
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione
ROMA - La multa per eccesso di velocità, accertato con l'ausilio dell'autovelox, è nulla se il segnale del limite di velocità non viene ripetuto dopo l'incrocio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (ordinanza n.11018/14 del 20 maggio 2014) ribadendo il principio secondo cui, quando viene imposto un limite di velocità che abbassa quello previsto per il tipo di strada, deve essere ribadito con un segnale apposito dopo ogni incrocio, altrimenti diventa inefficace. Quindi, se un guidatore trova prima un limite di velocità, poi attraversa un incrocio e infine incappa in un autovelox, non potrà essere sanzionato.
La Cassazione si è pronunciata dopo aver esaminato un caso di un automobilista calabrese a cui era stato contestato un eccesso di velocità, accertato con l'autovelox. La Corte ha accolto il suo ricorso, sentenziando che "Va infatti ritenuto che la mancanza della ripetizione del segnale poteva indurre il conducente a credere che la riduzione del limite di velocità disposta prima dell'intersezione fosse venuta meno, giacché il coordinamento tra l'art. 119 e l'art. 104 del Regolamento è da formulare nel senso che il limite di velocità imposto da un segnale cessi, per effetto del segnale di fine del limite, solo se ci si trova in presenza di un tratto di strada continuo".
Amantea 28.06.2014 Cav. Giovanni LISCOTTI
Un uomo di 56 anni circa è stato trovato stamani dagli operai del comune impiccato ad uno degli alberi di aranceto che si trova tra la strada provinciale per Lago e la salita che collega detta strada al centro storico.
“Aveva gli occhi aperti ; sembrava ancora vivo a parte l’intenso pallore e l’ematoma sul collo” così si raccoglie tra la gente emozionata che si aggira intorno al luogo del terribile evento
Immediato l’allarme ai carabinieri che sono immediatamente giunti sul posto per attendere alle necessarie incombenze. Presente il tenente Zupi della capitaneria di Paola ed il comandante ff della stazione di Amantea.
Drammatica la lettera lasciata dal suicida.
Quattro lunghe pagine nella quali si racconta lucidamente il dramma di un uomo che si avvia al suicidio quale estrema ratio.
“ Sono fallito come imprenditore e come padre “ questo più o meno il senso delle parole cognibili nella terribile lettera.
Si chiamava Vincenzo Mosca ed era originario di Amantea.
Era ritornato ad Amantea con la speranza di trovare un lavoro e di ricominciare .
Ma non aveva trovato quanto sperato.
Vincenzo era tornato da Arezzo dove aveva vissuto e dove aveva famiglia da pochi giorni
Ma non aveva trovato il lavoro cercato ed allora stanotte.….
SUICIDIO AMANTEA: LE ULTIME ORE DI VINCENZO E LA LETTERA D'ADDIO (continua)
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Pace fatta dopo il brutto gesto di stamattina, ma inevitabile dire che il tam tam di solidarietà ed indignazione di Facebook ha funzionato alla grande.
Ed è così che sotto il ponte di Via Baldacchini un gruppo numeroso di giovani amanteani si è riunito come da espresso invito lanciato via Social Network.
Ovviamente insieme a Sara Fratini, la giovane artista, offesa da una mano ignota ed a Giulio Vita, malmenato da mano nota, erano presenti anche il responsabile tecnico dell’intervento culturale Pedro Bonavita , l’assessore al turismo GB Morelli, l’assessore Emma Pati.
Presenti anche i vigili urbani giunti con la bicicletta elettrica.
Buone parole gettate al vento ma si realizzava nell’aria la volontà di chiudere una vicenda che offende l’intera cittadina amanteana non abituata a fatti del genere.
Poi arriva William Guido con un prosecco ghiacciato al punto giusto.
Escono fuori i bicchieri e si brinda.
A stappare una delle bottiglie proprio Sara.
E le esce un bel sorriso, uno di quelli raramente godibili sul suo visino sempre serio.
Un sorriso che la dice lunga.
Ora come da invito dell’amministrazione comunale Sara appena possibile darà inizio al murales della parete di fronte.
Siamo curiosi di sapere come interpreterà la nostra città.
In gamba Sara.