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Stamattina un amico che ha amato l’AC Amantea mi ha detto che la squadra amanteana sta per chiudere.

Una brutta notizia che davvero cade come una mannaia sulla teta dell’amministrazione comunale.

Già si sussurra che l’AC Campora abbia cessato le sue funzioni sportive e sociali.

E’ il logico risultato di un calcio che sopravvive solo se riceve interventi finanziari pubblici a corredo, non ad integrazione , dei contributi privati.

In sostanza come per le feste patronali che devono essere pagate da una amministrazione comunale, come le feste pubbliche gratuite che sono l’omaggio della giunta in carica alla città, agli elettori.

Insomma, comunque e sempre il “Panem et circensis” di romana memoria.

Ed invece non era vero, od almeno non sembra tutto perso. Affatto.

Con il comune chiuso di pomeriggio per le ferie estive, stasera si sono visti alcuni fan della AC Amantea 1927 e l’assessore GB Morelli

Tra i presenti Pino Trotta e l’ingegnere Gianfranco Nesi

Domani avremo sicuramente una nota stampa dell’amministrazione comunale per la quale era presente il prossimo addetto alla PR dell’ente comune

Speriamo in risvolti positivi

Amantea non può restare senza calcio.

Al più senza tappetino verde, ma senza calcio mai!

Amantea senza calcio sarebbe come una estate senza spettacoli gratuiti.

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“Tra quegli altri cipressi ermo là su. Ansimando fuggía la vaporiera Mentr'io cosí piangeva entro il mio cuore; E di polledri una leggiadra schiera Annitrendo correa lieta al rumore.

Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo Rosso e turchino, non si scomodò: Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo”.

Sono gli ultimi versi della nota poesia “ Davanti a san Guido” di Giosuè Carducci , quella che inizia con i più famosi versi “ I cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, Quasi in corsa giganti giovinetti Mi balzarono incontro e mi guardar.

Mi riconobbero, e— Ben torni omai — Bisbigliaron vèr' me co 'l capo chino — Perché non scendi ? Perché non ristai ? “

Beh, i cipressi della Chiesa madre del centro storico di Amantea non hanno la nobiltà dei cipressi di San Guido: o forse si?

Forse i cipressi hanno la stessa nobiltà dappertutto . E forse meritano dappertutto lo stesso rispetto.

Tranne che ad Amantea, ovviamente.

Forse la differenza sta soprattutto nel fatto che quelli che dal comune di Castagneto Carducci si mostrano lungo il viale che collega l'Oratorio di San Guido al centro storico di Bolgheri hanno avuto un poeta e quelli di Amantea no.

Ma anche i nostri son casa di “ rusignoli” ed intorno a loro “Le passere la sera intreccian voli”.-

O meglio intrecciavano, perché oggi è più difficile.

Oggi i cipressi sono monchi. Rei di aver offeso la vista dei potenti che non potevan più vedere il mare ed i suoi colori e cogliere sullo stesso i rossi dei tramonti

E le loro cime sono state ablate, perché non offendessero più la vista del panorama.(Foto media)

Gli incolpevoli operai del comune li hanno puniti così che non disturbino.

Lo hanno deciso lì dove possono e come dice il sommo poeta “ vuolsi così, colà dove si puote”.

Lo ha deciso chi “ oggi è una celebrità, che sa legger di greco e di latino, che parla, parla ed ha molte altre virtú” .

Lo ha deciso chi oggi comanda, chi oggi non è più “ un birichino e sassi in specie non ne tira piú” .

È molto più potente , taglia le teste a chi non può parlare e comincia dai cipressi.

E speriamo che Van Gogh non ritorni in vita e soprattutto che non abbia lo schiribizzo di venire ad Amantea a ritrarre i cipressi del centro storico, i pochi alberi del centro storico oltre i fichi aggettanti sulla vecchia statale 18, i pochi che compensavano con il loro verde quello degli antichi aranceti ormai scomparsi.( Foto piccola)

Le loro cime non correranno più al vento, seguendone il senso e curvandosi flessibili fino a vincerne la potenza, nè saranno incise dalla brezza salmastra che tutto accarezza in questa città di mare.

Ci chiediamo, e ci chiederemo sempre e comunque, se si possa avere il diritto di comandare queste cose, se la città domani possa svegliarsi monca di un suo particolare solo perché qualcuno si è arrogato il diritto di decidere per conto di tutti.

E ci chiediamo, e chiederemo sempre e comunque, perché questa città accetti, senza nemmeno parlare, questo aberrante esercizio del potere divino della politica.

E ci chiediamo, e chiederemo sempre e comunque, se i problemi di Amantea siano le cime sempreverdi di qualche cipresseto che non è nato per caso ma è stato piantato proprio lì dalla medesima amministrazione, cipresseti che sono colpevoli solo di avere fatto il proprio dovere di nascere e di crescere ed oggi si trovano a subire le ire di chi li ha visti piantare, crescere e vivere fino a quando hanno offeso la suscettibilità dei potenti.

