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Riceviamo e pubblichiamo con piacere l’ intervento del cav. Liscotti a seguito del nostro articolo sul principio dell’autosufficienza.

“In merito all’articolo apparso su uno dei locali siti web avente titolo “La rivoluzione dei rifiuti. Scatta il principio della autosufficienza territoriale” vorrei dire….. ai posteri l'ardua sentenza. Se qualcuno ricorda i miei interventi in merito a ciò e alle polemiche per "cozzo Giani" ritengo che siamo al capolinea. Discutiamo certamente del sito (SI o NO) ma non di dare l'immondizia ad altri che sicuramente non vogliono.

Perchè su tale problema non si apre un dibattito aperto con i cittadini, al fine di far comprendere meglio le prerogative delle raccolte differenziate e le aperture anche di piccole/grandi isole ecologiche a norma della Legge 152/2006.

A proposito dell'isole: quella di Amantea come mai è ferma!!, almeno per quanto concerne lo stoccaggio dei cartoni e la plastica si potrebbe utilizzare (mediante eventuali ulteriori l’adeguamenti, perché mandare in altri luoghi fuori regione i rifiuti , vista l’emergenza ne pagheremo le conseguenze in bolletta). Intorno a tale problema si fa retorica e bellavista, ma nessuno lo affronta seriamente al fine di far comprendere il problema.

Credo a tal punto che sia giunto il momento di non continuare a fare scarsa informazione come: le discariche portano i tumori, le malattie aumentano ecc…. Questo avviene quando le cose sono incontrollate e non a norma, la quale quest’ultima (in vigore) non prevede certamente Inquinamento Zero, ma solo l’emissione in atmosfera o sul suolo di un “inquinamento” entro alcuni valori stabiliti e concertati a livello Europeo o Internazionale.

Ritornando a noi, perché allora non si tolgono i cassonetti sotto tutte le case delle persone, (vedasi via Bologna/via Baldacchini – Via Lava Gaenza ed altre zone) considerato che anche questi portano magari malattie, ma forse li, abitano i figli di “nessuno”.

Scusatemi ci vorrebbe molto tempo per specificare vari concetti sull’argomento, premettendo che, da un punto di vista anche al sottoscritto non piace avere l’immondizia in casa o vicino, ma vorrei, farvi riflettere che per quanto riguarda il nostro territorio, bisogna far le proteste anche per i tralicci dell’alta tensione – i treni che transitano ad alta velocità quasi in centro città (e le barriere frangirumore?) – i Tir per la SS 18 (polveri sottili) e quant’altro, e ancora una volta consentitemelo in dulcis in fundus i cassonetti che bruciano d’estate o l’immondizia esposta al sole per intere giornate, senza che i cassonetti vengano sterilizzati.

Allora, tutti cerchiamo di ragionare e programmare un futuro migliore a iniziare dalla nostra Amantea, dove tante piccole cose possono essere fatte, sempre e comunque in trasparenza e soprattutto rispettando le norme in vigore. Ancor di più d’ora in avanti, che a quanto pare in ambito regionale, si stia varando una legge che ognuno deve “trattare” i propri rifiuti, prima di conferirli.

Comunque, mi rendo disponibile ad eventuali confronti aperti ed in pubblica assemblea.

Vorrei suggerirvi in merito un link che riporta alcuni articoli sull’argomento, tenendo alta l’attenzione al fine di impedire eventuali problematiche. (http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/tag/termovalorizzatore/)

Rimane sempre il fatto che vi sono altri impianti che sicuramente inquinano, ma credo che ciò avvenga non per cause tecniche, ma per l’imperizia dell’ essere umano.

                                                                                              Cav. Giovanni LISCOTTI

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del portavoce dell’ UDC Gianfranco Suriano

“In data odierna è accaduto un fatto, ai più passato inosservato, e che invece assume particolare rilevanza, purtroppo, in negativo per la nostra città.

Di prima mattina, alcune edicole di Amantea, fortunatamente non tutte, hanno esposto una locandina, peraltro ben realizzata, di fianco alle solite locandine di Calabria Ora, Il Quotidiano della Calabria e La Gazzetta del Sud. La locandina in questione, riconducibile ad una fantomatica testata d’informazione denominata Tribuna Sud – Quotidiano d’informazione alternativa, riporta la seguente notizia: Speciale elezioni Amantea, anche la lista 21 luglio scende in campo. Finalmente è l’ora della svolta.

