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Redazione TirrenoNews

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La notizia si era diffusa anche in passato, ma poi sembrò ci fosse un passo indietro da parte dei quadri generali della Guardia di Finanza.

 

Anzi, addirittura, circolò la voce che la GdF potesse utilizzare parte delle abitazioni sequestrate lasciando le altre all’Arma dei carabinieri.

Oggi torna a circolare nuovamente la notizia della chiusura della tenenza di Amantea.

La spinta è data dalla ferma volontà del Comando generale della Guardia di Finanza che sembra continui a voler promuovere un accentramento del personale delle sedi periferiche verso le sedi principali.

 

Come noto il numero, la sede, il livello e le dipendenze dei comandi sono stabilite dal Comandante Generale con propria determinazione, sentito, salvo i casi di particolare urgenza, il Consiglio Superiore del Corpo, in ragione delle esigenze funzionali ed operative determinate dalla legge e dal particolare contesto sociale ed economico, valutato in riferimento alle esigenze istituzionali di contrasto all'evasione fiscale ed alla criminalità economico - finanziaria.

Come noto la GdF è presente nella provincia di Cosenza , distribuita in Gruppi, in compagnie (Castrovillari, Cosenza, Paola e Rossano) in Tenenze ( Amantea, Corigliano, Montegiordano, Scalea) ed in brigate (Cetraro).

Anche la brigata di Cetraro ha rischiato di essere chiusa( erano stati già chiusi gli atti negli scatoloni) ma poi dopo il forte intervento della politica, la proposta era venuta meno.

 

Ora, invece, sembra sia il turno di Amantea .

Saprà la politica salvare la città da quale che una continua spoliazione di uffici pubblici?

O forse, meglio dire, vorrà salvare la città alla quale ormai restano solo Carabinieri e Guardia di Finanza?

Lamezia Terme – Il segretario provinciale della Cgil, Giuseppe Valentino ha inteso rivolgere al sindaco di Lamezia Terme reo, ai suoi occhi, di aver consentito anche nella giornata del 1° Maggio l’apertura degli esercizi commerciali cittadini la pesante esclamazione:“Mascaro, si vergogni!”.

 

E poi di seguito :

CGIL:-“Dove sono tutti quelli che ‘prima gli Italiani’ a fronte dell’ennesimo schiaffo dato alla nostra democrazia e all’Italia da parte dell’amministrazione comunale di Lamezia Terme?” – aggiunge il sindacalista.

-“Ci si indigna solo contro qualcuno che è diverso e più debole ma con i forti si preferisce tacere. Questo è accaduto a Lamezia Terme, dove il Sindaco Mascaro ha ritenuto doveroso revocare le passate delibere che impedivano l’apertura degli esercizi commerciali il primo maggio, festa del lavoro.

-“Il Sindaco di Lamezia ha evidentemente ravvisato la necessità e l’urgenza di favorire le attività commerciali ed imprenditoriali senza pensare ai diritti ed ai bisogni dei lavoratori non solo dipendenti ma anche autonomi. In un mercato liberalizzato da un Sindaco ostile ai lavoratori ed ai loro diritti si perdono di vista i valori rappresentati dal primo maggio per garantire piccoli interessi economici privati”.

 

Ed infine il parere conclusivo di Giuseppe Valentino: “Con questo atto l’amministrazione comunale di Lamezia Terme ha deciso da che parte stare, escludendo dalla vita collettiva e sociale i lavoratori. Un gesto gravissimo che indigna la CGIL e che condanniamo fermamente, un gesto contro l’Italia.

MASCARO: Il primo cittadino, in merito alla questione però, ha pubblicato un commento sulla sua pagina facebook rivolta allo stesso Valentino, spiegando il perchè, con la nuova ordinanza, si sia deciso di rendere facoltativa l’apertura dei negozi nei giorni festivi.

“Leggo con grande stupore la nota redatta dal signor Valentino, dai toni offensivi e gratuiti.Lo stupore non può non essere enorme nel momento in cui debbo constatare, con profonda amarezza, che chi riveste una importante carica sindacale disconosce totalmente le norme di legge e manifesta platealmente la sua ignoranza in materia.

 

Prima di scrivere le forti espressioni utilizzate, il sig. Valentino avrebbe dovuto studiare e segnatamente approfondire il D.L. n. 201/11, convertito nella legge n. 214/11, che sin dal 06/12/2011, recependo diritto comunitario, ha eliminato ogni possibilità per i Sindaci di poter operare limitazioni sia con riferimento agli orari e sia con riferimento ai giorni di apertura e chiusura degli esercizi commerciali.

