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Anche ad Amantea si continua a coltivare la Marijuana
Sabato, 23 Aprile 2016 17:38 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaI carabinieri mettono a segno un altro colpo.
L’accertamento che la coltivazione di Marijuana ad Amantea non è mai cessata.
Ci fu un tempo in cui questa pianta veniva coltivata nelle zone periferiche di campagna o nelle zone cittadine marginali e perfino nelle case di abitazione.
Parliamo di produzione destinata allo smercio.
Ed oggi se ne trova anche per un probabile uso personale.
Non molto in verità ; parliamo di dieci/venti piantine cresciute in casa, al sicuro dalle intemperie e di cui occorreva aspettare solo la crescita più rigogliosa possibile.
Ma il diavolo ci ha messo le corna e la produzione non è andata in porto.
Infatti i Carabinieri di Amantea in una delle loro continue azioni di controllo del territorio, di quelle che da qualche tempo vengono condotte dai militi della locale caserma, ora guidata dal maresciallo Cerza, sono arrivati nella abitazione di N.M. ( N è il nome) abitante in una zona agricola lontana dagli abitati di Amantea e Campora SG e lì hanno scoperto queste piantine, ovviamente, sequestrandole e successivamente destinandole alla distruzione.
N. M. è un utilizzatore abituale, così che è facile intuire le vere generalità.
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I commercianti si sostituiscono all’amministrazione. Ecco le foto
Sabato, 23 Aprile 2016 16:15 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiHanno atteso per molto tempo ed inutilmente.
Poi si sono messi d’accordo ed hanno deciso di abbellire il loro tratto di strada.
Parliamo di 5 o 6 commercianti di via Vittorio Emanuele.
Tra questi Salvatore Basso della omonima antica gioielleria, Ciccia Caterina dell’ omonimo negozio di ottica( nonché consigliere comunale di maggioranza) , di Fedele Piluso dell’omonimo ed antico negozio di abbigliamento, della signora Massali, del negozio di erboristeria e di Paola Guido e della sua Vineria Bacco.
Due giorni fa hanno abbellito le micro aiuole del loro tratto di strada ( che invero ci sembrava avesse già goduto dell’amore per il bello degli stessi commercianti).
Le foto danno il segno della loro volontà che speriamo abbia seguito in tutta la strada ,e, perché no, in tutta Amantea.
A darsi da fare la consigliera Ciccia alla quale abbiamo rivolto la domanda: “ Vista la assenza della amministrazione avete deciso di sostituirvi ad essa?”
La risposta ci è venuta mutuando il vecchio adagio di Maometto e della montagna “Meglio essere cittadini attivi e propositivi . Non è più tempo di attendere che gli altri facciano quello che possiamo fare noi!”.
Il termine peracottaro è entrato nel linguaggio in atto generalmente più sfruttato e sta a significare persona incapace e maldestra.
Quale altro termine usare per descrivere il manifesto che annuncia la “ Cerimonia di inaugurazione della restaurata chiesa di san Francesco”
Ci scusino i perecottari se chiediamo di quale san Francesco si tratti, se di quello di Paola o di quello di Assisi, e come mai non è stato riportato che si tratti della chiesa più antica di Amantea, tra quelle visitabili.
Non solo.
Ci scusino sempre i perecottari se chiediamo dove abbiano letto che la chiesa di San Francesco di Assisi si trova su via Collegio.
A nessuno è venuto in mente che la via si chiama Via San Francesco proprio perché conduce da Via Indipendenza alla chiesa di San Francesco d’Assisi?
E non basta. Affatto!
Ma forse il dubbio lo hanno avuto, magari chi ha scritto il testo, o chi lo ha stampato ( a parte chi avrebbe dovuto controllarle il manifesto prima di affiggerlo) perché, comunque, per evitare che la gente sbagli chiesa è stato precisato che la chiesa si trova nei “pressi dei ruderi dela castello).
A parte quel bellissimo “ dela castello” che ci riporta al lessico dell’ Armata Brancaleone( che non sia simile?)
Ma ci sembra incredibile confondere i ruderi della chiesa ( a nord ovest della collina) con quelli del castello( a sud est).
Non ne facciamo certamente una colpa ai politici che sono alle prese con mille ed un problema, ma vivaddio ci sarà pure un responsabile di questi refusi ( eh, eh) che ormai sono diventati una abitudine per una città che si è sempre vantata di essere “colta”.
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