Scrive Melicchio del M5s
Catanzaro – “Nella manovra c’è un’importante novità: la “norma Fraccaro”, che stanzia 500 milioni di euro a favore di tutti i Comuni, diventa strutturale.
Parte così un grande Piano di investimenti diretti sui territori in grado di stimolare la crescita e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Lo stanziamento per la Calabria prevede oltre 23 milioni di euro per i comuni, per realizzare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.
Ma tutti i Comuni d'Italia, in base al numero di abitanti, riceveranno da un minimo di 50mila euro ad un massimo di 250mila euro che potranno essere subito spesi aprendo oltre 8mila cantieri in tutto il Paese.”
Lo annuncia con soddisfazione il deputato calabrese del M5S Alessandro Melicchio che spiega come verranno ripartiti i fondi nella nostra regione.
“Gli stanziamenti sono differenziati tra i comuni in base al numero degli abitanti e si va dai 210mila euro per Reggio Calabria ai 170mila di Catanzaro, Cosenza e Crotone, dai 130mila di Vibo Valentia ai 90mila per i comuni sotto i 20mila abitanti. 70mila euro andranno ai comuni che hanno fino a 10mila abitanti e 50mila per i comuni con popolazione inferiore ai 5mila.
In totale andranno 4 milioni e 380mila euro per la provincia di Catanzaro, 8 milioni 680mila per quella di Cosenza, 5 milioni e 730 per la città metropolitana di Reggio Calabria, 2 milioni e 700mila euro per la provincia di Vibo Valentia e 1 milione 690 per quella di Crotone.”
Il parlamentare 5 stelle chiarisce anche le finalità del finanziamento.
“Si potranno finanziare progetti per dotare le città di impianti per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Inoltre, le risorse potranno essere impiegate per mettere in sicurezza strade, scuole, edifici pubblici.
Ancora, si potranno rimuovere le barriere architettoniche e realizzare progetti di mobilità sostenibile.
Rendendo strutturale questa norma – conclude Melicchio – vogliamo continuare a dare impulso agli investimenti favorendo sviluppo sostenibile, occupazione, infrastrutture utili e tutela ambientale.
Stiamo lavorando con il massimo impegno per dare ai cittadini, ai territori e alle amministrazioni locali risposte concrete per far ripartire il Paese.”
Alessandro Melicchio portavoce M5S alla Camera dei Deputati
Riceviamo e pubblichiamo:
Tempo fa grazie alla presenza di scavatori di frodo è stato messo in luce in località Imbelli un edificio templare avente le dimensioni di 29,20 x 9,75 del tipo privo di peristasi diffuso in Magna Grecia e Sicilia in epoca arcaica.
Questo tempio ha la caratteristica di essere orientato a sud , costruito in pietra e di essere scompartito in quattro ambienti posti in successione lungo l’asse maggiore.
La costruzione del tempio, dice Gioacchino Francesco La Torre trova edifici affini in quello di Timpone della Motta di Francavilla marittima dedicato alla Dea Atena.
I materiali recuperati (al netto di quelli trafugati dai tombaroli) sono stati molto numerosi ed attestano la presenza di prodotti indigenti. Armi ed utensili in ferro,ornamento personali in bronzo, ambra, osso ed argento.
Accanto a questo si riscontra un vasto repertorio vascolare tipico di un centro colonico caratterizzato da un vasto campionario di forme acrome, interamente o parzialmente verniciate e con decorazione a fasce, omogenee per caratteristiche tecniche e fattura.
Proprio da queste considerazioni relative ad un centro colonico, la supposizione che, nella zona che sale da Imbelli verso Cozzo Piano Grande, sia esistito ben altro che il solo tempio di Imbelli finora scoperto.
Ed infatti anche io ho trovato i resti di un altro tempio ancora tutto da portare alla luce.
Prima ancora che i tombaroli ne facciano strage.