Avrebbe, quindi, capito che il Sindaco Mascaro ha rimosso ordinanze contra legem ripristinando la legalità ad oggi violata dalle stesse. Il sig. Valentino, invece di scrivere sciocchezze in ordine ad asseriti "gesti contro l'Italia", farebbe quindi bene, perchè è suo obbligo e dovere, a studiare le normative vigenti e ad essere anche lui fautore del rispetto delle disposizioni di legge.

E' amaro constatare da parte di chi quotidianamente lotta al servizio di tutti i cittadini che esistono ancora "sindacalisti" che, invece di difendere gli interessi dei lavoratori, lottando se del caso per ottenere la modifica di norme eventualmente non condivise quale quella di cui alla legge n. 214/11, pensano solo ad acquisire consenso con espressioni becere e populiste.

Stia comunque tranquillo: Lamezia è oggi governata da chi è da sempre abituato al lavoro e saprà quindi in ogni modo difendere il sudore di chi realmente quotidianamente opera tra tanti sacrifici a differenza di tanti che vivono unicamente sulle spalle altrui. Sanno i lavoratori della DECA, della SACAL e della LAMEZIA MULTISERVIZI quanto questo Sindaco è stato, è e sarà sempre al loro fianco nella difesa strenua dei loro diritti. Sanno i Sindacati ed i Sindacalisti, seri, onesti, appassionati nella difesa dei diritti dei lavoratori, tante volte incontrati nei 10 mesi di governo della città, quanto questo Sindaco rispetta le forze sindacali, ineludibile presenza a difesa dei più deboli. Il Sig. Valentino rifletta e si vergogni. Lei deve davvero farlo”.

CGIL.In merito però, Giuseppe Valentino della Cgil ha tenuto a precisare che la nota diramata contro l’ordinanza del sindaco da parte della Cgil, è stata inviata erroneamente alla stampa, presentando così le sue scuse "personali e dell'organizzazione che rappresento a seguito della diramazione - peraltro accidentale - del comunicato stampa nella quale si accusava l'amministrazione comunale di Lamezia di aver deciso l'apertura delle attività commerciali il primo maggio.

 

Sappiamo bene che, purtroppo, le normative nazionali hanno deciso di liberalizzare gli orari di apertura non tenendo conto dei bisogni e dei diritti dei lavoratori e che poco possono fare i Sindaci per sanare quello che per la CGIL è una violazione dei principi sui quali si fonda la Costituzione.

In tal senso, stamattina la CGIL si è preoccupata di spiegare agli organi di stampa che la nota non era stata approvata dalla Segreteria Provinciale e non doveva dunque essere diramata; cosa che è avvenuta accidentalmente.

Tra l'altro l'argomento riguarda tutti i Sindaci del nostro territorio laddove insistono anche grosse realtà commerciali che il primo maggio hanno lavorato regolarmente, quindi sarebbe legittimo che Lei pensasse ad un attacco strumentale da parte della Cgil.

Le garantisco che, l'organizzazione che rappresento, continuerà con la coerenza, il rispetto e l'autonomia che ci contraddistingue a rappresentare le istanze dei lavoratori con la consueta correttezza. Siamo dispiaciuti per questo episodio che ci auguriamo non minerà la qualità dei nostri rapporti Istituzionali in futuro”

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Sale a tre il bilancio dei morti dell'inci dente stradale avvenuto ve nerdì scorso sulla statale 18, nei pressi di San Lucido, nel quale era no già dece dute due ra gazze di 19 e 20 anni.

 

Dopo Filomena Santoro e Ida Oliva muore oggi pomeriggio nell'ospedale di Cosenza anche la terza ragazza che era a bordo.

Si tratta di Sara Frangella, di 19 anni, che nell'incidente era rimasta gravemente ferita.

 

Le tre ragazze viaggiavano con una quarta amica a bordo di una Lancia Y che si era scontrata frontalmente con una Mercedes.

Nell'incidente erano decedute all'istante Ida Oliva e Filomena Santoro, mentre altre due ragazze, tra cui Sara Frangella, erano rimaste ferite e ricoverate nell'ospedale di Cosenza.

 

I genitori di Sara Frangella hanno autorizzato la donazione degli organi.

La quarta giovane, è ancora ricoverata nell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza, dove comunque non verserebbe in pericolo di vita.

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