BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L'Italia è sempre più impoverita, le famiglie sempre più sotto pressione e la politica fa finta di non vedere. L'udienza generale è come ogni mercoledì affollatissima, piazza san Pietro è piena e non ci sono settori vuoti.

Il Papa predica e racconta di quello che raccoglie dalla gente che gli scrive, dai parroci, dalle strutture caritative delle diocesi dove la fila di chi non ha niente si allunga. “Non si possono ignorare le sofferenze delle famiglie colpite dalla disoccupazione e dagli effetti della crisi economica.

Non può farlo la Chiesa, che per essere vicina ai poveri e ai piccoli deve farsi povera nelle sue stesse istituzioni, nello stile di vita dei suoi membri, per abbattere ogni muro di separazione, soprattutto dai poveri".

E non possono farlo i governi e gli imprenditori ne’ "quei pianificatori del benessere che considerano gli affetti e la generazione una variabile secondaria. Non capiscono niente!".

Parole pesantissime.

Il Papa ha citato in proposito il degrado delle megalopoli e la desolazione delle zone rurali. "La situazione dell’intero Paese e’ difficile.

E’ importante che ci sia un incisivo impegno per aprire vie di speranza", ha detto dopo aver lanciato un appello per la Whirpool di Carinaro, i cui lavoratori vivono "una grave congiuntura occupazionale" per la quale ha auspicato "una rapida ed equa soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie".

Una denuncia forte che, ha osservato Bergoglio, "irrita".

Irrita i politici, irrita gli imprenditori, irrita le istituzioni.

L’intera Udienza Generale e’ stata dedicata proprio al tema della povertà delle famiglie, "la loro prima vulnerabilità", ha detto.

"Pensiamo - ha esordito - a tante famiglie che popolano le periferie.

Quanta miseria, quanto degrado!”

Secondo il Papa, "e’ quasi un miracolo che, anche nella povertà, la famiglia continui a formarsi, e persino a conservare, come può, la speciale umanità dei suoi legami". "Il fatto - ha denunciato - irrita quei pianificatori del benessere che considerano gli affetti, la generazione, i legami famigliari, come una variabile secondaria della qualità della vita".

Invece, "noi dovremmo inginocchiarci davanti a queste famiglie, che sono una vera scuola di umanità che salva le società dalla barbarie".

Papa Francesco è sicuro che "una nuova etica civile arriverà soltanto quando i responsabili della vita pubblica riorganizzeranno il legame sociale a partire dalla lotta alla spirale perversa tra famiglia e povertà, che ci porta nel baratro".

"L’economia odierna - ha denunciato ancora - si e’ spesso specializzata nel godimento del benessere individuale, ma pratica largamente lo sfruttamento dei legami famigliari.

E’ una contraddizione grave, questa!

L’immenso lavoro della famiglia non e’ quotato nei bilanci, naturalmente!

Infatti l’economia e la politica sono avare di riconoscimenti a tale riguardo.

Eppure, la formazione interiore della persona e la circolazione sociale degli affetti hanno proprio li’ il loro pilastro. Se lo togli, viene giù tutto".

NdR .Nessuno si offenda, ma forse è la prima volta che si scopre che non esiste solo la periferia del mondo( rispetto ai paesi cosiddetti industrializzati, progrediti e civili), ma anche la periferia delle città e che le sofferenze sono eguali!

Amantea, ovviamente, compresa.

Un tempo i Rom( li chiamavamo “zingari”) si accampavano sotto i ponti ed i pontini( mettendo della paglia sulla sabbia), ma erano tempi di fame. Oggi, tempi di ricchezze e di diritti) qualche Amanteano vive sulla spiaggia sotto una tenda!

Ormai la storia degli scioglimenti dei consigli comunali annullati dai Tribunali amministrativi può permettere un serial televisivo ( chissà che qualcuno non lo faccia, prima o poi).

Dal 1991 al 2014 sono stati sciolti 241 Consigli comunali per infiltrazioni mafiose, di cui 14 annullati a seguito di ricorso.

