
Redazione TirrenoNews
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Gran parte di Campora San Giovanni senza acqua
Giovedì, 28 Luglio 2016 21:54 Pubblicato in Primo PianoRiceviamo una garbata lettera che denuncia una grave situazione igienico sanitaria che interessa buona parte di Campora SG.
Ci è stata inviata nella speranza che possa essere solutiva del problema.
Speriamo lo sia , ma riteniamo che sarebbe bene che tutti i residenti delle zone non servite e mal servite intimino alla amministrazione comunale di risolvere il problema subito e comune inizino una class action per non pagare un servizio non reso, a cominciare dal canone che impone ai governanti del paese di fornire questo indispensabile servizio.
Questo il testo della email
“Buonasera, vi scrivo questa mail per denunciare la mancanza della fornitura di acqua potabile.
Forse rendendo pubblica questa situazione oramai insostenibile i nostri "governanti " faranno qualcosa.
Nel mese di luglio per oltre 20 giorni non continuativi ma comunque 20 su 28 le località Fravitte, Marano, Cologni, Carratelle, e in generale tutta la zona sud a Campora San Giovanni sono rimaste senza acqua potabile.
Qualche giorno abbiamo avuto la fortuna di avere acqua razionata per qualche ora.
Solo promesse e illusioni per un diritto sacrosanto.
Non si pensa che ci sono anziani , bambini ma anche persone comuni che dopo una giornata di lavoro gradirebbero poter fare una doccia.
Inutile scrivere al comune di Amantea nessuno risponde , amministrazione totalmente assente.
Le piccole località forse non hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini? Esistiamo solo durante la campagna elettorale?
Cordiali saluti.
Se potete pubblicarla forse verranno presi dei provvedimenti.
Chiedo scusa per il disturbo , grazie in anticipo”.
Lettera firmata
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Questa estate 2016 sarà ricordata a lungo per le stragi dell’Isis che hanno insanguinato le piazze, le vie, i supermercati, le chiese della nostra cara e martoriata Europa.
L’ultimo atto terroristico si è verificato alcuni giorni fa in un paesino al nord della Francia e per giunta in una chiesa cattolica.
Il tragico attentato è costato la vita ad un anziano sacerdote che aveva terminato di celebrare la Santa Messa.
I terroristi islamici, fino ad ieri, avevano colpito un giornale satirico, un supermercato ebreo, uno stadio, un teatro di musica giovanile, un caffè, un aeroporto, una stazione di metrò, una festa in piazza, un festival di musica, ma mai si erano avventurati in una chiesa profanandola ed uccidendo un sacerdote.
Ora basta.
Questo vile attentato in una chiesa cattolica in Europa con un sacerdote che si rifiuta di inginocchiarsi e poi sgozzato come un capretto ci ha fatto finalmente capire che siamo davvero in guerra e che coloro i quali cercano ancora di minimizzare l’accaduto e che parlano di gente isolata, di disperati, di pazzi, sbagliano e mentiscono sapendo di sbagliare e di mentire.
Non ha più senso parlare di gesti isolati.
Sono azioni ben pianificate ed organizzate.
Ma in tanti, purtroppo, non lo vogliono capire.
Alle migliaia di martiri cristiani che la chiesa cattolica annovera si è aggiunto ora un vecchio prete sgozzato nella sua chiesa davanti ai suoi parrocchiani da parte di islamici.
Da molto tempo, ormai, siamo stati abituati ad ascoltare le storie orribili che provengono dall’Asia e dall’Africa: persecuzioni, torture, carcerazioni, chiese bruciate.
Quanti cristiani sono stati costretti alla fuga? Quanti sono stati costretti ad abbandonare le loro case, i loro affetti, i loro paesi?
Quelli che si sono rifiutati di rinnegare la propria fede, di rinnegare Gesù sono stati barbaramente uccisi.
Ma sono cose orribili che si verificano in paesi lontani e le notizie orribili trasmesse dalle televisioni non muovono più le nostre coscienze.
Abbiamo cercato sempre di minimizzare. Queste tragedie non possono accadere qui da noi.
Ora, però, nel luglio del 2016 sono accadute nella cattolica Francia a noi molto vicina non solo geograficamente.
Per la prima volta in questo secolo è stata attaccata una chiesa cattolica e sgozzato un sacerdote perché occidentale, ma principalmente perché infedele, cioè un cristiano praticante. Il messaggio è chiaro: Vogliono portare la persecuzione dei cristiani in Europa, in casa nostra, nelle piazze, nelle discoteche, nelle chiese. Hitler e le SS, malgrado tutti i massacri e i crimini commessi, non hanno mai oltrepassato le porte delle chiese e dei conventi durante i rastrellamenti degli ebrei.
Non hanno mai violato la casa di Dio.
Ora è giunto davvero il momento di aprire gli occhi. L’Islam è una minaccia per l’Europa, è un pericolo per l’unità del mondo occidentale.
I cristiani dovrebbero rendersi conto delle differenze radicali esistenti tra l’Islam e il cristianesimo. Si può convivere con l’Islam?
Chi dice di sì non conosce l’Islam e non ha mai letto il Corano.
Francesco Gagliardi
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Tutti “rubano” il Poliambulatorio di Amantea , anche i ladri!
Amantea ha tante “bestemmie”.
Una è il porto che da millenni si insabbia.
Una, più recente, è la sanità; la vecchia ASL, il vecchio Distretto, l’attuale Poliambulatorio, se tale è, visto che ogni giorno perde un pezzo.
Ma ora rubano anche i ladri.
Come stanotte, quando sono entrati scassinando ed asportando, si dice, 6000 euro che erano stati versati dai malati per le scarne prestazioni che ancora questo “residuo” di sanità pubblica eroga ai malati del nostro hinterland.
Stamattina intorno alle 07.30 gli addetti all’ufficio del ticket si sono resi conto che la porta di ingresso era stata forzata ed hanno chiamato i carabinieri della locale caserma comandata dal maresciallo Cerza.
Immediato ed efficace l’intervento dei carabinieri.
Sono state cercate e rilevate le impronte digitali latenti con il metodo tradizionale che consiste nello spargere con un pennello il cosiddetto grigio-argento, polvere di alluminio e additivi (che si deposita sulle linee papillari) dove si presume sia l’impronta.
Sono state anche asportate le registrazioni fatte dalle telecamere interne.
Nulla si è saputo della eventuale asportazione delle registrazioni delle telecamere civiche poste all’esterno del poliambulatorio.
I carabinieri sono rimasti nella struttura sanitaria per diverse ore ascoltando alcuni dipendenti
E poi hanno anche sentito il dirigente facente funzioni che sostituisce la d.ssa Bernaudo.
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