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Redazione TirrenoNews

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Possiamo parlare di guerra dei numeri? Certamente.

Scrive il Quotidiano di oggi 21 agosto che il sindaco Monica Sabatino e l’assessore Sergio Tempo all’unisono avrebbero commentato:”

Da dove è venuta fuori questa cifra , non è dato saperlo. Che abbiamo un debito per la depurazione è un dato di fatto oggettivo, incontestabile, ma lo stesso non supera i 500 mila euro”

Una cifra 500 mila euro molto, molto lontana dai 2milioni e settecento mila euro di cui abbiamo sentito parlare.

Quale mai sarà la verità?

A questa affermazione risponde la sindaca di Nocera con il seguente post :Leggiamo sulle pagine del Quotidiano della Provincia di Cosenza che il Sindaco di Amantea Monica Sabatino, nel mentre ci invita a denunciare gli scarichi a mare, riconosce finalmente anche se per cifre molto diverse da quelle reali, di essere debitrice nei confronti del nostro comune”

 

Un innegabile avvicinamento delle posizioni dei due comuni.

E non solo.

La sindaca Sabatino, per come riportato dal Quotidiano, avrebbe dichiarato che “ alla sottoscritta non sono mai giunte immagini che dimostrano lo scarico abusivo di reflui da parte di nessuna abitazione. In alcuni scatti si vede solo dell’acqua sporca( se ne trovano a milioni sul web). Se la Gigliotti era certa di quello aveva visto, bene avrebbe fatto a chiamare l’unica autorità preposta a fare giustizia per i danni ambientali: la procura. Non è sicuramente con un post che si risolve il problema. Fare la guerra tra poveri non giova a nessuno. Si deve fare in modo di attirare l’attenzione della regione per riuscire a trovare una soluzione che risolva questo problema”.

Un bel passo avanti, anzi più di uno.

 

Il primo è la affermazione che il problema esiste e non è quindi una invenzione della sindaca di Nocera.

Il secondo è che il problema non si risolve tra i poveri ma con i finanziamenti della regione che non può restare inerte e silenziosa su una vicenda storicamente difficile .

Onore al sindaco Sabatino.

Non solo ma il terzo passo avanti è il richiamo a far tesoro della presenza della procura di Paola il cui PM dr Giordano bruno è sempre stato attento agli aspetti igienico sanitari ed alla tutela del mare.

Sulla stessa linea anche la sindaca di Nocera che nel post di oggi pomeriggio dichiara: “Affidando agli uffici amministrativi dei nostri rispettivi comuni il calcolo delle somme complessivamente spese a titolo di gestione del depuratore, corrente elettrica, acqua, spese straordinarie, smaltimento fanghi ecc.ecc, e a ripartirle correttamente e proporzionalmente fra tutti i comuni aderenti al depuratore consortile” continua dichiarando di prendere “ atto dell'apertura del Sindaco Sabatino e la invitiamo a comunicarci la Sua disponibilità per un sopralluogo congiunto presso tutti gli scarichi abusivi e inquinanti censiti e fotografati, per i quali abbiamo sempre provveduto ad informare la Capitaneria di Porto, e quindi venire con noi presso la Procura di Paola per sporgere formale querela verso coloro che saranno individuati come responsabili” per concludere “Attendiamo fiduciosi e intanto godiamoci il mare che, grazie alle sue grandi capacità autorigeneranti, si é ripulito e da giorni ormai ci ha fatto dimenticare gli speculativi e gli sporcaccioni criminali che sversano liquami a mare anche solo miserabilmente per evitare il costo di un autospurgo o di un intervento manutentivo”.

Due cose vogliamo dirle anche noi di Tirrenonews.

La prima è che il mare più che rigenerarsi si muove e porta verso sud quanto viene immesso a nord.

La seconda è quanto dichiarato e non contestato da Tanzi sulle responsabilità dei sindaci dei comuni che gestiscono malamente ed insufficientemente proprio gli impianti di depurazione.