So di non essere l’unico ad avere visto questi resti e proprio per questo sollecito l’amministrazione comunale e la soprintendenza a fare le opportune scelte operative.
E questo non vale certamente per la sola collina di Imbelli!!!!
Lettera firmata
Foto G.G. gennaio 2017
Scrive Vincenzo Lazzaroli:
“La Biblioteca, nell’immaginario collettivo, è un luogo del cuore, un ambiente nel quale ognuno di noi può ritrovare emozioni, sensazioni, silenzi e riflessioni che guardano al nostro mondo interiore.
Un luogo, dunque, dove si incontrano le generazioni, dove si ritrovano i pensieri e le idee del nostro passato.
In Biblioteca si osserva il silenzio, si rispettano le regole, si condividono i saperi, si fanno nuove scoperte personali, ci si confronta con sé stessi e il mondo circostante… in una parola, si guadagnano i valori della civiltà.
Non sono rari gli esempi di Biblioteche che, pur continuando a svolgere il compito di Forzieri della cultura e del sapere, si sono contaminate con altre attività culturali molto affini, votate molto spesso ai giovani e al loro bisogno di socialità e crescita.
E noi proprio questo avremmo auspicato per la storica Biblioteca di Amantea, la cui apertura avevamo salutato con molto entusiasmo lo scorso anno; speravamo che la Biblioteca sarebbe diventata realmente quel luogo culturale, fonte di stimolo per l’intera Comunità e soprattutto per le giovani leve di questa città.
Quello che, però, in questi gg abbiamo registrato è un risultato di tutt’altro tenore, ahinoi!!
La Biblioteca è come se fosse implosa, mai davvero decollata e attiva.
A conti fatti, questa Biblioteca non ha mai realmente funzionato, non ha mai nemmeno avuto uno scaffale dove riporre i libri, catalogarli e renderli disponibili ad un eventuale pubblico.
Sulla porta d'ingresso è affisso permanentemente un vecchio e scolorito avviso che contempla gli orari invernali.
Dopo più di un anno gli scaffali mancano e, attualmente, ci è stato riferito, siano ancora in “fase” di ordinazione. Nella sostanza, la biblioteca comunale è una stanza ricavata nella struttura del Campus Temesa, che dovrebbe rappresentare la casa della cultura, con i libri abbandonati per terra a marcire, un piccolo banchetto scolastico e null'altro.
La domanda, dunque, nasce spontanea: che fine ha fatto il progetto culturale alla base del quale era stata posta l’apertura della Biblioteca?
Anzi, per meglio dire, è mai esistito un progetto di tal genere?
A noi sembra proprio di no e, si sa, senza progettualità, senza obiettivi, senza una strada tracciata nessuna iniziativa ha speranza di sopravvivere a sé stessa!!
Per rilanciare la fruibilità’ della nostra biblioteca, lo scorso anno, avremmo potuto richiedere un sostegno finanziario partecipando al bando della regione Calabria “Programma a sostegno al sistema bibliotecario calabrese per il 2018”, finanziato con fondi del Piano di Azione e Coesione (P.A.C. 2014/2020 AZIONE 6.7.1); perché NON è stato fatto??
Purtroppo, è triste doverlo ammettere, la Biblioteca è l’ennesima “promessa” non mantenuta di un’Amministrazione che non ha idee e proposte vere; ciò è verità storica!!
A più di un mese dall’apertura delle scuole, la situazione della Biblioteca grida allo scandalo; ai nostri concittadini non possiamo augurare che, per primi, questi nostri Amministratori tornino a studiare e a interrogarsi, andando a leggere (in qualche Biblioteca seria ed aperta) un libro con qualche esempio di buona Amministrazione, prima di tornare a candidarsi per la guida di una città con una storia e tradizione culturale come la nostra!!
Ancora una volta, mi spiace confermarlo, i cittadini di Amantea sono stati “traditi” dalle false promesse dall’attuale amministrazione Comunale di Amantea!!
Vincenzo Lazzaroli