Lo scherzo di pessimo gusto va a ledere innanzitutto il diritto di ogni cittadino alla vera e corretta informazione e comunicazione, visto che la pseudo locandina è stata affissa a fianco le tre locandine delle suddette testate giornalistiche calabresi.

Ma, soprattutto, quanto accaduto costituisce grave nocumento all’immagine di Amantea, già pesantemente colpita negli ultimi anni da vicende annose e che hanno avuto un grandissimo risalto mediatico come ad esempio, l’ingiusto scioglimento del Consiglio comunale, la nave dei veleni e l’inquinamento del fiume oliva.

Infatti, l’allusione che esprime la locandina è senza ombra di dubbio lesiva della reputazione dell’intera cittadinanza in quanto potenzialmente diffonde un messaggio, al limite del ridicolo, proprio in un momento dove i partiti, i movimenti politici, indipendentemente dal libero e sacrosanto giudizio che ognuno può esprimere nei confronti degli stessi, sono impegnati a costruire una proposta politico-amministrativa per la città.

Ci auguriamo, che tali beceri scherzi non abbiano più a ripetersi poiché offensivi di una città, Amantea, costituita da uomini e donne laboriose e serie, il cui nome non può essere infangato da poche persone che non avvertono minimamente la responsabilità di tenere atteggiamenti consoni e rispettosi del vivere civile.

Auspichiamo che le autorità preposte facciano piena luce su quanto accaduto, in modo da scongiurare per il futuro gesti simili che, tra l’altro, potrebbero dare il là ad atti ben più preoccupanti.”              

Amantea 8 febbraio 2012    

                                                                                Il Consigliere Comunale Gianfranco Suriano

                                                                                                 (Portavoce UDC Amantea)

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La storia di Amantea è un tutt’uno ( da “Il museo del mare”) con la storia del Mediterraneo, o se volete del Mare.

Il mare per venire, il mare per partire (da “Il museo del mare”).

E mare significava “nave”. Non solo come mezzo, ma anche come simbolo di ogni viaggio, come strumento per ogni avventura.

Ed, ancora oggi, quando si deve eleggere una nuova amministrazione si parla di una o più navi pronte a salpare

Ma per salpare per lo meno c’è bisogno:

a) di un porto ( le navi a terra sono immobili e non hanno il fascino della partenza e tantomeno dell’avventura)

b) di un equipaggio che governi, ad iniziare da un capitano ( nessuna nave può mai partire se non ha quantomeno un equipaggio. E migliore è l’equipaggio maggiori sono le garanzie di un buon viaggio)

c) di un piano di viaggio ( nel senso che si sa sempre da dove si parte ma occorre anche sapere la destinazione. E in un viaggio lungo fino a 5 anni esistono tantissimi rischi a cominciare dai finti viaggi come quelli che durano il tempo di battito d’ali)