Il web è un mondo infinitamente ricco che ti permette di sapere cose che diversamente non sapresti mai.

 

Eccone la riprova.

 Scrive Arturo Suriano il 19 agosto:

“Dite al cazzone di Marco Carta, che il conto dopo il concertone di ieri ad Amantea (CS), deve pagarselo da sè, perché la mia addizionale comunale e regionale carissimi Sindaco di Amantea e Governatore della Calabria, devono essere spesi per i servizi essenziali in favore della mia gente, cioè per la scuola pubblica, per la sanità, per l'assistenza agli anziani e per i diversamente abili, non per i coglioni/e come lui né per i suoi magnacci procuratori: MI RACCOMANDO DITEGLIELO!!!”

 

Una nota virale, condivisa e commentata da oltre un centinaio di persone.

Subito Enrico Caruso gli chiede: “Ma che è successo?

 

Ed Arturo chiarisce che Marco Carta: “ È entrato in un locale, e poi è andato via senza pagare dicendo che avrebbe pagato il Comune, il gestore ovviante il giorno dopo si è recato in comune per chiedere un pagamento non dovuto...”

 

Concludiamo con il commento di Alberto Morelli il quale dice: ”Artù non per giustificare nessuno e questo tipo di comportamento assolutamente sconcertante ma, secondo me, l'autorizzazione a farlo gliel'ha data "qualcuno" (non so l'importo ma uno che guadagna certe cifre non rischierebbe di essere messo in piazza per una cosa del genere)...e se così fosse non so chi è stato e non mi interessa...ma, per giustizia, si dovrebbe fare avanti e prendersi la responsabilità...”

 

Ad ognuno le proprie riflessioni.

Forse però non siamo soltanto il paese delle banane , ma anche quello degli scimmioni.

Non ci chiedete chi sia il barista.

E per fortuna che c’è il web.

 

A Montelabbate, il 59enne era rimasto senza tetto da un anno.

Sul web un video per protestare contro i Vescovi: "Prendetevi cura prima degli italiani"

 

Ha esalato l'ultimo respiro l'11 agosto. Severino Pozzalo, nel silenzio e abbandonato dalle istituzioni che avrebbero dovuto aiutarlo.

Un uomo italiano di 59 anni è stato trovato nell'abitacolo della sua auto senza vita.

Quell'auto che era diventata la sua casa a Montelabbate (Pesaro).

Un decesso per cause naturali, dopo una vita costellata da disoccupazione, la separazione e da un anno anche dall'assenza di un letto dove dormire.

Non voleva sostegni dal Comune.

Forse per orgoglio.

 

Eppure da tempo nessuno si è attivato prontamente per aiutarlo, nonostante la sua situazione fossa a conoscenza dei servizi sociali.

Chissà se fosse stato un profugo, lo avrebbero messo un centro di accoglienza.

E' quello che pensano gli amici e gli abitanti di Montelabbate, che nei giorni scorsi hanno fatto girare un video su Facebook in cui accusano il governo e la Chiesa di dare maggiori attenzioni agli immigrati che agli italiani. "Questa vicenda grida vendetta.

Ha vissuto per un anno abbandonato dalle istituzioni.

Se sei italiano sei discriminato - ha detto in un video-denuncia il portavoce del Movimento popolare "Lega Italica", Davide Fabbri –

Mi rivolgo al cardinale (Galantino, NdR) che dice che vogliamo raccogliere voti sulla pelle dei migranti. Ma non è vero: noi italiani chiediamo solo rispetto".

Poi aggiunge: "La Chiesa non pensa ai parrocchiani che gli sono vicini, ai disoccupati".

Dalla morte di Severino Pozzalo lascia solo una domanda in bocca: perché nessuno pensa prima agli italiani?

Claudio Cartaldo- Mar, 18/08/2015 - 16:47

Ndr. Anche. Almeno, anche!

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