
L'incidente avvenuto presso l'ingresso del Giudice di Pace, l'auto è completamente distrutta, ma fortunatamente il conducente è salvo, ma poteva andare molto peggio.
Amantea. Arrivo davanti all’ingresso dell’Ufficio del Giudice di pace. A piedi e dopo aver lasciato la mia auto davanti all’Albergo Delle Canne. I vigili urbani di Amantea sono sulla statale 18 a dirigere il forte traffico.
Il pullman della Preite è fermo sulla statale 18. Rocco Pellegrino, l’autista, va avanti e dietro verso i Carabinieri di Amantea che stanno conducendo gli accertamenti sull’incidente.
Proprio all’ingresso della strada interna una Toyota Corolla.
Totalmente distrutta. La parte posteriore dell’auto non è nemmeno riconoscibile. Il parafango posteriore è rimasto attaccato all’autobus. Il tettuccio dell’automezzo è deformato come nelle auto che hanno ricevuto un impatto disequilibrato a destra.
Gli airbag laterali destri sono infatti scoppiati
L’autoambulanza è appena andata via dopo aver compiuto i necessari accertamenti sulle persone coinvolte nell’incidente.
Mi informo meglio.
L’auto è quella di Salvatore Manna, dipendente comunale in servizio presso il Comando della Polizia Municipale ed addetto proprio alle contravvenzioni al CdS.
Lo scorgo .Non sembra avere danni evidenti. Il personale del 118 dopo un accertamento preliminare non ha ritenuto di portarlo al più vicino nosocomio di Paola
Mi sembra in forma. “Come stai, gli chiedo?” E lui abbozza un lieve sorriso. Ma si vede che com’è normale è ancora frastornato dalla botta. Una botta terribile a sentire gli astanti. Peraltro l’auto è stata trascinata per diversi metri.
Ma Salvatore aveva come necessario la cintura e la botta dal di dietro lo ha spinto fortemente verso lo schienale.
Forse per questo se l’è cavata alla grande.
Ma nessuno avrebbe pensato ad un esito così felice guardando l’auto distrutta, praticamente da buttare via se vista dal cofano, intatta se la guardi dal davanti.
Qualche minuto dopo arriva il maresciallo Antonino Claudio Vivona comandante la stazione di Amantea insieme ad un altro maresciallo della locale caserma ed ambedue intervengono per la buona soluzione dell’incidente.
Stanno compilando il CID.
Salutiamo tutti ancora sorpresi di un incidente così brutto e per fortuna senza danni alle persone.
Le auto si riparano o si comprano.
“Chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente”. Ma ne parleremo dopo.
Intanto ecco la notizia. Solo 4 le liste presentate. Ed ecco i candidati
Lista “Insieme per la città. Mazzei sindaco”
Candidato sindaco Sante Mazzei
Candidati consiglieri
Miriam Bruno
Eleonora Gagliardi
Fabio Garritano
Andrea Ianni Palarchio
Giuseppe Marchese
Pasquale Mazzuca
Martina Motolese
Antonietta Munno
Giuseppe Nesi
Mario Pizzino
Vincenzo Pugliano
Raffaele Romano
Marcello Socievole
Concetta Veltri
Giuseppe Veltri
Nella foto Sante Mazzei ed il sindaco Vadacchino
Abbiamo chiesto il parere della Capitaneria di Porto di Vibo sul fenomeno dello spiaggiamento delle Velelle.
Alla cortesia del Capitano CP Antonello RAGADALE la seguente risposta:
“SPIAGGIAMENTO DI BARCHETTE DI SAN PIETRO (VELELLA VELELLA) SUL LITORALE TIRRENICO CALABRESE.