Sono quindi tanti i casi di ripristino di cariche elettive al punto da doversi chiedere se non sia il caso di incaricare direttamente il TAR di competenza o da rivedere la normativa applicata.

Parliamo ovviamente di Amantea, di Botricello, di Strongoli, di Africo,di Cirò,di Bagaladi ed oggi di Joppolo. La metà dei 14 ricorsi accolti sono dunque calabresi.

L’ultimo ricorso accolto è quello di Joppolo per il quale il Tar Lazio dice che:

-«la tesi della sussistenza di elementi probanti di condizionamento e collegamento è rimasta indimostrata, perché non emergono concrete azioni di interferenza amministrativa poste in essere da appartenenti a cosche operanti nel territorio …».

- gli elementi che hanno portato allo scioglimento del civico consesso non possono dimostrare quella «consistenza e unidirezionalità necessaria a permettere una fondata percezione della loro forte e decisa valenza rivelatrice dei collegamenti esistenti tra gli amministratori locali e la criminalità organizzata».

-non è «di per sé non particolarmente significativo» il rapporto di parentela di uno dei consiglieri eletti nella maggioranza con un genero di una delle famiglie della cosca egemone nel territorio, tratto in arresto durante l’operazione della Dda di Catanzaro Black Money e poi prosciolto per non aver commesso il fatto.

-«deve ritenersi che gli episodi riferiti sono privi della pretesa valenza di prova da parte della criminalità organizzata del risultato elettorale, essendo basati su fatti privi della necessaria univocità e di rilevanza».

- «appare pacifico il fatto che l’indagine concernente il sindaco, diversamente da quanto riferito nella proposta ministeriale, non si riferisce ad ipotesi di reato riconducibili alla criminalità mafiosa».

-«nessuna realtà locale deve scontare, in linea di principio, la mera appartenenza a un più vasto territorio ritenuto pervasivamente interessato dalla presenza di fenomeni criminali radicati e organizzati nel territorio»

- “le vicende relative alle rilevate irregolarità amministrative non appaiono significative di condizionamento”

Concludendo va richiamata la recente sentenza del Consiglio di Stato ( III sez. C.d.S. n. 2054 del 2015, riguardante il comune di Augusta) secondo la quale” lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose non presuppone la commissione di reati da parte degli amministratori né l’esistenza di prove inconfutabili sui collegamenti tra l’amministrazione e le organizzazioni criminali, anche se le risultanze delle indagine penali ovvero l’adozione di misure individuali di prevenzione possono certamente costituire la base per la proposta di scioglimento dell’ente”.

Insomma, aspettiamo che la giustizia penale faccia il suo ( lungo) corso e poi sciogliamo( se ancora in vita) il consiglio comunale!

Vai su : http://www.avvisopubblico.it/home/documentazione/comuni-sciolti-per-mafia/lo-scioglimento-delle-amministrazioni-locali-nella-giurisprudenza-amministrativa/

Questa è una email di contatto dal sito http://www.trn-news.it/portale/ inviata da:Pasquale Motta < Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. >'; document.write(''); document.write(addy_text94652); document.write('<\/a>'); //-->\n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ;

Nel ringraziarvi per avere comunque ritenuto di pubblicare la mia replica al sindaco di Nocera Terinese, volevo invitarvi a fare alcune rettifiche considerato che avete preso la mia dichiarazione da un Post di Facebook. Intanto il Sindaco di Nocera ha polemizzato con lo scrivente in risposta al PD, tuttavia, il mio post non era per conto del PD, ma a titolo personale. Vi pregherei dunque di sostituire il pezzo e il titolo da voi pubblicato con il seguente pezzo:

SUL DEPURATORE NESSUNA TERRIBILE VERITA’, SOLO TRAGICA FARSA

Leggo dalla vostra testata una dichiarazione del Sindaco di Nocera Terinese che avevo già letto su Facebook e alla quale avevo già risposto direttamente sulla sua bacheca del primo cittadino nocerese. Considerato che sono stato chiamato incautamente in causa dal Sindaco Rocca, a questo punto, mi preme fare delle precisazioni che mi auguro possiate pubblicare con la stessa evidenza. Leggo dal titolo del vostro articolo che ci sarebbe : “una terribile verità” dietro la fogna a cielo aperto che ormai da giorni stagna nel centro di Marina di Nocera Terinese. Voglio tranquillizzare la redazione, non c’è niente di terribile nell’incapacità di un Sindaco nel risolvere la perdita di liquame fognario, piuttosto c’è qualcosa di comico e tragico nello stesso tempo. Inoltre, il sindaco ricostruisce la vicenda della costruzione del depuratore affermando delle assolute menzogne che sono smentite da atti e fatti! Il problema potrebbe essere risolto in pochi minuti se solo il comune diretto da Rocca avesse ancora un minimo di credibilità finanziaria verso quelle imprese di auto spurgo che ormai da mesi non vedono il becco di un quattrino, niente di più niente di meno! Ma torniamo al depuratore. L’amministrazione dell'epoca ottenne un finanziamento di 24 miliardi di lire per la realizzazione della rete fognante del comune di Nocera, Falerna e Gizzeria, rete fognante realizzata in tutti i tre comuni rivieraschi. Sempre quell'Amministrazione, nello stesso periodo, ottenne altri 2 miliardi e mezzo per la realizzazione della rete fognante delle contrade e del centro storico. Il depuratore che venne realizzato in Marina, faceva parte dello stesso finanziamento e doveva servire esclusivamente i comuni di Nocera, Falerna e Gizzeria che, per ottenere quel finanziamento, si costituirono in Consorzio. In corso di appalto, subentrò, il Commissario per l'emergenza ambientale, il quale, stravolse il progetto. Fu il commissario, infatti, nella persona del Presidente della Giunta Regionale dell'epoca, Giuseppe C!

hiaravalloti, a decidere di collegare i Comuni di Belmonte e Amantea nonché quelli a monte al depuratore. Paradossalmente però, mentre da un lato aumentava il numero dei comuni collegati, di contro, dall’altro lato, sempre il commissario, con una variante in corso d'opera, ridusse la portata delle condotte, un giochetto fatto in tutta la Regione e che, produsse un risparmio di ulteriori 400 milioni di euro che furono spesi per altro. Proprio per quelle scellerate decisioni, più tardi, finirono sotto inchiesta l'assessore regionale all'ambiente dell'epoca, Basile, il direttore generale dell'ambiente e lo stesso Chiaravalloti, la famosa indagine denominata “Poseidone”. In conclusione, se il sindaco di Nocera è alla ricerca di responsabilità di altri, per giustificare la sua incapacità a risolvere il problema di una pozzanghera di fogna a cielo aperto, la ricerchi nel suo schieramento politico e negli amministratori regionali che fecero le scelte, di cui egli oggi si lamenta. Sono costoro, infatti, gli unici responsabili del disastro della depurazione in questa regione e a Nocera Terinese. Purtroppo per i noceresi, la verità è un'altra e sta tutta nell’amara constatazione:   se un Sindaco risulta essere così incapace nel risolvere un grave problema di igiene pubblica tempestivamente, come la perdita di una condotta di rete fognante, dovrebbe trarne le dovute conseguenze. Anche perché, se fosse vero quanto afferma il primo cittadino nocerese, e non lo è, ci dovrebbe spiegare per quale ragione negli ultimi 15 anni questo problema non si è mai verificato. La verità e che ci troviamo, invece, di fronte alla tipica presunzione degli incapaci, che è quella di tentare di difendersi attraverso menzogne e bufale vergognose.

Pasquale Motta Ex Sindaco di Nocera Terinese

P.S. : nel ringraziarvi anticipatamente rimango a disposizione per ogni chiarimento. 3342450273

NdR: Non abbiamo alcuna difficoltà, ma riteniamo di dover chiarire che l‘articolo ci è stato inviato dal PD di Nocera con un articolo avente a titolo “Oggetto: risposta PD al sindaco di Nocera Terinese”

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy