
In ogni tempo gli uomini hanno avuto bisogno di eroi.
Per millenni l'eroe è stato fondamentale nella vita quotidiana, rappresentando il cittadino non soltanto provvisto di tutte qualità ma la sua esaltazione
L’eroe, il diverso, quello capace di grandi atti di grandi gesti.
Oggi in questa società nella quale i valori etici, morali sembrano scomparsi, l’eroe è l’uomo che questi valori li conserva, li interpreta , li diffonde .
Tra i tanti o pochi, questo resta un grande dilemma, sicuramente Gaetano Cortese, un uomo semplice e nel contempo straordinario.
L’uomo che invoca l’eroismo quotidiano.
Per lui, amico indomito nella ricerca del bene comune, ci perviene una poesia che ci piace diffondere, perché lui la legga e sappia che molti lo vedono per quello che è: un eroe quotidiano.
Agli Eroi quotidiani
Piazze gremite di genti distratte,
erose da un gelido vento malvagio,
risa scomposte, castelli di carte,
occhi sbarrati all'oscuro presagio
di grette ragioni, che tingon d'atroce
la Vita ch'evolve nel suo girotondo,
ne oscuran l'essenza, urlando a gran voce
ch'è quasi arrivata la fine del mondo.
Poi brindisi al sangue, in antichi manieri,
tra burattinai dai volti di cera
per altre sostanze nei grevi forzieri
sottratte a chi ama, a chi prega e a chi spera
e orienta il suo incredulo cuore ferito
all'unica strada che porta al Signore
con tutti i Suoi nomi, siccome atterrito,
sorpreso nel buio dall'Adulatore.
Chi ha perso qualcosa e chi ne ha guadagnato?
È forse il danaro una merce preziosa
tra spiriti nobili oppure è anelato
dall'anime scevre d'essenza virtuosa?
Importa ben poco a chi osserva cosciente,
a chi aiuta con gioia e, donandosi, terge
davvero la Terra, la rende splendente
con semplici gesti, è l'Amore che emerge
così come l'Isca, rivolto in quel Cielo
che illumina il Mondo d'azzurro sì terso,
sia l'empio che il giusto, poi solleva il velo
di buio e sussurra, all'intero Universo:
«Il valore più alto per l'Uomo è la vita, ed esiste il domani
grazie agli Uomini umili e forti, ai miei piccoli Eroi quotidiani».
(Dedicata a Gaetano Cortese, un Eroe quotidiano)
Francesco Maiorano, 4 febbraio 2014
Amantea “scalpita” per fare il porta a porta.
Ed intanto si allena all’orto ad orto.
Fanno bella mostra di sè , non una soltanto, ma tre buste di spazzatura abbandonate nell’orto antistante la villa della Grotta.
Si badi che siamo a non più di 10 metri dai cassonetti e che pertanto non costava niente mettere la spazzatura nei cassonetti.
E quand’anche fossero stati pieni sarebbe stato il caso quantomeno di lasciarla nei loro pressi e non di abbandonarle nel vecchio orto.
Certo il buonista ( stupido) osserverà che potrebbero essere stati i cani, ma le buste sono intatte e non recano segni né di morsi né di graffi.
Osserviamo anche che nessuno è andato a toglierle.
E tantomeno ad aprirle per trovare( magari) la cartolina o la busta di una lettera, od un altro segno di appartenenza.
Insomma un pessimo segno per quando inizierà( speriamo prima possibile) a raccolta porta a porta.
Un segno di quanto sia necessario che venga effettuata un costante e ferma vigilanza ed elevate pesanti sanzioni .
Qualcuno ad Amantea ha bisogno di essere educato e per queste persone la migliore educazione è una buona contravvenzione e la mortificazione che essa reca con sé!
Questo il senso del comunicato stampa di FdI del Basso Tirreno Cosentino
“La macchina elettorale sta per partire e si incominciano ad intravedere alcuni corridori. Partiti, movimenti, singoli, fanno sentire la propria voce, magari esprimendo il proprio dissenso sul modo in cui la politica oggi gestisce il nostro comune, invitando al cambiamento di rotta, anche se a ben guardare di nuovo c’è ben poco.
Ma la città è pronta a cambiamenti radicali? O piuttosto si tornerà al voto con il solito metodo: votare il parente, l’amico, il politico utile.
Si invoca sempre il cambiamento, ma poi si votano le stesse persone, eppure dovremmo ormai aver capito che quel metodo non è buono e va cambiato!
“Nuova classe dirigente”, “valori”, termini puntualmente utilizzati da chi si presenta come l’alternativa, ma che troppo spesso rimangono sulla carta, in concreto nessuno dice cosa si è fatto per la città e si è pronti a fare, ci si limita a chiedere il voto “a credito” senza aver mai offerto nulla che faccia pensare ad un possibile riscontro futuro, senza pensare che così facendo aumenta la sfiducia e il distacco dei cittadini dalle istituzioni.
Noi siamo convinti, che per far recuperare alla politica credibilità, e alla città il terreno perso, è necessario dare la possibilità all’elettore di poter votare uomini e donne che credono nei valori della Democrazia, Trasparenza, Meritocrazia e Legalità, che si impegnino a mettere a disposizione le proprie energie nell’interesse dell’intero popolo amanteano, attraverso un constante contatto con i cittadini, i quartieri, le frazioni, il territorio tutto.
Una cioè ad nuova, credibile e dinamica classe dirigente, che sappia guardare al quotidiano, alla vivibilità del territorio - che più volte noi abbiamo invocato - alla strada sporca, all’arredo urbano sgangherato, alla viabilità caotica, ad una politica solidale che tenga conto della fasce deboli, degli anziani abbandonati a se stessi, dei giovani senza lavoro, dei diversamente abili a cui, per esempio, è privato anche la passeggiata su via Margherita perché i marciapiedi non sono adeguati, così in molte altre strade! (oggi qualcuno se ne avvede, aria di elezioni o forse cambiamento!), che sia pronta, e magari abbia già dimostrato sul campo, di credere in quei valori che spesso vengono utilizzati come semplice cartello elettorale e che allo stesso tempo voglia metterli in pratica.
Da ottimisti, speriamo che in occasione delle prossime elezioni ci sia quel cambio di rotta, da molti auspicato, a partite dalla formazione delle liste elettorali che ci si dovrebbe sforzare di comporre tenendo in considerazione delle mutate condizioni sociopolitiche, della necessità di dare spazio ai giovani e alle donne, alla dinamicità e al confronto, anche se ciò potrebbe comportare per qualcuno fare un passo indietro magari spronando la discesa in campo del nuovo.
Fdi osserva il dibattito politico e non esclude anzi auspica un confronto con le formazioni politiche locali, sostiene ancora una volta la necessità di un programma semplice, di pochi punti, sulla base del quale può decidere di aderire ad un progetto politico, attraverso un proprio candidato in una lista civica o anche con l’appoggio esterno, perché quello che abbiamo a cuore non sono le poltrone ma il bene della Città”.