IN RISPOSTA ALLA RICHIESTA FORMULATA CON LA E-MAIL DEL 20 APRILE 2014, ALLA QUALE RICAMBIAMO (ANCHE SE IN LEGGERO RITARDO) GLI AUGURI DI BUONA PASQUA, SI RIPORTA, DI SEGUITO, LA NOTA ESPLICATIVA FORMULATA DAL WWF CALABRIA E DALLA CAPITANERIA DI PORTO DI VIBO VALENTIA MARINA:
-LO SPIAGGIAMENTO DI MIGLIAIA DI PICCOLI ORGANISMI DI FORMA OVALE, DI COLORE AZZURRO E CON UNA SPECIE DI “VELA “ TRIANGOLARE” HA RICHIAMATO L’ATTENZIONE DI CHI IN QUESTI GIORNI HA FREQUENTATO IL LITORALE COSTIERO TIRRENICO CALABRESE, TRA CUI LA CITTADINA DI AMANTEA.
-PROTAGONISTE DI QUESTO FENOMENO NATURALE SONO LE COSIDDETTE “BARCHETTE DI SAN PIETRO”, IL CUI NOME SCIENTIFICO , VELELLA VELELLA, RICORDA APPUNTO UNA DELLE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI QUESTI ANIMALI CHE APPARTENGONO AL GRUPPO ZOOLOGICO DEI CELENTERATI (O CNIDARI) LO STESSO CHE COMPRENDE LE PIÙ NOTE MEDUSE E I CORALLI . NEL CASO DELLE VELELLE SI TRATTA DI VERE E PROPRIE COLONIE IN CUI CIOÈ OGNI “BARCHETTA DI SAN PIETRO” È COMPOSTA DA DIVERSE PARTI CHE SVOLGONO FUNZIONI SEPARATE, DA QUELLA RIPRODUTTIVA, A QUELLA DI DIFESA, A QUELLA ALIMENTARE.
-DA UN PUNTO DI VISTA ECOLOGICO LE VELELLE SONO STATE INCLUSE IN QUELLA PARTE DI PLANCTON CHE COMPRENDE ORGANISMI GALLEGGIANTI, CON UNA PARTE DEL CORPO CHE EMERGE DALL’ACQUA. È PROPRIO LA “VELA”, LA STRUTTURA MEMBRANOSA SCIENTIFICAMENTE NOTA COME PNEUMATOFORO, CHE CONSENTE ALLA PICCOLA COLONIA DI ESSERE SPINTA DAL VENTO E DI ANDARE ALLA DERIVA, PRIMA DI SPIAGGIARSI. LA PARTE INFERIORE PRESENTA INVECE DEI PICCOLI TENTACOLI CHE SERVONO PER LA CATTURA DELLE PICCOLE PREDE DELLO ZOOPLANCTON, MA CHE NON SONO URTICANTI PER L’UOMO.
-NIENTE A CHE VEDERE INSOMMA CON LA “PARENTE” CARAVELLA PORTOGHESE (PHYSALIA PHYSALIS) CON TENTACOLI CHE POSSONO RAGGIUNGERE I DIECI METRI DI LUNGHEZZA E IL CUI CONTATTO PUÒ PROVOCARE LA MORTE, ANCHE SE LA SUA PRESENZA NEI MARI ITALIANI È PIUTTOSTO SCARSA.
-GLI SPIAGGIAMENTI IN MASSA DELLE VELELLE SONO UN FENOMENO DEL TUTTO NATURALE CHE SI VERIFICA DI SOLITO IN PRIMAVERA O IN AUTUNNO, DI SOLITO DOPO UNA MAREGGIATA E CHE NON SONO DA METTERSI IN RELAZIONE A PARTICOLARI CONDIZIONI DI SALUTE DEL MARE.
-UN FENOMENO ABBASTANZA NELLA NORMA VISTO IL PERIODO QUINDI – SPIEGANO DALLA CAPITANERIA DI PORTO DI VIBO - E LA LORO PRESENZA È SINTOMO DI UNA REGOLARE ATTIVITA’ DEL MARE E DELL’ECOSISTEMA MARINO