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La manina si agita nell’aria ed il viso è atteggiato ad un sorriso gattesco, anzi volpino. Quel tipo di sorriso che normalmente non viene usato se non nelle competizioni elettorali dirette come quelle comunali.

Ovvio che molti cittadini in queste competizioni giocano proprio al gatto ed alla volpe e rispondono con un sorriso e se non ci sono in vista i vigili si fermano solo per il caffè .

Già i caffè accattivanti o meglio acchiappa voti si sprecano ed è forse per questo che ad Amantea sono tutti nervosi!

Poi ci sono le tariffe o pseudo tariffe.

I più anziani ricordano i pacchi di pasta , lo zucchero, la farina, i barattoli di pelati ed i sacchi di patate di Achille Lauro a Napoli, per non parlare delle scarpe spaiate( la sinistra prima delle elezioni e la destra dopo ma solo se aveva vinto). Ma allora il voto di scambio avveniva per così dire “in modo regolare” .

Da tempo, invece, i meccanismi di scambio di voto sono divenuti assai più sibillini, complessi, a volte imperscrutabili.

Già negli anni ’90 l’ex procuratore capo Agostino Cordova scriveva: «Si tace del voto di scambio politico- mafioso, reato del tutto virtuale date le sue rarissime apparizioni ufficiali, pur essendo a tutti noto che i mafiosi e le loro vastissime articolazioni non solo votano,ma soprattutto fanno votare: per chi, é un mistero permanente e non mai affrontato. Eppure la legge punisce solo la promessa di voti contro erogazione di denaro, e non anche di qualsiasi altra utilità, non essendo stata approvata tale ipotesi alternativa, su iniziativa dell’allora Ministro di Grazia e Giustizia in sede parlamentare»

Il regalo preelettorale diventa un fatto etico, quasi moralmente accettabile

E’ il resto che fa paura. Sono i politici eletti con i voti dei mafiosi che fanno paura.

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Una precisazione importante quella dell’onorevole Nicola Adamo, ma forse incompleta.

Eccola, come pervenutaci:

“L’ufficio del Commissario per la gestione del Piano di Rientro dal debito sanitario dovrà applicare la sentenza emessa dal Consiglio di Stato che boccia la scelta di riconvertire l’ospedale di Praia a Mare in Centro Assistenza Primaria Territoriale. Ai Sindaci dei comuni di Praia a Mare e Tortora è stata riconosciuta ragione.

La scelta di chiudere il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare è in contrasto con il diritto di garanzia dei livelli essenziali di assistenza. La decisione di chiudere l’ospedale di Praia a Mare non è neanche coerente con gli stessi principi su cui è stato impostato il Piano di riorganizzazione varato dallo stesso Commissario.

La scelta di riconversione è risultata persino antieconomica dal momento che si sopportano costi senza che ci sia una coerente offerta sanitaria a fronte, invece, che l’ospedale nel pieno delle sue funzioni registrava tassi di utilizzo significativi.

Non meno importante il fatto che essendo quello di Praia a Mare un ospedale rivolto ad un bacino di utenza di frontiera è stato generato un aggravio considerevole della spesa per sostenere i costi della mobilità passiva in seguito all’aumento del tasso di emigrazione sanitaria verso altre regioni.

Sarebbe, pertanto, grave ed irresponsabile se non dovesse essere disposta la riapertura dell’ospedale magari omettendo o smentendo l’applicazione della relativa sentenza con la riproposizione di atti commissariali in violazione con quanto disposto dal Consiglio di Stato. On. Nicola Adamo”

Non possiamo non essere d’accordo, ma all’attento consigliere regionale ricordiamo che gli stessi diritti li hanno i cittadini di Amantea che non hanno nemmeno un ospedale, nemmeno un pronto soccorso e che sono dimenticati da tutti e soprattutto dal PD.

On.le Adamo non ci dispiacerebbe una presa di posizione pubblica in difesa dei malati di Amantea. I voti ad Amantea si prendono difendendo la città non i candidati alle comunali

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La storia è sempre e drammaticamente la stessa.

Il comune non paga i suoi creditori ed i creditori lo portano in giudizio.

Questa volta a dire BASTA è la società che gestisce i photored

Ma partiamo dall’inizio.

La società impianta i photored e li gestisce.

Il comune grazie a questo servizio incassa centinaia e centinaia di migliaia di euro( ed altri centinaia e centinaia di migliaia li ha a ruolo)

Il problema, però, stando alla nostra fonte, è che il comune ritarda nel pagamento del servizio da cui nasce il presupposto dei suoi incassi.

Sembra, infatti, che tenga tutto per se stesso

Da qui la sospensione del servizio e, quindi, la perdita degli incassi medesimi

Poi l’accordo, garantito, nientemeno, che dalla stessa segretaria comunale che sottoscrive a garanzia dell’impegno del comune.

Ma è tutto un bluff. Il comune non paga.

Ed allora la società si arrabbia e non può fare diversamente.

E per recuperare una parte del proprio credito di centinaia di migliaia di euro non resta che il Tribunale e l’avvio della procedura di pignoramento.

Non c’è altra soluzione .

E non basta.

La ditta si arrabbia e contesta fortemente l’ente che ha l’obbligo di non distrarre i fondi.

Da qui l’interessamento della Corte dei Conti

Ovviamente nulla trapela da questo misterioso ente locale i cui silenzi sono impenetrabili.

Segnaliamo che la nostra fonte ha anche rimarcato il mancato rispetto dell’impegno assunto dall’ente come a dire che si mostra inaffidabile

Ne vedremo delle belle.

Sarà difficile questa volta che sia messo tutto a tacere tanto più che le elezioni potrebbero portare la sorpresa del cambiamento della attuale amministrazione e la scoperta delle cose finora nascoste, mostrando la verità ineludibile ed incredibile

Una sola domanda. Ma dove finiscono i soldi se Amantea ha segnali come quelli nella foto scattata ieri 15 maggio?

Giuseppe Marchese

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