Il finto lungo molo del finto porto è pieno di navi teoriche. Vediamole

  1. Cominciamo dalla prima nave. Per ora ci sembra un gommone. A bordo un piccolo capitano auto gallonato che si agita avanti e indietro e che sorveglia i due operai che lo stanno gonfiando. A terra un compressore che, rosso come un peperone per il titanico sforzo, tenta la impresa impossibile di trasformare un gommone in una nave.
  2. La seconda è una nave in legno con sopra una casetta e che non si vedeva da molti secoli. A terra, nervoso, passeggia un vecchio con la barba bianca vestito in modo strano, con due lunghe vesti , una sopra l’altra, e che non ha nemmeno il cappello di capitano. Ma non cerca equipaggio. Imbarca solo la sua famiglia ed i suoi parenti e farnetica di una prossima grande alluvione che distruggerà tutti i ladri, i delinquenti, gli evasori fiscali, i politici e simili. Un storia già letta da qualche parte e che non ha risolto i problemi della società facendo imbarcare solo i parenti.
  3. A seguire, un pretenzioso vaporetto, tutto simile a quelli che viaggiavano nel primo novecento spinti dai primi motori a vapore, capaci di affrontare anche mari tempestosi se guidati da un buon capitano al comando di un buon equipaggio. A terra un vecchio capitano dallo stile barocco che fa sudare sangue ai due operai della cooperativa chiamati a lucidare la polena che fa bella mostra di sè e di cui è molto orgoglioso. Altri operai di una seconda cooperativa appendono le bandierine colorate sui fili che arrivano fino alla grande antenna. Sul ponte altri operai a pulire la tolda con grandi spazzoloni. Non ha equipaggio, ancora, salvo un fido mozzo.
  4. Poi la grande motonave a diversi piani , capace di ospitare tante categorie di persone. Al primo piano sul livello dell’acqua ( in terza classe) ci sono i “chieditori” di contributi natalizi e pasquali. Più sopra i “succhiatori” cioè coloro che hanno crediti con l’erario pubblico o che comunque dallo stesso traggono sostentamento. Ancora più sopra gli “evasori”, cioè coloro che non pagano i tributi, senza essere in alcun modo sanzionati, o che ne evadono la gran parte solo per essere amici di chi, poi, mantiene ricca la cambusa con le tasse pagate dalla classe media. Ancora più sopra i potenti, quelli che determinano le ricchezze proprie e di altri, i grandi, quelli che godono dei grandi progetti, dei piani urbanistici, dei piani spiaggia,eccetera. Sulla tolda marinai e marinarette, mozzi ed ufficiali. Si aspetta il capitano sul quale ci sono dubbi. Si sa solo una cosa che il cognome comincia con S. Che sia Schettino?
  5. Ancora più avanti più sopra la grande nave con la passerella scesa sul molo pronta ad imbarcare migliaia di persone per portarle in giro per il mondo. Ma state tranquilli a nessuno viene chiesto di pagare alcun biglietto. E la nave è già in parte piena . Lo vedi dalla gente che si affaccia sul ponte e che sventola i fazzoletti bianchi a segnalare il possesso del posto. Ma ancora una volta occorre stare tranquilli. Non si tratta di una vera nave . Non ha né le eliche , né il timone. La gente sta lì per non invadere il molo. E la passerella servirà solo per far scendere i più arguti ( quelli che capiscono che la nave non partirà) mentre gli altri continueranno a fare colore con i fazzoletti al vento.
  6. E poi sulla bitta libera da canapi di navi, siede un vecchio capitano che racconta ad uno sparuto gruppo di disattenti udenti che è in attesa della sua nave, rassicurando che la sua nave non è affondata ma soltanto in manutenzione e che appena concluso positivamente il processo di riavvio , egli partirà di nuovo come un tempo.
  7. Dopo l’altra bitta. E sopra un altro in divisa da capitano il quale è in attesa della sua patente di capitano di lungo corso che lo abiliterà a condurre qualsiasi tipo di nave. Dice che è solo questione di tempo perché prima o dopo avrà la sua patente. E comunque sostiene di essere alla ricerca di un capitano da assumere nella eventualità la sua patente non arrivi. Anche la nave è pronta. I suoi amici la stanno riempiendo di carburante, i suoi amici stanno provvedendo a caricare le provviste, sempre i suoi amici stanno studiando la rotta. Ma non finisce la sua storia che arriva il 118 che gli somministra del Serenase e lo porta via. Chiediamo a cosa serva questo farmaco e ci rispondono che è un farmaco multiuso e che può essere usato nei casi di agitazione psicomotoria in caso di stati maniacali, demenza, oligofrenia, psicopatia, schizofrenia acuta e cronica, alcoolismo, disordini di personalita' di tipo compulsivo , paranoide, istrionico. Deliri ed allucinazioni in caso di schizofrenia acuta e cronica, paranoia, confusione mentale acuta, ipocondriasi, disordini di personalita' di tipo paranoide, schizoide, schizotipico, antisociale, alcuni casi di tipo borderline. Inoltre e' indicato per deliri e allucinazioni in caso di agitazione, aggressività.

Non ce la sentiamo di andare avanti lungo il molo sul quale vediamo tanta gente. Non vogliamo correre rischi.

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