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Prima o dopo gli Italiani capiranno la grandezza di Feltri

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Non c' era bisogno dell' Ocse per sapere che gli studenti italiani, specialmente quelli del Sud, sono presso ché analfabeti, non essendo capaci di decriptare uno scritto che non sia elementare. Il fenomeno era noto.

La scuola e le famiglie sono ignoranti perché non leggono e molte persone che invece tentano di farlo non capiscono un accidenti. Il loro linguaggio è miserrimo e non sono in grado di comprenderne uno leggermente più articolato. Gli stessi professori temo che abbiano difficoltà a spiegare ciò che essi stessi non comprendono appieno. La cosa strana è che i ragazzi, pur duri di comprendonio, sono convinti che la sintassi e la grammatica siano pregiudizi borghesi, e si piccano di essere esperti di climatologia.

Ascoltano le deliranti teorie di Greta, si persuadono che siano supportate dalla scienza, le fanno proprie e riescono perfino a convincere i giornali di avere ragione nel sostenerle, quando viceversa sono bischerate bevibili soltanto dai bischeri, appunto.
Il problema dell' insipienza culturale diffusa non è dovuto esclusivamente alla deficitaria istruzione pubblica, i cui difetti sono noti, bensì anche ad altro. Per esempio al fatto che genitori e figli non conversano più a tavola. I primi lavorano e quando rincasano non hanno voglia di parlare e scambiare esperienze e opinioni, tacciono, compulsano il cellulare e se un bambino li distoglie dalle loro abitudini silenti, interrogandoli, rispondono in malo modo: zitto stupidino.

Nelle case la televisione è accesa e c' è chi la vuole ascoltare, di solito è il padre, il quale se qualcuno alza la voce e disturba l' audizione, si incavola e smoccola. La prole, pronta ad imitare i grandi, si rifugia a sua volta nell' iPad, smanetta a tutto spiano sulla tastiera, e addio scambio di idee tra famigliari. Ovvio che in queste condizioni il dialogo vada a farsi benedire, senza il quale la manifestazione del pensiero dei grandi e dei piccoli si impoverisce, riducendosi a livelli primitivi. I quotidiani sono in crisi di vendite. Segno che non sono più graditi alle masse che preferiscono i social, miniere di stupidaggini. Ma piacciono ai giovani che ovviamente alla propria educazione sono disattenti. Suppongono che il computer sia ricco di informazioni utili benché veicolo di gigantesche fesserie.
È evidente che pure l' informazione basica sia contaminata da una sorta di imbecillità strisciante che non aiuta certo la formazione delle nuove generazioni.
Infine un cenno alla qualità di chi sta in cattedra.

Gli insegnanti sono mal pagati, accettano di guidare una classe pur di avere una occupazione che li strappi all' indigenza, però sono frustrati e vivono la propria condizione quale ripiego pressoché disonorevole. Il loro impegno è minimo o assente. Se sono scarsi i professori, figuriamoci gli allievi.

Se la scuola fosse alta quanto un tempo, allorché il latino era una materia obbligatoria alle medie, forse i discenti davanti a una locuzione come "ius soli" non avrebbero i brividi tipici di chi è di fronte a un mistero.

di Vittorio Feltri

Redazione TirrenoNews

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