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C’è molta curiosità in calabria sui nomi dei possibili inquisiti per l’uso irregolare dei soldi pubblici da parte dei consiglieri regionali. Ed è una curiosità difficile da spegnere. Ma ancora maggiore è la curiosità sulla fantasia dei nostri politici. Cosa avranno addebitato all’erario pubblico. Saranno stati all’altezza degli altri consiglieri regionali delle varie regioni. Che gusti avranno? Anche loro ad ostriche e champagne? E così la vicenda riceve lì attenzione dei media: tutti, senza eccezione alcuna.

In attesa dei nomi ecco altre chicche.

La prima indiscrezione la porta il Quotidiano di Calabria segnalando che c’è chi ha chiesto a rimborso la spesa per un spettacolo di lap dance.

E quasi a fare da contraltare esce fuori che un consigliere regionale, spinto dal richiamo della fede, ha acquistato centinaia di “santini” e immagini sacre alla cifra di 1.200 euro.

E poi c’è addirittura il fitto di un bus per un viaggio a Chianciano per uin costo di circa 3700 euro!

E popi vini da 30 euro a bottiglia. E casse di alcolici per 780 euro.

E perfino un caffè da 0,70 centesimi.

I nomi? Niente, ancora. Trapela che tra i consiglieri che sarebbero finiti nell'occhio del ciclone ci sarebbero politici transitati nella giunta regionale, diversi capigruppo e persino alcuni neoparlamentari.

Au revoir.

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Ormai solo lo Stato resiste impavido di fronte ai propri debiti. Gli uomini, no! Questo se sono vere le voci che indicano in debiti e forse in una cartella di Equitalia le ragioni del suicidio di un giovane poliziotto 43 enne proprio davanti alla caserma dei carabinieri di Triggiano ( Bari)

“Nicola Rutigliano, poliziotto, 43 anni, è morto dopo essersi sparato colpi di arma da fuoco alla testa davanti alla caserma dei Carabinieri, a Triggiano, in provincia di Bari. Secondo prime informazioni, l'agente di polizia avrebbe compiuto il suo gesto per pesanti questioni economiche. I carabinieri lo hanno soccorso e condotto nell’ospedale più vicino, quello cittadino dove è deceduto. L'agente era in servizio presso il Commissariato 'San Nicola', nella città vecchia, a Bari.

Ha usato la sua pistola di ordinanza Nicola Rutigliano, poi ricoverato nell’ospedale Di Venere, dopo aver ricevuto le prime cure nel nosocomio di Triggiano. Il poliziotto si è sparato nella sua vettura, una Seat Altea di colore grigio, che ha parcheggiato davanti ai cancelli della caserma. L’uomo sembra abbia lasciato un biglietto, nella sua abitazione, a Triggiano, nel quale spiegherebbe il motivo del suo gesto.

Rutigliano si è sparato un solo colpo di pistola alla tempia destra e il bossolo è fuoriuscito mandando in frantumi il vetro del lato guida della vettura sulla quale si trovava e che aveva parcheggiato davanti al cancello della caserma. A quanto si è saputo, prima di raggiungere la caserma, il poliziotto avrebbe fatto una serie di telefonate, tra cui una al 112, annunciando il suo gesto.

FORSE ESASPERATO DA CARTELLA EQUITALIA

L'arrivo a casa di una cartella di Equitalia avrebbe esasperato Nicola Rutigliano sino al punto di decidere di uccidersi, sparandosi un colpo di pistola davanti alla caserma dei carabinieri di Triggiano. E’ quanto emerge dagli accertamenti investigativi in corso da parte di polizia e carabinieri sulla morte del poliziotto. Quest’ultimo pare fosse assillato dai debiti e, quindi, l’arrivo di nuove richieste di denaro, da Equitalia, lo avrebbe esasperato al punto di decidere di farla finita.

I COLLEGHI: ERA UN BRAV'UOMO

«Un brav'uomo, tranquillo, riservato»: così i colleghi di Nicola Rutigliano, il poliziotto che si è suicidato sparandosi un colpo di pistola alla testa davanti alla caserma dei carabinieri di Triggiano, ricordano il loro compagno di lavoro. Sono assiepati a gruppetti davanti all’obitorio dell’ospedale Di Venere dove i familiari dell’uomo vegliano la salma. Nicola Rutigliano, separato, con un figlio, lavorava – secondo quanto si è saputo – negli uffici amministrativi del commissariato di polizia 'San Nicola', nella parte storica della città di Bari. …continua….da la gazzetta del mezzogiorno

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È morto in ospedale a Roma l'ex deputato del Partito delle libertà Umberto Scapagnini.

Scapagnini fu un farmacologo di fama internazionale .

Era lui il depositario dell'elisir di lunga vita del Cavaliere, una miscela di olii, yogurt e minerali.

Laureatosi in medicina nel 1965, Scapagnini è stato docente alla Università di Gand, in Belgio, al YC Medical Center San Francisco e al Mit di Boston.

Dal 1969 al 1975 è stato consulente della Nasa.

Nella sua carriera ha firmato circa 500 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali ed è stato co-editorie di venti volumi.

Durante la scorsa legislatura (2008-2013) Scapagnini è stato deputato della Repubblica, eletto nella circoscrizione Sicilia 2, nelle liste del Pdl.

Fu anche sindaco di Catania dal 2000 al 2008

Proprio nel 2008 venne condannato a due anni e sei mesi di reclusione per alcune irregolarità nella concessione di contributi previdenziali Inpdap da parte del Comune di Catania ai dipendenti per i danni arrecati da un’eruzione dell’Etna.

E nel febbraio 2011 era stato poi condannato in primo grado a due anni e nove mesi di reclusione per falso in bilancio.

Il 26 marzo era stato ricoverato in ospedale a Roma per una crisi cardiaca subentrata ad un quadro clinico già compromesso da un ictus.

E' morto mentre era in corso un processo per un project financing di un parxcheggio in Catania

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