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Ai domiciliari Viti (Pd), Mastrosimone (Idv) e Pagliuca, capogruppo del Pdl.

Due assessori in carica e un consigliere regionale della Basilicata sono agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta sull'uso illecito di rimborsi previsti per le loro attività.

Gli assessori agli arresti domiciliari sono Vincenzo Viti (Pd, lavoro e formazione) e Rosa Mastrosimone (esterno in quota Idv, agricoltura).

Il consigliere regionale ai domiciliari è Nicola Pagliuca, capogruppo del Pdl.

Tutto il mondo è paese!

La politica non fa sconti!

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Roma. Napolitano ha sfogliato la margherita : Nuovo od usato sicuro, nuovo od usato sicuro, nuovo od usato sicuro. E siccome le foglie erano dispari è uscito NUOVO. Peraltro all’usato sicuro, cioè a Giuliano Amato era favorevole il PDL e questa era una condizione negativa, per un PD, che già era stato soccombente con la figuraccia fatta con Prodi, e si imponeva, quindi, che fosse un uomo del partito. A tal punto restava in lizza solo Renzi e Letta, ma Renzi è stato l’agnello sacrificale del PDL che gli ha detto NO!

E così restava solo Letta e Letta è stato

E Letta già ha accettato con riserva ed ha detto “Il Governo non nascerà a tutti i costi”, volendo significare che ora leggerà le varie anime del PD, le varie esigenze del PDL, quelle di Monti e del suo insieme ed eventualmente scioglierà le riserve.

Ma deve essere chiaro a tutti quello che ha intendeva Napolitano quando ha detto che :” Non ci sono alternative” così che se non si forma un governo e subito si va ad elezioni..

Una forma di pressione verso i neo deputati che potrebbero perdere la loro carica.

Ma il pericolo è sempre dietro l’angolo: Prodi docet.

Ma chi è Enrico Letta?

Pupillo di Andreatta, il ministro più giovane della Repubblica. Merito di zio Gianni?

Classe 1966, a 46 anni Enrico Letta, in corsa per Palazzo Chigi con Giuliano Amato, è considerato un “ragazzo” del Pd, anche se la sua carriera è quella di un politico navigato, più che quella di un giovane emergente. Sopra ogni cosa, il grande mediatore del Pd si vanta di essere stato il ministro più giovane della Repubblica italiana, quando nel 1998, a 32 anni, fu chiamato guidare il dicastero delle Politiche comunitarie (solo Andreotti, prima di lui, aveva ricoperto questa carica a 35 anni).

L'influenza di zio Gianni

Il “folclore” vuole che Enrico sia stato iniziato all’amore per la cosa pubblica dall’influente zio paterno Gianni Letta, allora giornalista di orientamento in quota Dc, e che grandissima fosse stata la delusione del congiunto quando il nipote prediletto ha preso la strada “sbagliata”, virando insomma a sinistra mentre suo zio guardava a Berlusconi.
Con il caro zio Gianni, con cui i rapporti sono ottimi, se non di più, Enrico condivide il temperamento, i modi gentili e l’apprezzamento bipartisan: entrambi vengono descritti come cordiali, intelligenti, sobri, mentre sembra ormai chiaro a tutti che la dote di grande mediatore è un dono di famiglia.

Da Andreatta a Ciampi

Come ogni politico di razza, Enrico Letta ha avuto il suo mentore, che portava il nome di Beniamino Andreatta. Nato a Pisa da una famiglia borghese, l’allora studente muove i primi passi nella Dc, e Andreatta ne fa il suo pupillo portandolo, appena neolaureato, alla segreteria del ministero degli Esteri.
Nel 1991, a 25 anni, Letta viene eletto presidente dei Giovani democristiani europei, ricopre la carica per cinque anni, e la sua ascesa prosegue a passo svelto. Dal 1996 il premier Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce la carica di segretario generale del Comitato Euro del Ministero del Tesoro, e da allora lui, forte anche della sua laurea alla Normale di Pisa in Diritto Internazionale, non smetterà più di occuparsi di euro e di questioni economiche.

Nel partito e nei governi

Procede anche la carriera all’interno del Partito Popolare Italiano, dove dal 1997 al 1998 è vicesegretario nazionale.
In quell’anno Massimo D’Alema lo vuole ministro delle Politiche comunitarie nel suo primo governo (1998/1999), e lo chiama nel 2000 a guidare quello dell'Industria. E’ l’anno in cui nasce la Margherita, e Ppi, Pu e Udeur si uniscono in un solo partito.
Letta resta esponente di spicco della nuova formazione politica, dove viene subito nominato responsabile nazionale per l'economia.

