
Redazione TirrenoNews
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Anche ad Amantea qualcuno ha paura del carcere?
Giovedì, 17 Ottobre 2019 18:24 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaSembra di si!
E sono, in particolare, gli evasori fiscali.
Grazie al nuovo governo PD-M5s è previsto il carcere per chi evade oltre i 50mila.
Ovviamente la opposizione “ricca” e “liberale” contesta.
Cominciando da Silvio Berlusconi ha attaccato la proposta del governo di aumentare le pene per i grandi evasori fiscali: “Allo spendi e tassa della sinistra si è aggiunto il tassa e ammanetta dei Cinque Stelle.
Siamo di fronte a un pericolo ancora maggiore rispetto al 1994″.
Ma non tutti sono contrari.
Per esempio Confalonieri: “E’d’accordissimo”.
“Lotta evasione? Io sono d’accordo – dice – io pago le tasse”.
E sul carcere: “Certo che sono d’accordo, in America è sempre stato così.
Al Capone lo hanno messo dentro perché evadeva, mica perché ammazzava”.
Ad Amantea chi sono gli Al Capone?
Ad Amantea chi ha paura del carcere per gli evasori?
Vale la pena di ricordare che Al Capone venne condannato esattamente 88 anni fa il 17 ottobre 1931.
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Correzione dell’Articolo Amantea prima parte del processo Multiservizi
Giovedì, 17 Ottobre 2019 17:54 Pubblicato in Primo PianoRiceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
“Egr. redazione Tirreno news,
la presente per segnalare che l'articolo in home page riguardante il processo Multiservizi, è tendenzioso e fuorviante, se nella parte degli indagati si inserisce il nome Giacomo Bazzarelli, e nella parte dei condannati si inserisce solo il Cognome Bazzarelli, è logico che chiunque legga l'articolo sia portato a pensare a Giacomo Bazzarelli come il condannato a 3.000 euro di multa e 8 mesi di reclusione, quando ad essere condannato non è stato Giacomo Bazzarelli.
Gli articoli specialmente riguardanti processi e accuse, andrebbero fatti con più accuratezza.
sicuro che sia stata una svista (da correggere) saluto cordialmente.”
Prendiamo atto di quanto comunicato.
Diamo atto che il processo non ha condannato Giacomo Bazzarelli ad 8 mesi e 3000 euro di multa ma l’altro Bazzarelli indicato nella nota di correzione.
Chiediamo venia a Giacomo Bazzarelli ma non era certo nostra intenzione fuorviare il nostro lettore.
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«Bilancio manipolato per ottenere rimborsi, ecco la Riace di Lucano»
Giovedì, 17 Ottobre 2019 12:47 Pubblicato in CalabriaAscoltato nella nuova udienza del processo a carico dell'ex sindaco il colonnello della Guardia di finanza Nicola Sportelli: «Rendicontate spese di carburante anche per 17mila euro»
Derrate alimentari in favore di soggetti privati, rendicontazioni manipolate per ottenere i rimborsi, e volontà di non seguire i correttivi suggeriti dai funzionari ministeriali.
È ruotata attorno a questi temi la nuova deposizione del colonnello della Guardia di Finanza Nicola Sportelli, test chiave dell’accusa al processo in corso a Locri contro Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace che deve rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa in relazione ai progetti di accoglienza.
In particolare, dalle intercettazioni esaminate in aula dal finanziere emerge come Lucano e l’imputata Cosimina Ierinò, segretaria dell’associazione Città Futura, a tavolino qualche giorno prima di presentare la rendicontazione decidevano in maniera autonoma anche come distribuire la benzina in uso a un mezzo intestato al sodalizio.
«Questo mezzo - ha riferito il militare al giudice Fulvio Accurso - veniva utilizzato contemporaneamente anche dalla Protezione Civile, con il pieno effettuato 3/4 volte al giorno agli stessi distributori nei pressi di Riace».
Secondo l’ipotesi investigativa nel 2015 sarebbero state rendicontate spese di carburante per 17.500 euro, come se il veicolo avesse percorso circa 500 chilometri al giorno.
Si è poi affrontato il tema dei bonus, la moneta locale distribuita mensilmente ai beneficiari.
Nelle intercettazioni, ritenute tuttavia non penalmente rilevanti, affiora tutta l’inquietudine di Lucano e Ierinò nel non riuscire a trovare le pezze giustificative per coprire l’intero importo.
A margine dell’udienza il legale dell’ex sindaco, l’avvocato Andrea D’Aqua, ha annunciato l’intenzione del suo assistito di rendere dichiarazioni spontanee nel corso della prossima sessione dibattimentale, fissata per martedì 12 novembre.
di Ilario Balì16 ottobre 2019 Da Lacnews24.it