che distruggono case e palazzi e uccidono migliaia di persone e bambini innocenti. E pregare ancora con più insistenza perché il nostro Salvatore faccia morire il tiranno che ha osato invadere un paese vicino costringendo milioni di persone ad abbandonare la loro terra. E pregare notte e giorno senza mai fermarsi perché il Signore, che ci ha creato, che ha creato il cielo e la terra, mandi qualcuno pronto ad uccidere il pazzo, il tiranno, l’aggressore, l’oppressore, il sanguinario. Che mandi qualcuno che fermi la mano di questo uomo che sta spargendo sul suolo ucraino sangue innocente. Faccio peccato? No, è lecito pregare per la morte di un tiranno, lo ha detto finanche un Santo e che Santo, Tommaso d’Aquino nel “De Regime Principum”. “Se l’eccesso della tirannide fosse insopportabile, secondo alcuni toccherebbe al valore degli uomini forti uccidere il tiranno ed esporsi al pericolo della morte per la liberazione del popolo”. Dio ascolterà le nostre preghiere. “Dio può togliere di mezzo i tiranni che reputa indegni della conversione, o ridurli alla condizione più bassa, secondo quel detto del Sapiente – Distrusse il trono dei condottieri superbi e fece sedere i miti al loro posto -. Egli è lo stesso che, vedendo l’afflizione del suo popolo in Egitto e prestando ascolto al suo grido, sommerse nel mare il tiranno Faraone col suo esercito”.

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