
Redazione TirrenoNews
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Al via il torneo nazionale di tennis “Memorial Antonio Monaco”
Giovedì, 28 Luglio 2016 09:37 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiIl Circolo Tennis Antonio Monaco di Amantea, anche quest’anno, sotto la guida del Presidente Sergio Porto e con il supporto del socio Luca De Luca,
titolare del sito online “MISTERTENNIS.COM” tra i più importanti d’Italia, ha organizzato il consueto torneo di tennis federale giunto alla 13^ edizione.
Il torneo denominato “Memorial Antonio Monaco” è riservato a tennisti agonisti provenienti da tutta la regione ed anche da altre regioni italiane.
Ben 40 atleti disputeranno incontri di singolare sul campo comunale gestito dall’Associazione sito in Via degli Stadi.
13 saranno i tennisti di terza categoria che parteciperanno alla kermesse alzando la qualità del gioco tra cui segnaliamo Silvano Veltri, giovane under 16 di Amantea, cresciuto nella scuola tennis del Circolo A. Monaco, che con grande impegno cercherà di arrivare alle parti alte del tabellone. Si segnala, inoltre, la partecipazione di 2 giovanissimi under 12.
Il torneo iniziato giorno 26 luglio con i primi incontri, si concluderà nella serata di giorno 7 agosto con la finale che prometterà sicuramente forti emozioni per gli appassionati di tennis e non.
Ogni giorno ci saranno incontri stabiliti il cui calendario sarà aggiornato in tempo reale sul sito del circolo http://amanteatennis.jimdo.com/.
Partecipiamo numerosi e con interesse a questa manifestazione che mira a diffondere soprattutto ai giovani la cultura dello sport sano e disinteressato.
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L’ingegnere Domenico Bruni viene reintegrato nel Consorzio Valle Lao di Scalea.
Mercoledì, 27 Luglio 2016 20:08 Pubblicato in Primo PianoIl Commissario Davide Gravina del Consorzio di bonifica Valle del Lao con delibera del 30 settembre del 2014, aveva licenziato per la seconda volta Domenico Bruni dirigente dell'area tecnica del Consorzio.
Il professionista, difeso dall’avvocato Massimiliano Rosti di Diamante, aveva presentato ricorso contro il licenziamento.
Il Giudice, Antonia Cozzolino, ha disposto il reintegro del dirigente Bruni nel posto di lavoro. Lo stesso occupato prima del licenziamento. Ma il Tribunale ha anche condannato l’Amministrazione consortile al pagamento in favore di Domenico Bruni dell’indennità risarcitoria, pari alla retribuzione globale di fatto dovutagli dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettivo reintegro nel posto di lavoro. Prevista anche la maggiorazione, in base alla rivalutazione monetaria e agli interessi legali “dal dovuto al soddisfo”.
Il Magistrato del lavoro, agli atti, ritiene che il licenziamento sia illegittimo stante “...la ritenuta sussistente natura “persecutoria” della condotta complessiva del datore di lavoro ...estrinsecatasi nell’irrogazione di numerose sanzioni disciplinari, risultate infondate o comunque prive di riscontri e quindi nell’intimazione del licenziamento o addirittura di due licenziamenti consecutivi, il secondo dei quali a distanza di circa sei mesi dalla reintegra del lavoratore, precedentemente disposta con altra ordinanza del Magistrato del Lavoro”. Il giudice conclude: “...che l’intento discriminatorio-ritorsivo sia stato l’unico motivo posto a base del secondo licenziamento, di cui va pertanto affermata l’illegittimità in considerazione della contestualmente provata insussistenza di addebiti idonei a giustificarlo”.
Il tribunale ha poi condannato il Consorzio al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dovuti per legge e al pagamento delle spese di lite liquidate in complessivi 4.000 euro con l'aggiunta delle spese di contributo unificato, spese generali ed altro.
Lapidario il commento: “Il fatto certo è che la sentenza di un magistrato, nel caso ben due, sono infinitamente distanti dal valore della delibera di un commissario e/o dal parere, forse non tanto disinteressato, di qualche modesto funzionario apposto in tale delibera”.
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La notizie è già datata ma non era facile avere le informazioni attendibili.
Ieri nel primo pomeriggio la sirena dei carabinieri ( chi altri, se no?) suona per la città e poi dopo qualche ora di silenzio nel tardo pomeriggio ancora una volta.
Per chi tenta di essere attento alle cose di questo paese il significato può essere quello di un arresto che si è concluso con il trasferimento in carcere.
Questa volta non c’entrano i profughi.
Nessuno sa di una qualche operazione giudiziaria in corso.
Né i giornali ne parlano stamattina.
Strano!
Poi le informazioni arrivano casualmente dai soliti cittadini più attenti degli altri, spesso davanti ad una tazza di caffè o celate dietro la domanda iniziale : “Ma ieri quella sirena…?” che nasconde la voglia di mostrare la sua conoscenza dei fatti.
I carabinieri hanno arrestato e tradotto in carcere Mario Rocchetta che deve scontare un residuo di pena di quasi un anno.
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