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Redazione TirrenoNews

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Dobbiamo ringraziare Webiamo ( IL VECCHIO CANCRO DEL WEB) per aver subito subito pubblicato il comunicato sindacale diffuso nientemeno che dall’ufficio stampa del comune di Amantea.

 

Un ufficio stampa , se tale, pagato evidentemente con i soldi della comunità ma quantomeno parziale o comunque distratto e mono diretto, palese dimostrazione di un comportamento generalmente familistico e non certamente democratico!

 

Sicuramente non è stata la sindaca a non inviarci il comunicato ed a LEI affidiamo comunque il compito di capire chi lo ha partecipato e perché non è stato inviato a Tirrenonews.It!

Ecco, comunque, il duro comunicato stampa del sindaco Monica Sabatino sulle dimissioni dell’assessore al bilancio Sergio Tempo:

«Ho saputo nella tarda serata di sabato che Sergio Tempo mi riconsegnava le deleghe assessorili assegnategli dopo che aveva digerito con difficoltà il risultato elettorale che non lo vedeva il primo della classe.

 

Il mio rapporto con lui non è stato mai idilliaco.

Nel corso di questi mesi, complessi e difficili, mi ha sempre rimproverato di essere troppo autonoma e indipendente, di non coinvolgerlo nelle decisioni e nelle scelte.

Probabilmente quando Sergio Tempo ha deciso di candidarsi nella mia lista ha pensato che avrebbe avuto la possibilità di condizionare l'operato di un sindaco donna e inesperto, ma ancora una volta ha fatto male i suoi conti.

Le accuse lanciate da Tempo, soprattutto sulla gestione “familiare” dell’ente municipale, sembrano parte integrante di un copione smentito dai fatti.

Su questo particolare aspetto non accetto lezioni da nessuno, soprattutto da Sergio Tempo.

Invito l’ex assessore ad indicare un solo atto che possa aver dato vantaggio alla mia persona o a quella di mio padre.

 

Se così fosse, come dovrebbe fare un cittadino responsabile ed ancor di più un amministratore, Sergio Tempo dovrebbe indirizzare il suo dire alla magistratura e agli organi d’indagine competenti.

La gestione familiare, se con essa si vuole indicare il ricercare vantaggio a discapito della città, non è cosa che mi appartiene.

Lo ha confermato già in passato una sentenza del giudice e lo stesso, sono sicura, avverrà in futuro. Evidentemente l’assessore Tempo è avvezzo ad un sistema che conosce bene.

Intanto mostreremo in un incontro pubblico, e siamo convinti che i cittadini avvertiranno le stesse sensazioni che abbiamo provato sulla nostra pelle, ciò che è venuto fuori da semplici controlli nell’ultimo mese, in assenza della stessa persona che per 10 anni ha gestito l'ufficio tributi.

La polemica innescata dall’oramai ex assessore al bilancio, avvenuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale, è sintomo di un grave atteggiamento non perché Tempo avrebbe detto una verità che non doveva dire, ma per il modo in cui l'ha fatto.

Come sua abitudine, per non assumersi la responsabilità delle sue azioni, Sergio Tempo ha preferito tradire la fiducia del sindaco e di tutta la maggioranza.

 

Del resto gli eletti della lista Rosa arcobaleno che sostengono l’azione di governo, nel corso di una riunione che ha avuto luogo la scorsa settimana, mi hanno consegnato un documento dove ne chiedevano la sfiducia.

Sia chiaro: nessuno vuole nascondere i problemi ma, come un buon padre di famiglia dovrebbe fare e come la responsabilità del potere impone, bisognerebbe ricercare la soluzione al problema prima di scaricarsi dalle colpe.

Questo è ciò che denota un atteggiamento maturo e responsabile.

Ma così non è stato. Sergio Tempo ha preferito individuare un capro espiatorio, cancellando il suo operato e allontanandosi da ogni responsabilità e soprattutto, ed è questa la cosa più grave per una persona che dovrebbe prendere decisioni, non si è per nulla attivato nella ricerca di una soluzione per la problematica che si è presentata.

Soluzione che, naturalmente, abbiamo trovato noi, confrontandoci ed informandoci, e che presto attueremo dandone conto alla collettività».

Ufficio Stampa comunale

Amantea 24-10-2016

Si è visto il dolore dei partecipanti alla manifestazione a Reggio Calabria contro gli abusi sulla ragazza di 13 anni di Melito Porto Salvo.

Peccato che questa profonda mestizia, questo intenso dolore sia durato poco, cioè fino alle foto ed ai selfie!

Grandi striscioni e grandi parole.

Laura Boldrini presidente della Camera :"Oggi diciamo tre no: no alla violenza sulle donne, no alla ndrangheta e no all'indifferenza. Se lo facciamo tutti insieme, ragazzi, ragazze, società civile e istituzioni, tutto questo ha più forza. Insieme ce la faremo. Il territorio si sta ribellando e noi non possiamo lasciarlo solo. Sarà ancora più importante investire a livello regionale sui centri antiviolenza e sulle case rifugio in modo che le donne abbiano un'alternativa".

Maria Elena Boschi ministro: "Non esiste donna a cui piaccia essere umiliata Troppo spesso si sente dire a chi ha subito una violenza che se l'è andata a cercare. Non esiste una donna a cui piaccia subire violenza, essere umiliata e ferita nel corpo e nell'anima. Insieme vogliamo condividere la responsabilità di dire basta alla violenza sulle donne, ad ogni forma di violenza. Ancora oggi si dice che la donna violentata è disonorata, ma non è vero, l'onore lo perde chi violenta e non chi subisce la violenza. Anche chi è vicino alle vittime spesso consiglia di non denunciare perché sarebbe vergogna, e noi dobbiamo ringraziare chi ha denunciato. E a chi pensa di farci paura noi rispondiamo che a ogni ingiuria e a ogni offesa noi replicheremo con sempre maggiore determinazione".

