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Gli ospiti della comunità di via Lungarini hanno dato vita a una protesta chiedendo maggiore attenzione, la consegna del pocket money e cibo di qualità migliore.

 

Sul posto polizia e carabinieri.

Hanno lanciato in strada sedie, divani, banchetti e altro ancora.

 

Mattinata di tensione a Casteldaccia per la protesta dei giovani stranieri non accompagnati ospiti della struttura di via Lungarini.

Poco più di una ventina di ragazzi ha dato il via alla "rivolta" contro il centro che li accoglie chiedendo "maggiore attenzione, cibo migliore e la consegna dei soldi previsti dal pocket money", riferiscono dalla polizia.

 

Sul posto cinque pattuglie della polizia e tre dei carabinieri.

Gli ospiti della struttura, dopo circa una mezz'ora, hanno interrotto l'azione dimostrativa e si sono aperti al dialogo con i responsabili della struttura.

L'intervento degli agenti è risultato necessario per riportare la calma in attesa dell'arrivo dei mezzi comunali cui toccherà il compito di liberare la strada dagli arredi buttati giù dalle finestre.

 

Secondo alcune indiscrezione sembrerebbe che alla base della protesta ci sia il mancato festeggiamento del Ramadan. I responsabili del centro accoglienza, i cui locali in passato venivano utilizzati come uffici comunali, non avrebbero autorizzato i ragazzi a celebrare la fine del periodo sacro per gli islamici.

I minorenni, però, sono dispensati sia dal digiuno che dagli altri obblighi previsti per i musulmani.

Palermotoday

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Palla palla contunua a giocare(nella prima foto)

Scopriamo che con Palla Palla basta gridare e prima o poi si avrà quello che si chiede.

È solo questione di tempo e di voce!

È quello che dimostra la lotta portata avanti dagli abitanti di Celico che non volevano la discarica di rifiuti.

Ora ogni comune o contesto sovra comunale che non voglia una discarica sa come fare.

Il presidente della Regione Mario Oliverio, infatti, accogliendo le istanze dei sindaci e dei cittadini dei comuni presilani ha deciso di sospendere l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla discarica di Celico.

Di conseguenza, l’impianto resterà chiuso e non vi potrà essere sversato alcun tipo di rifiuto.

La notizia è stata diffusa a Casole Bruzio, dove si erano radunati gli abitanti dei comuni costretti a respirare da anni i veleni della discarica.

Una delegazione dei comitati è stata ricevuta a Catanzaro da Oliverio, con il quale è stato raggiunto l’accordo per la sospensione dell’Aia.

Erano stati tredici i consigli comunali che avevano chiesto la chiusura della discarica, incompatibile con il contesto ambientale rappresentato dall’altopiano silano e dal Parco Nazionale.

Non è mancata la chiosa finale di Palla Palla il quale ha dichiarato “Non siamo stati noi ad autorizzare questo impianto”.

Come a dire “se fosse stato per noi….”

E poi ha aggiunto “Per quanto ci riguarda siamo in forte sintonia con la domanda dei cittadini calabresi che ci chiedono di salvaguardare il nostro territorio e l'ambiente, che rappresentano due grandi risorse per lo sviluppo e la crescita della nostra terra".

E poi ha aggiunto “Sin dal nostro insediamento abbiamo avviato un'azione costante ed intransigente nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Calabria che può essere sintetizzato nello slogan "rifiuti zero" e "zero discariche".

Signor presidente che cosa vuole dire che in attesa che si raggiungano questi obiettivi manderemo la nostra monnezza in altre regioni ed altre nazioni?

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Parliamo di Giusi Nicolini.

L’Unesco la premia ma il popolo la punisce.

 

 

Il sindaco Nicolini era diventata un simbolo nel mondo ma non è stata rieletta.

Prima di lei è stato eletto l'ex sindaco Totò Martello, vecchia guardia della sinistra.

E sempre prima di lei anche Filippo Mannino del M5s.

Nessun commento da parte sua ma non può nascondere la sua delusione per la cocente sconfitta subita a Lampedusa, dove è arrivata solo terza dopo il vincitore.

 

Si reca, invece, negli uffici comunali per portare via le proprie cose.

Giusi Nicolini non nasconde Salvatore Martello, che sarà il nuovo sindaco delle Pelagie, e Filippo Mannino.

Poi attacca e dichiara che «È molto più probabile che la legalità, la sostenibilità ambientale, il forte cambiamento impresso nell'azione amministrativa, abbiano ottenuto il risultato di compattare interessi che vogliono ostacolare il futuro diverso che stavamo costruendo».

Poi aggiunge « Abbiamo fatto cose importanti per il presente e futuro delle isole Pelagie.Abbiamo ristrutturato a nuovo tutte le scuole di Linosa, dotato le due isole di dissalatori, realizzato il depuratore in via di completamento, raddoppiato il collegamento marittimo, istituito due nuovi ordini di scuola secondaria superiore, potenziato i collegamenti aerei, avviato la realizzazione del nuovo polo scolastico di Lampedusa, realizzato interventi sulla viabilità, completato e aperto il Museo archeologico, realizzato una biblioteca per ragazzi, realizzato interventi sulla portualità e progettato (e trovate le risorse finanziarie) per il cimitero, per il teatro all'aperto nelle vecchie cave di pietra e per tante, tantissime altre opere e attività che sono pronte per partire».

Inoltre aggiunge «Abbiamo investito in politiche sociali, ottenuto uno speciale bonus mamma per le partorienti, conquistato il biglietto aereo gratuito per i malati, abbiamo trasformato Lampedusa in comunità aperta e ospitato una miriade di eventi culturali (teatro, musica, cinema, convegni)», dice ancora Giusi Nicolini. Che aggiunge: «Abbiamo avviato la raccolta differenziata e tante azioni di sostenibilità energetica e tutela dell'ambiente e del mare e della natura - dice - Eravamo a un passo dal chiudere il ciclo dei rifiuti e dell'acqua e dal realizzare tante altre cose e la Spiaggia dei Conigli non è soltanto la spiaggia più bella e importante di Lampedusa, ma è entrata nelle classifiche mondiali di gradimento turistico».

Ma il suo avversario più fiero, Salvatore Martello, schierato contro Renzi e legato all'assessore regionale all'agricoltura e alla pesca Antonello Cracolici, già sindaco di Lampedusa, dice che la sindaca: «Pensa alla sua immagine, non ha contatti con il paese».

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