Ci chiediamo se si sia così dato inizio ad un periodo di Terrore rivoluzionario e ci si accinga a tagliare tutto ciò che offende la vita di un qualsiasi panorama come avvenne per i meravigliosi Pini marittimi che arricchivano la nostra città.

Ci chiediamo se saranno tagliate le alte palme del centro storico, ree anche loro di offendere la vista di un qualsiasi potente.

Forse fra qualche giorno sarà tagliata anche la palma che è davanti alla facciata della Chiesa madre e che ne offende la vista.

Né vogliamo sapere chi sia il Charles Henry Sanson di Amantea.

Ci chiediamo solo come si possa vivere tranquilli in questa città sapendo che è possibile essere giudicati senza processo ed avere tagliata la testa.

Cipressi docet!

NB Ci giunge notizia che qualcuno si è offeso , che qualcuno si è arrabbiato, che qualcuno ha pianto, che qualcuno ha avuto paura di quello che ha ordinato, che domani lunedì 7 luglio ci si chiederà se il terreno sul quale insistevano i cipressi sia di proprietà pubblica o privata ed altro.

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Se non è l’effetto dell’intervento della procura della repubblica ditemi voi cos’è

Parliamo del fatto che la determina dell’ingegnere Pileggi n 295 del 27 giugno 2014 è stata registrata il 2 luglio 2014, cioè pochissimi giorni dopo previo impegno di spesa sul capitolo80035/18, intervento 1110504 tratti sulla competenza del bilancio 2014

Eravamo abituati dalla precedente determina n 359 del 18.08.2013 era stata registrata soltanto il 31 dicembre 2013, cioè 4 mesi e 13 giorni dopo, sempre sul capitolo 80035 ma senza indicazione dell’appartenenza alla competenza od ai residui

Eppure parliamo dell’identico impegno di spesa di 22.603,00 euro per oneri ed indennità. Tassa demaniale euro 19.654,59 e contributo regionale euro 2.948,19, l’uno relativo al 2012(?) e quest’ultimo relativo al 2014.

Ma può anche darsi che esista una determina per il pagamento del canone per l’anno 2013.

Certo resta la stranezza di capire come sia possibile questa dicotomica valutazione del canone demaniale , dal comune calcolato come ricognitivo in circa 20 mila euro mentre nel verbale di sequestro si ragiona in termini di centinaia di migliaia di euro annui.

Stasera comunque in consiglio avremo dati maggiori e più completi.

Non sembri poca cosa la delibera di pagamento anticipato del canone demaniale.

Anzi ci sembra funzionale alla possibilità non remota che fermo restando il sequestro dell’opera per le carenze tecniche ed amministrative si possa giungere ad una fruizione dello stesso per qualche tempo in più.

Il comune opportunamente ha fatto ricorso al Tribunale della Libertà che si pronuncerà a breve e che potrebbe anche orientarsi all’accoglimento della richiesta.

Quale novazione infatti può aver costituito l’elemento induttivo del sequestro? Si tratta certamente di una situazione antica che ben poteva far giungere al sequestro in tempi ben più opportuni.

Dove potrebbero essere allocate in questi pochissimi giorni teoricamente concessi le imbarcazioni oggi presenti nel porto di Amantea?

Non solo ma chi avrebbe dovuto comunicare agli interessati l’obbligo di allontanare le imbarcazioni? E’ questa una notizia alla quale appare difficile rispondere attesa la mancata visione degli atti di sequestro che stando alle dichiarazioni della consigliere Menichino risulterebbero perfino secretati.

E dove potrebbero andare i marinai le cui imbarcazioni sono oggi nel porto di Amantea quando perfino il vicino porto di San Lucido risulta essere parzialmente insabbiato?

Non solo ma sembrano stemperate le ragioni del sequestro, da un lato con la manifestata volontà di pagare i canoni annuali e dall’altro con il verbale della commissione di collaudo del porto del 30 giugno ( presenti Genio Civile OOMM, Capitaneria e Demanio) nel quale si legge la incontestata affermazione che il PAI non si applicherebbe al porto di Amantea perché la approvazione del PAI stesso sarebbe successivo alla approvazione del progetto del porto.

Insomma sarebbero buone le speranze di conservare fino alla fine della stagione estiva l’uso del porto medesimo rinviando la esecuzione del sequestro e la inibizione dell’uso del porto a settembre pv.

Né escludiamo in via di principio che stasera il consiglio approvi una mozione d’ordine per dichiarare a chiunque, ed alla unanimità, il desiderio di conservare la fruibilità del porto fino al mese di settembre evitando danni di immagine della città, perdita di lavoro, problemi ai pescatori ed ai diportisti

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