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Redazione TirrenoNews

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San Lucido e' al dissesto

Giovedì, 27 Ottobre 2016 19:43 Pubblicato in Paola

Fu profeta il vice sindaco ed assessore alle finanze di San Lucido, Leverino Bruno quando, a giugno del 2013 a pochi giorni dall' insediamento, evidenziò la situazione difficile per l'ente.

 

«La situazione delle casse comunali è disastrosa e, dopo una prima verifica da noi portata a termine, emergono una serie di criticità che, purtroppo, rischiano di portarci al dissesto finanziario.

L’eredità lasciataci dall’amministrazione Staffa pesa come un macigno su ogni cittadino san lucidano”.

 

Poi Leverino Bruno divenne un ex della Giunta Pizzuti con ampia risonanza degli attriti e delle polemiche tra i due.

Ora è la Corte dei Conti decretare che il comune di San Lucido è in dissesto economico finanziario.

Il sindaco e la squadra di governo da tre anni ed oltre avrebbe provato a risanare i conti dell’ente ma sarebbe tutto vano dinnanzi alla decisione della corte dei conti che pesa come un macigno.

 

Il primo cittadino di San Lucido ha espresso tutta la propria amarezza sulla propria bacheca social, rendendo pubblica la decisione.

“Non penso di essere un pessimo amministratore; se sono stato eletto Sindaco per tre volte qualche ragione ci sarà; sono innamorato del mio paese, e conseguentemente ho sperato che gli sforzi che abbiamo prodotto avrebbero potuto portare ad un risultato positivo evitando il dissesto, ma non è andata cosi.
Purtroppo le premesse c’erano tutte, fin da quando la precedente amministrazione, nel febbraio 2013, aveva dichiarato, con deliberazione di Consiglio Comunale, di non aver raggiunto il riequilibrio economico, non aveva riconosciuto i pregressi debiti ed aveva presentato alla Corte dei Conti ed al Ministero degli Interni un piano di risanamento”.

“Comunque, cari concittadini, come avete già letto da altri commentatori, i sanlucidani non subiranno aumenti dei tributi”.

La Forestale sequestra la discarica comunale.

Giovedì, 27 Ottobre 2016 12:46 Pubblicato in Cosenza

Il personale del Corpo Forestale dello Stato di Trebisacce e Oriolo ha posto sotto sequestro in località “Pennino” del Comune di Amendolara un’area di 5000mq al cui interno è stata rinvenuta una discarica di rifiuti di vario genere (ingombranti, pneumatici, indifferenziati, materiale elettronico ecc).

Tale materiale in minima parte era raccolto in quattro cassoni scarrabili, ma per la maggior parte era deposto in modo incontrollato e indistinto in vari cumuli all’interno del sito.

L’area, di proprietà è nella disponibilità del Comune di Amendolara ed al cui interno si è calcolato un quantitativo di circa 300 mc di rifiuti

L’area è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, ed è ubicata proprio sulla sponda sinistra del torrente “Straface”.

Nei primi mesi del 2013, nell’area oggetto del sequestro, sono iniziati i lavori di allestimento di un centro di raccolta dei rifiuti, oggetto di finanziamento pubblico.

La struttura ancora non è andata in esercizio, ma dalle indagini effettuate è emerso che già da una anno è utilizzata dal Comune a supporto della raccolta dei r.s.u. che l’ente effettua con propri mezzi ed operai.

Da diversi mesi l’area è divenuta il luogo in cui vengono scaricati grossi quantitativi di rifiuti provenienti dal territorio comunale, senza peraltro minimamente rispettare i requisiti tecnico-gestionali previsti dalle norme che disciplinano la materia.

Lo stato igienico-sanitario e di degrado dell’area, oltre alle violazioni di legge riscontrate in materia di gestione dei rifiuti, ha indotto il personale forestale ad operare un sequestro preventivo d’urgenza.

Dopo i primi accertamenti in ordine all’individuazione dei colpevoli, sono al vaglio della Procura della Repubblica di Castrovillari gli elementi acquisiti da cui, per adesso, emergerebbe la responsabilità di almeno due persone dell’ente comunale.

Contesto e respingo le illazioni dell’assessore Tempo che non corrispondono a verità quando mi addebita di aver tentato scenograficamente di interromperlo in consiglio comunale allorchè ebbe dire della vicenda del debito scomparso di 3,5 milioni di euro con la Cassa DDPP.

 

Sono affermazioni che potrebbero ingenerare nel lettore l’impressione che io sia tra coloro ai quali avrebbe fatto comodo il silenzio.

Semmai io sono intervenuto a tutela della mia onorabilità.

 

E’ la sintesi del pensiero di GB Morelli come tratto dal recente articolo sul Quotidiano di oggi 26 ottobre

Poi l’affondo: “invito costui( l’assessore Sergio Tempo) a indicare in modo esplicito –anziché allusivamente- le precise circostanze di fatto, nonché i nominativi ai quali avrebbe fatto comodo tacere la verità”.

Osserva e contesta, infatti, il vicesindaco le dichiarazioni dell’ex assessore Tempo quando ebbe ad affermare che “alcuni amministratori e impiegati comunali erano a conoscenza della situazione finanziaria dell’ente e che a qualcuno avrebbe fatto comodo che la verità non venisse a galla.

Una vicenda sempre più pasticciata e che potrebbe portare l’ex assessore Tempo a tenere , insieme al proprio legale di fiducia, una conferenza pubblica durante la quale avrebbe modo di tutelare al meglio la propria onorabilità e professionalità, rispondendo magari solo ad alcune delle tante domande che la stampa ed i cittadini potrebbero rivolgergli.

 

Sembra sempre più palese il tentativo di emarginare l’ex assessore Tempo spegnendo le sue velleità politiche future , mentre al più nella comunità amanteana e nel PD egli sembra quel Simone di Cirène di cui parla Luca nel suo Vangelo quando dice che “Mentre conducevano via Gesù, i soldati romani, lo presero che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù”.

Ora se quella storia è stata scritta ed è ben presente nella memoria e nel cuore dei cristiani quella del bilancio del comune di Amantea è ancora tutta da scrivere.

E non sarebbe male se Sergio Tempo la scrivesse tutta per farcela conoscere.

 

Ha ragione Morelli si tratta di una storia che deve essere conosciuta anche perché , diciamo noi, e sanno tutti, prima o dopo potrebbe finire davanti al giudizio non di Ponzio Pilato ma di altri giudizi dalle mani pulite!

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