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Parliamo della discarica di Bussi sul Tirino dove è stata chiusa la indagine con la notifica di 7 avvisi di chiusura indagine a sette dirigenti Solvay indagati

È stata archiviata la posizione di Aloysius Michielsen, 72 anni, residente a Milano, presidente di Solvay Solexis.

I sette coinvolti nell'inchiesta a cui è stato consegnato l'avviso di conclusione indagine sono

Bruno Aglietti, di 62 anni, residente a Pescaglia (Lucca), ad della Solvay Chimica Bussi,

Stefano Spezzaferro (68), residente a Montesilvano ( Pescara), ex ad della Solvay Chimica Bussi,

Kristian Thomas Domicic Sanksida (28), nato nel Regno Unito, ad della Solvay Specialty Polimers Italy,

Marco Martinelli (55), residente a Milano, ex ad della Solvay Specialty Polimers Italy

Augusto Di Donfrancesco (55), di Lecce, ex rappresentanti legali della Solvay Specialty Polimers Italy

Jacques Francois Joris Pierre (56), residente a Bollate (Milano) ex rappresentanti legali della Solvay Specialty Polimers Italy,

Marco Francesco Colatarci (60), nato a Rosignano Marittimo (Livorno) presidente del Cda delle società Solvay Chimica Bussi e della Solvay Specialty Polimers Italy.

“Una discarica di circa trenta ettari, a poca distanza dalla confluenza dei fiumi Tirino e Pescara, dove sono state interrate quasi 250 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali della produzione di cloro, soda, varechina, formaldeide, perclorati e cloruro di ammonio dell’ex polo chimico Montecatini Edison, per un danno ambientale stimato in 8,5 miliardi di euro e un costo di 600 milioni per la bonifica. Che continuano a inquinare la terra e il sottosuolo.

Una discarica che ha contaminato l’acqua “distribuita a circa 700mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole“.

L’Istituto Superiore di sanità riporta in una relazione le conclusioni dell’analisi delle acque contaminate dalla discarica in provincia di Pescara, richiesta dall’Avvocatura dello Stato e depositata a Chieti, dove sono sotto processo i vertici di Montedison e Solvay con oltre 20 indagati dopo l’inchiesta del Corpo Forestale. Per l’Iss “la qualità dell’acqua è stata indiscutibilmente, significativamente e persistentemente compromessa per effetto dello svolgersi di attività industriali di straordinario impatto ambientale in aree ad alto rischio per la falda acquifera e per le azioni incontrollate di sversamento”.

L’acqua risulta contaminata da sostanze di accertata tossicità

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Il prefetto Carla Cincarilli rassicura il sindaco Nicola Sodano che gli immigrati andranno non solo in città, ma saranno distribuiti entro il piano di zona.

Staranno un mese nel quartiere di Colle Aperto ma esiste anche la disponibilità di Suzzara, Goito e Gonzaga.

Il Prefetto assicura che a farsene carico saranno anche gli altri 15 Comuni del piano di zona, il consorzio che si occupa di programmare la rete del welfare locale.

Ma non si esclude che ad ospitare i profughi saranno anche i comuni degli altri cinque piani di zona

In sostanza impossibili i rifiuti

Per il momento in arrivo solo 40 profughi

A predisporre l’accoglienza i comuni di Mantova, Rodigo, Castellucchio, Borgo Virgilio, Curtatone, Porto, Marmirolo, Roverbella, San Giorgio, Bagnolo, Bigarello, Roncoferraro, Castelbelforte, Castel D’Ario e Villimpenta.

Non teoria ma ricerca delle soluzioni ai problemi dell’accoglienza.

I profughi sono per lo più ragazzi, la cui età media è di 26 anni.

Ridotto a 30 euro il contributo totale giornaliero ma da anticipare.

Pronte diverse organizzazioni di volontariato.

Vincenzo Marchese

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Il Gip di Messina ha accolto la richiesta di arresto della locale Procura per il parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese nell'ambito di un'inchiesta sulla formazione. Il provvedimento e' sospeso ed e' stato inviato alla presidenza della Camera.

E' la prima volta, in questa legislatura, che è richiesto l'arresto di un parlamentare. Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere. L'atto è stato già notificato da Guardia di finanza e da agenti della squadra mobile della Questura di Messina alla presidenza della Camera, che darà il via all'iter per la richiesta di autorizzazione.

"Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall'alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle Istituzioni, dei Colleghi di Partito e dei Parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito Democratico e dal Gruppo Parlamentare". Così in una nota Francantonio Genovese.

Quattro persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari da polizia e guardia di finanza nell' ambito del proseguo dell'inchiesta della Procura di Messina sulla formazione professionale che è sfociata anche nella richiesta di arresto del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. Oltre ai già noti Lumen, Aram, Ancol sono finiti sotto inchiesta anche gli enti Enfap, Enaip, Ial, Training service L&C Learning e consulting, Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria e Reti. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita, e dai sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, avrebbero permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l'acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia.

Ps e Gdf,'Genovese ha lucrato illeciti profitti' - "Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti". Lo scrivono gli investigatori sul rapporto che ha portato alla richiesta di arresto del parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese, firmata dal Gip di Messina e depositato alla presidenza della Camera dei deputati.

Francantonio Genovese, il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è stato chiesto l'arresto, è nato a Messina, ed ha 43 anni, essendo nato il 24 dicembre del 1968. Avvocato, alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo al segretario Partito democratico Matteo Renzi. E' figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, entrambi esponenti dell'allora Democrazia cristiana. Nel 1998 è stato assessore all'agricoltura nella giunta provinciale di Messina. Nel 2001 è deputato all'Assemblea Regionale Siciliana e nel 2005 è eletto sindaco di Messina. Nel 2007 è anche eletto segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia, sostenendo la corrente di Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 eletto alla Camera dei deputati , è divenuto componente e segretario della commissione antimafia. Riconfermato alla Camera nella Legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio. Attivo anche nel campo imprenditoriale, è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina.(Ansa)

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