L'ultima volta con Prodi

Deputato per la prima volta nel 2001, poi parlamentare europeo nel 2004, di nuovo deputato nel 2006, torna al governo in quello stesso anno con Prodi, che lo vuole Segretario del Consiglio dei ministri del suo esecutivo. E’ l’ultima volta che sale in un palazzo del governo. Fino a oggi, giorno in cui potrebbe diventare presidente del Consiglio dei ministri di un governo di larghe intese.

L'amore, i figli, Vasco e il Milan

Letta junior non dispiace, infatti, nemmeno a Berlusconi, forse anche per la sua passione calcistica per il Milan, l'unica, forse, rimastagli in comune con suo zio Gianni. Contrariamente al più attempato zio, che ha gusti più classici, Enrico ama infatti Vasco Rossi e Zucchero, i fumetti di Dylan Dog, i romanzi di Marcello Fois e Gianrico Carofiglio. Passioni che trova il tempo di coltivare quando non è con i suoi due figli, o con sua moglie Gianna Fregonara, la giornalista del Corriere della Sera sposata in seconde nozze.

 

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La bancarotta

«L'Italia in autunno è in bancarotta». Lo ha detto Beppe Grillo in un'intervista al tabloid tedesco Bild, nella quale afferma che «le piccole e medie imprese falliscono» e «tra settembre e ottobre il governo sarà a corto di soldi e avrà difficoltà a pagare le pensioni e gli stipendi». Stamane il leader del movimento cinque stelle, reduce dalla prima batosta elettorale in Friuli Venezia Giulia, ha pubblicato un post sul suo blog in cui dà i dati delle "Quirinarie", l'inedita elezione online del candidato Presidente della Repubblica, da cui risulta «che 48.292 persone sono state chiamate a partecipare del MoVimento 5 Stelle». E «il processo dei due turni di voto è stato verificato dalla società di certificazione internazionale DNV Business Assurance».

I risultati delle Quirinarie

Infine la tabella delle Quirinarie: i voti espressi sono stati 28.518, così ripartiti: Gabanelli Milena Jole: 5.796, Strada Luigi detto Gino 4.938 - Rodotà Stefano: 4.677, Zagrebelsky Gustavo: 4.335, Imposimato Ferdinando 2.476, Bonino Emma: 2.200, Caselli Gian Carlo: 1.761, Prodi Romano: 1.394, Fo Dario 941. Di seguito l'intervista con il tedesco Bild.

La rielezione di Napolitano un subdolo colpo di Stato

«La rielezione di Giorgio Napolitano equivale a un subdolo colpo di Stato». Beppe Grillo rilancia quello che aveva ammorbidito nella conferenza stampa, nella quale aveva parlato di «colpetto furbo», «I partiti - ha aggiunto - lottano per la sopravvivenza».

In Italia c'è molta rabbia, noi la teniamo a freno

«La situazione non è da ridere. In Italia c'è una rabbia enorme. Noi teniamo a freno questa rabbia», ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, tornando sulla definizione del candidato cancelliere Spd Peer Steinbrueck, che all'indomani del voto si disse indignato dell'elezione di due comici in Italia. Grillo replica: «Come comico non la trovo un'offesa. Forse sono un ex comico? Qualche volta non so più neppure io cosa sono».

Basta compromessi

La politica non è anche l'arte del compromesso? «Oh no, nessun compromesso», risponde il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. «In Italia - aggiunge - sono stati fatti troppo a lungo sempre nuovi compromessi».

Contento se invasi dai tedeschi

«Nel parlamento siedono ancora 30 parlamentari condannati e con sentenze passate in giudicato. Io vorrei avere anche persone oneste, competenti e professionali in posizioni giuste«. Ecco perché «gradirei un'invasione tedesca in Italia», ha detto Beppe Grillo al Bild.

"M5S primo assoluto".

«M5S primo assoluto». Lo scrive Beppe Grillo in un tweet, postando un fotogramma de sondaggio nazionale diffuso ieri da La7 che vede il Movimento stellato primo partito al 29,1%, con un trend di crescita del 5,2% in una sola settimana. Il Pdl è dato al 27,1% e il Pd al 20,3 per cento

Ilsole24ore

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