Rosy Bindi presidente della commissione parlamentare antimafia:"Siamo qui per ricordare una bambina, che è stata privata anche del diritto ad usare il suo nome, a stare a casa sua, alla quale è stata rubata forse la parte più bella della vita, perché era una bambina quando ha subito violenza e ancora non è una donna. Siamo qui per stringerci intorno a lei, per dirle che il nostro impegno è per riscattare quello che subito ma anche per onorare il suo coraggio e la sua forza. Quello che ha subito la rende simile, vicina, a quei due milioni e 300 mila donne che ogni anno in Italia, pur avendo meno di 16 anni, subiscono violenza. Ma siamo qui anche a dire che non possiamo ignorare, nascondere, derubricare quello che è accaduto a un caso di violenza sulle donne senza ignorare il contesto nel quale questo è avvenuto. Non ce lo nascondiamo. Non se lo nasconda la Calabria, non se lo nasconda l'Italia”.

Poi i selfie e le pose fotografiche .

La politica dimentica subito e passa oltre!

 

 

Ruggiero: Di che morte dobbiamo morire?

Lunedì, 24 Ottobre 2016 16:52 Pubblicato in Primo Piano

Terribile la domanda che si pone Sergio Ruggiero fortemente consapevole che oramai la morte è vicina ed inevitabile.

 

E forse non è l’unico dubbio del consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera”.

A lui una sola domanda: Sergio e se invece di una intera città “morissero” solo i responsabili ? Tu che ne dici?

 

Ma ecco il suo comunicato:

“Di fronte alla dichiarazione dell’Assessore Tempo non si può far finta di nulla.

E non si può tacere il fatto che queste dimissioni l’avevamo sollecitato ufficialmente un paio d’anni addietro, ritenendo Sergio Tempo, assessore al Bilancio di lungo corso, responsabile di assecondare un sistema perpetuo che avevamo definito “patologico”.

Siamo consiglieri comunali e abbiamo il dovere di dire ciò che occorre dire, per il bene della città, per il bene di tutti, anche di chi potrebbe giudicare fastidioso od oltraggioso ciò che scriviamo.

 

A questi ultimi diciamo: nessun oltraggio, siamo amici e ci vogliamo bene, ma l’amministrazione della città per la quale siamo stati eletti è una cosa che richiede senso di responsabilità e una buona dose di chiarezza.

E questa chiarezza ci impone di ammettere che le dimissioni di Tempo, seppur tardive, rappresentano forse l’unica via di uscita da un contorto labirinto lastricato di “continui intralci, dispute, attacchi verbali ingiustificati, accuse infondate, illazioni e sottrazioni di informazioni”, ammettendo per un attimo che Tempo abbia ragione.

Lui parla chiaramente di “Impresa familiare”, adombrando una condizione “discutibile” per la quale avevamo noi di Minoranza avevamo chiesto pareri ai “livelli superiori”. Tutto legale a quanto pare, per quanto palesemente inopportuno.

Come gruppo di Minoranza abbiamo a più riprese contestato la politica dell’Amministrazione in carica, secondo noi inadeguata a mettere al riparo l’Ente dall’instabilità economica, rilevando scarso rigore nel rapporto tra entrate e uscite, la “leggerezza” di una politica solerte nel ricorso alle anticipazioni di cassa, nell’accensione di nuovi mutui e nella dilazione dei vecchi, negli annunci di un’illusoria “capacità di indebitamento”.

E tutto condito da una nebulosa mancanza di chiarezza nell’esercizio contabile, nonostante le votazioni compatte della Maggioranza, Tempo compreso, e i pareri accondiscendenti del Revisore dei conti che ancora non capiamo che cosa ci sta a fare.

E così, dopo che Cassa Depositi e Prestiti opponeva un rifiuto all’accensione di ulteriori mutui, nell’ultimo Consiglio Comunale Sergio Tempo dichiara un ammanco milionario dovuto a una “rivalsa” da parte dello Stato, tenuto nascosto dal “volontario civico genitore del sindaco” e scoperto solo attraverso una personale attività di intelligence, mentre in un pubblico dibattito veniva fuori un debito milionario per la depurazione e dalla carta stampata apprendevamo diversi capitoli aperti con Enti e fornitori.

In tutto questo, l’Ente non riesce a dotarsi di un Ragioniere comunale che dovrebbe mettere ordine tra le montagne di carte che invadono quei locali il cui carico d’incendio è ormai fuori controllo.

Una commedia esilarante che rasenta il paradosso.

E’ inutile aggiungere che le nostre richieste di definire i debiti dell’Ente sono state puntualmente disattese.

Crediamo che questa Amministrazione non lo possa fare e non lo voglia fare, altrimenti l’avrebbe già fatto, impegnata piuttosto a governare incarichi e prebende.

E allora diciamo che sono troppe le cose che non vanno, troppe le “incrostazioni” che impediscono una lineare attività di controllati e controllori, di pesi e contrappesi, di politici e funzionari.

Peccato, perché a dire il vero ogni tanto qualcosa di buono s’era pure visto.

Ben venga dunque la (tardiva ma coraggiosa) determinazione del dottore Tempo, che alla fine della fiera può aiutarci a capire di che morte dobbiamo morire.

Amantea, 24 ottobre 2016 Sergio Ruggiero Consigliere comunale Gruppo “La Nuova Primavera”

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