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Sciacca. 30-40 cani avvelenati

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Sembra che Sciacca fosse piena di cani randagi

E qualcuno ha pensato- male ovviamente- di liberarsene spargendo esche avvelenate.

Sgarbi dice che “È un gesto di una barbarie inaudita. Solo una mente criminale o malata può avere fatto una cosa del genere. Non si può accettare che vengano uccisi degli animali indifesi. Come non si può accettare il fatto che una città come Sciacca non abbia un canile: io credo che la Regione stessa abbia il compito di assumersi questa responsabilità mettendo a disposizione le relative somme. Mi auguro, infine, che le forze dell’ordine possano presto risalire all’autore o agli autori di questo gesto criminale”“

L’Enpa chiede di “Annullare il passaggio del Giro d’Italia attraverso la città di Sciacca, programmato nella quinta tappa della corsa ciclistica”

E sostiene che “ sarebbe "Un gesto di grande e profonda sensibilità che apprezzato dalla stragrande maggioranza degli italiani".

L’Asp di Agrigento ha dato disponibilità per potenziare le risorse veterinarie per aumentare il numero delle sterilizzazioni.

Il sindaco Valenti ha detto che l’Ufficio Ecologia del Comune di Sciacca effettuerà un’attenta verifica di altri siti dove si segnala la presenza di branchi di cani randagi, al fine di scongiurare il ripetersi di quanto accaduto in questi giorni.

La Lega antivivisezione ha presentato una denuncia contro ignoti ed ha chiesto anche che i carabinieri inviino servizi specializzati come il Soarda (nuova denominazione nata dalla fusione di competenze tra l’Arma dei carabinieri e i forestali nel campo dei reati in danno degli animali).

La vicenda allarma anche la politica tanto che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, intende istituire una commissione parlamentare che studi il fenomeno del randagio.

Forse avere scaricato sui comuni, in gran parte dissestati, anche i costi gestione dei cani accalappiati non è stata una idea felice, sicuramente comoda ma non felice.

Redazione TirrenoNews

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