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Redazione TirrenoNews

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Il comune di Amantea ha ormai deciso di condurre una lotta serrata contro i rischi legati alla presenza dell’amianto nella città.

 

 

Si tratta di una lotta invocata da tanti , non sempre , in verità, con tempismo ed opportunismo.

Pur tuttavia l’ente locale ha girato pagina e sta emettendo specifiche ordinanze finalizzate alla eliminazione dell’amianto presente in città.

Ce ne ha parlato uno di coloro che ha avuto notificato l’ ordinanza con la quale gli è stato intimato di rimuovere lo stato di pericolo.

Si tratta sia di canne fumarie sia di coperture in eternit

Bisogna anche ricordare ai nostri lettori che le ordinanze sono derivate da specifiche comunicazioni da parte del dirigente medico di igiene pubblica dell’ASP di Amantea ( si intenda di Cosenza) inviate l’una il 3 febbraio 2016 , mentre dell’altra non è indicata né la data né il protocollo.

Le ordinanze sono state dirette a 7 persone ( una , la canna fumaria, per un cittadino ed una, il tetto, per 6 cittadini)

Per quanto non espressamente riferito è da ritenere che il dirigente medico abbia acceduto ai luoghi della presenza di amianto ed accertato la sua pericolosità.

Un comportamento diverso lascerebbe molte perplessità e darebbe luogo, come ci è stato detto da uno degli intimati, a forti proteste.

“ Se tutto consegue ad una denuncia non ci resta che prenderne atto e suggerire all’ufficio di igiene pubblica ed all’ amministrazione comunale- ci dice uno di loro- di operare conseguenzialmente per tutti gli altri casi, alcuni dei quali fortemente emblematici e significativi”.

Un altro invece ci riferisce “ Sia l’ufficio d’igiene, sia il comune non hanno problemi, atteso che la regione Calabria ha effettuato la rilevazione aerea della presenza di amianto su tutta la regione ed ha anche inviato ai comuni apposito CD.

In sostanza gli uffici richiamati e competenti possono con facilità emanare le relative ordinanze e farle notificare alle parti rimuovendo, primi nella regione, uno stato di pericolo che dura ormai da oltre mezzo secolo.

Non mancherà, ne sono certo, questa ulteriore sensibilità sanitaria finalizzata alla tutela della salute degli amanteani.”

Ne siamo certi anche noi!

E poi comunque la gente può denunciare non solo la presenza di amianto ma anche altro!

Il mare ed i misteri dell’Arpacal

Martedì, 26 Luglio 2016 12:14 Pubblicato in Calabria

Le voci dell’Arpacal sono diverse, illogiche, irrazionali ed incomprensibili.

La prima è che le acque del mare calabrese sono eccellenti.

 

 

 

 

 

 

 

La seconda è che un terzo dei depuratori calabresi non sono a norma e 40 sono state le denunce alla autorità giudiziaria.

E’ evidente che viene da chiedersi come sia possibile che le acque antistanti gli scarichi dei depuratori possano essere eccellenti.

Dobbiamo, a tal punto, supporre che i depuratori non servano a niente visto che anche le acque ad essi antistanti sono eccellenti?

Od al contrario dobbiamo ritenere che i giudizi di acque eccellenti anche davanti ai depuratori siano illogici?

Non solo. Ma il contrasto è evidente anche in relazione ai dati di Goletta Verde, e divulgati da Legambiente, che nel 2015 pubblicava il seguente elenco delle 19 spiagge più inquinate della Regione.

