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Tolleranza zero, sembra la parola d'ordine delle Forze dell'Ordine verso i comportamenti illeciti . Di tutti, anche dei profughi .

Una sorta di monito per fermare azioni improprie ed inaccettabili in un contesto di solidarietà  che ci vede come nazione probabilmente primi nel mondo.

Non si vuole esprimere nessun giudizio morale, ma per una legge che sanziona penalmente anche il furto per fame non è accettabile che 2 dei quasi 90 ospiti in Amantea possano sequestrare due degli operatori che li assistono minacciandoli di non farli uscire se non pagavano loro quanto dovuto!

La storia è antica.

Si chiama con il solito inglesismo che ci aggredisce " pocket money".

In italiano si traduce con paghetta, cioè quello che i genitori danno ai propri figli per educarli all'autonomo impiego dei soldi.

Si tratta di poco: 2,50 euro al giorno. cioè quasi 75 euro al mese. Una cifra che inviata in Nigeria magari aiuta le famiglie a pagare le spese del viaggio od a sopravvivere.

"Fanno" di più chiedendo l'elemosina davanti ai supermercati.

Quella del "pocket money" è stata anche alla base della prima reazione alla quale è conseguita la traduzione in caserma dei primi tre migranti, traduzione che è servita per mantenere calmi gli animi dei nostri ospiti.

Ma questa volta la reazione è stata "indotta"

Il personale della "Zingari 59", infatti, stava distribuendo 130 euro agli aventi diritto.

Un importo pari a 52 giorni, quelli decorrenti dall’8 settembre 2014 al 31 ottobre 2014 che la Prefettura ha "anticipato".

Anche "anticipato" è un eufemismo. Siamo ad Aprile. Se la Prefettura ( leggi Ministero competente) fosse più tempestiva, forse, queste cose non accadrebbero!

Comunque sia, gli addetti stavano erogando il "pocket money" quando  due Nigeriani  Michael Okosun,  29 anni e Lucky John,  22 anni, hanno fatto irruzione nell’ufficio dove avveniva il pagamento e dove venivano conservati i soldi e dopo averlo chiuso a chiave hanno minacciato i due operatori“se non ci consegnate i soldi che ci spettano non uscite da qui”.

Un evidente momento di perplessità, forse un pò di timore, poi la chiamata per l'intervento delle Forze dell'Ordine che è giunto immediato da parte dei carabinieri della caserma di Amantea agli ordini del maresciallo Massimiliano Diamanti e della Compagnia di Paola agli ordini del capitano Antonio Villano.

I Carabinieri hanno spiegato e fatto capire ai due profughi la gravità di quanto accaduto, che può comportare , ai sensi di legge, anche il rischio del rimpatrio forzato, e poi li hanno tratto in arresto per minacce e sequestro di persona.

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L’impero romano non esiste più, ma la romanità continua ad imperversare.

Imperversa con il”panem et circensis” capace di portare gli amanteani nel centro storico per un piatto di spaghetti con la mollica.

Imperversa con le grandi opere pubbliche al punto che bitumare una strada per permettere alla gente di non rompere l’auto, riparare un marciapiede per evitare alla gente di non rompersi una caviglia, non rendono politicamente e non fanno notizia( mica si inaugura un tappetino!) ma fare un ponte, quello sì’ che vale.

Tutti “loro” sanno che noi tutti ricordiamo gli imperatori romani solo per le loro opere !

Ed allora la lotta degli imperatori sarà per il lungomare, da un lato, ed i ponti, pontini e passerelle, dall’altro.

Possibile che nessuno percorra le strade interpoderali dove il bitume è quella “cosa nera” tra una buca ed un’altra?

Possibile che nessuno si renda conto che le strade interne( alcune, poi, in modo gravissimo), lungomare compreso, sono impercorribili, in particolare a piedi o con la bici o con i ciclomotori?

Possibile che nessuno veda che i marciapiedi sono pieni di buche, lungomare compreso, e pericolose per i passanti?

Possibile che nessuno veda lo stato di abbandono del centro storico?

Ed allora perché non usare le poche risorse economiche del nostro ente per fare soprattutto manutenzione e riparazione anziché grandi opere od opere che apparentemente hanno un respiro ampio mentre in realtà sembrano, e forse sono, compensazioni partitocratiche?

Dove sono i parcheggi?

Dove sono le aree diffuse per i bambini?

Perché non si comprano ed usano panne galleggianti per difendere la pulizia del nostro mare?

Perché non si acquisisce il castello e la torre?

Perché non si cura il look della città?

Perché la comunità non si arrabbia?

Perché ha paura di protestare?

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E’ la prima volta – ci sembra – che l’opposizione chiede le dimissioni della giunta Sabatino .

Non è stata chiesta nemmeno quando si è deciso di usare il mutuo del lungomare per fare ponti e pontini, quasi che questa sciagurata scelta fosse accettabile.

E viene chiesta ora che la giunta Sabatino ha approvato una tassazione che aiuta le famiglie amanteane?

C’è da riflettere! E molto!

Ma andiamo alla notizia.

La notizia è che dopo gli interventi di Andrea Ianni Palarchio, Sergio Ruggiero, Francesca Menichino e Biagio Miraglia, solo oggi si viene a sapere che anche “Insieme per la città” abbia preso posizione sulla vicenda della TARI presentando una apposita interrogazione.

Dicono, infatti, i consiglieri d’opposizione : “E di oggi pomeriggio (ieri 16 aprile) il comunicato apparso sul sito ufficiale del Comune di Amantea attraverso il quale si informano i cittadini contribuenti della ” sospensione momentanea” del pagamento delle bollette Tari”.

Poi continuano : “La nostra interrogazione, con relative puntuali osservazioni sugli errori e sulle omissioni nell’avviso inviato ai cittadini e la richiesta di annullamento è stata di fatto accolta”.

Infine, le conclusioni :” Non sappiamo cosa significhi ” sospensione momentanea”, poiché praticamente tutti gli avvisi sono errati.

Non ci hanno ancora comunicato chi è o chi sono i responsabili dell’ orrore.

In un comunicato apparso sulla stampa quest’oggi i responsabili erano gli ” estimi catastali” che poveretti non c’entrano nulla con la Tari, nel comunicato apparso nel pomeriggio sul sito sono stati individuati altri colpevoli ” errori probabilmente derivanti dal nuovo e diverso sistema di calcolo basato non più esclusivamente sui metri quadrati dell’edificio (??) ma anche sul numero degli occupanti”.

Ma non dimentichiamo il fendente: “ Non sanno cosa dicono e cosa scrivono. Vogliamo sapere chi pagherà le spese della elaborazione, compilazione, imbustamento e consegna dei nuovi avvisi”.

E poi la giocosa richiesta : “L’amministrazione comunale?” Ci sembra “ L’esercito “i Francischiellu, pardòn “i Peppiniellu”. Dimettetivi”.

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