Provincia di Reggio:

  • San Ferdinando (Rc) – Foce del fiume Mesima
  • Gioia Tauro (Rc) – Foce del Fiume Petrace
  • Villa San Giovannni (Rc) – Lungomare Cenide
  • Reggio Calabria – Sbocco del Canale al Lido Comunale
  • Reggio Calabria- Foce del torrente Menga

Provincia di Cosenza:

  • Torricella (Cs) – Sbocco scarico spiaggia via Poseidone
  • Parise  (Cs) – Foce torrente Bambagia
  • Guardia Piemontese Marina (Cs) – Sbocco Fiumara fronte via Palermo
  • Lungomare San Francesco Paola (Cs)
  • Villapiana Lido (Cs) – Sbocco di un canale all’altezza Via Graziano

Provincia di Vibo Valentia:

  • Calamaio (VV) – Foce del fiume Angitola
  • Bivona (VV)- Foce del fosso S.Anna
  • Torre Ruffa (VV)- Foce fiumara Ruffa
  • Porticello (VV) – Foce Torrente Mandricelle
  • Nicotera Marina (VV) – Foce torrente Britto

Provincia di Catanzaro:

  • Catanzaro Lido (CZ)- Foce del fiume Fiumarella
  • Sena (CZ) – Foce Fiumara altezza Viale Carrao incrocio Viale Tirreno

Provincia di Crotone:

  • Le Castelle (Kr)- Sbocco canale sulla spiaggia di Le Castella
  • Crotone (Kr)- Foce del Fiume Esaro

Ed infatti proprio davanti alla foce dell'Angitola ( oasi del WWF), a Pizzo, è presente om questi giorni una fioritura di Pyramimonas sp, una Clorofita (classe Pyraminonadophyceae) che ha colorato le acque del mare di verde.

Nessun problema, però, perché immediatamente l’Arpacal aggiunge che “ La specie non è mai stata associata a fenomeni di tossicità. La stessa microalga è stata coinvolta in proliferazioni algali registrate in Liguria da Arpal nei giorni successivi ai nostri rilevamenti”

Quasi a voler dire che “così fan tutte”.

E non basta.

Il direttore del Dipartimento di Vibo Valentia, Angela Diano, dichiara che “Nel campione prelevato a Nicotera la specie identificata appartiene all’ordine Gymnodiniales. Si tratta di una dinoficea nuda mai riscontrata in Adriatico( che cosa avrà voluto dire?).

A questo ordine sono ascrivibili sia la famiglia delle gymnodiniacaee, sia la famiglia delle kareniacaee. A quest'ultima famiglia appartiene il genere Takayama, Karenia, Karlodinium che hanno capacità di produrre tossine e causare morie di pesci.

E' importante perciò che ogni informazione, utile ad individuare con certezza la specie algale coinvolta nella proliferazione, pervenga ai nostri dipartimenti che si attiveranno per il prelievo dei campioni”.

Lo stesso fenomeno di acque verdi veniva denunciato esattamente 5 anni fa ancora una volta a Pizzo ma la Federazione Italiana Imprese Balneari ( FIBA) si affannava a dichiarare che si il mare era verde ma l’Arpacal aveva dichiarato le acque balneabili!

Mah!

Oltre il confessionale di Antonello Savaglio.

Lunedì, 25 Luglio 2016 23:11 Pubblicato in Basso Tirreno

Un’altra opera di Antonello Savaglio.

Forse il suo capolavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un libro fa conoscere una storia nuova della Chiesa meridionale di età medievale e moderna dove, insieme ai santi e ai beati, convive un clero peccatore sopraffatto dalle situazioni trasgressive vietate dalla fede e con uno stile di vita turbolento e decisamente mondano.

È un passato "scomodo" ricostruito attraverso i documenti di archivio, che presenta la vicenda umana di una schiera di secolari e regolari i quali, nonostante i divieti del Concilio di Trento e i richiami all'austerità morale delle autorità diocesane, abiurarono al voto di castità per dedicarsi alla lussuria, al piacere e agli idoli della carnalità

Un libro accolto con entusiasmo dovunque sia stato presentato.

Arriva anche sul Tirreno cosentino

Sarà presentato giorno 29 luglio ore 21.00 in Fiumefreddo Bruzio in Largo Salvatore Fiume.

Conversano con l’autore Antonello Savaglio il giornalista Tonino Chiappetta, la scrittrice Rossella Cuconato e l’editore Eugenio Carratelli.

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